Sono stata qualche giorno in ferie e, non potendo fare lunghi viaggi, siamo rimasti in Italia. Non avevamo voglia di andare al mare e neanche troppo lontano, così abbiamo scelto come destinazione i laghi. In realtà per noi i laghi costituiscono una meta prevalentemente primaverile, ma quando mai abbiamo la primavera di questi tempi? Ci ritroviamo sempre stagioni ballerine in cui o c'è troppo caldo o troppo freddo o piove troppo. Quest'anno, per esempio, il caldo è arrivato prima del previsto, almeno a Bologna, in aprile mi sembrava già luglio.
Ma torniamo al mio breve viaggio, siamo andati ai laghi, in realtà dovrei parlare al singolare perché il lago era uno solo. A parte un breve passaggio dal lago maggiore con tappa all'isola dei pescatori siamo andati al lago d'Orta dove la vita è molto circoscritta tanto è piccola la cittadina in cui ci siamo fermati. Per dovere di cronaca vi informo che ci sono anche dei centri più grandi intorno al lago, delle piacevoli cittadine, dalle quali abbiamo fatto un passaggio abbastanza veloce sulla strada del ritorno.
Orta San Giulio |
Siamo stati di base a Orta San Giulio piccolissimo centro turistico, noto soprattutto agli stranieri, diventato più famoso da quando nella piccola isola di San Giulio, di fronte a Orta, hanno girato il film di Giuseppe Tornatore, "La corrispondenza"
Ecco l'isola vista dalla barca, è grande come un fazzoletto ed è chiamata l'isola del silenzio, sull'isola c'è un monastero, un negozio, un ristorante e alcune ville, tra cui quella del film, non aperta al pubblico.
verso sera |
È bello scoprire piccoli borghi d'Italia e stupirsi ogni volta della bellezza che hanno, sono gioielli di cui spesso ignoriamo l'esistenza perché non troppo pubblicizzati, ma questo è un bene, non oso immaginare un luogo così piccolo assaltato dai turisti italiani, perché i turisti stranieri erano ben presenti, a riprova del fatto che spesso gli stranieri la sanno più lunga di noi.
In questi giorni abbiamo esagerato con gli assaggi delle specialità enogastroniche, del resto l'eccellenza italiana sta anche in questo.
Ogni tanto mi aspettavo di vedere Tenar del blog Inchiostro, fusa e draghi che abita da quelle parti e che non ho incontrato, com'era ovvio, sarebbe stata una casualità incredibile.
Vicolo dell'isola |
Quello che mi capita sempre quando viaggio è immaginare la vita in quei luoghi, sarà la fantasia di chi ha la mania di raccontare storie, ma mentre sono in giro penso a come si svolge la quotidianità in quelle case, in quelle strade, in stagioni diverse da quella in cui le sto visitando. Guardo i vicoli, i cortili interni, osservo la gente, annuso gli odori e capto piccole storie, come quella della padrona del negozio di souvenir di San Giulio che ci ha raccontato che vive lì da sempre. Mi succede la stessa cosa quando viaggio in treno e osservo le luci nelle case, oppure la gente affacciata al balcone.
Non so perché, è più forte di me immaginare cose al di là della realtà del momento che sto vivendo e questo mi capita soprattutto viaggiando.
Credo che le storie siano più belle se inserite in un contesto preciso, a volte il luogo può essere la storia stessa. Amo molto leggere la descrizione dei luoghi in un romanzo, è un modo per calarmi nell'atmosfera del racconto. Tuttavia non mi capita spesso di trovare queste descrizioni nei romanzi, di frequente trovo i nomi dei luoghi citati come se fossero un dettaglio senza importanza e non ne capisco la funzionalità. Per esempio adesso sto leggendo un romanzo di Alessia Gazzola l'autrice della serie sul simpatico personaggio di Alice Allevi, specializzanda in medicina legale e investigatrice dilettante. Il romanzo intitolato "Un po' di follia in primavera" è ambientato a Roma, ma questo si percepisce poco, potrebbe essere ambientato benissimo in qualche altra città che non cambierebbe molto. Anche i luoghi di passaggio si sentono poco, per esempio la protagonista fa una trasferta di lavoro a Washington, ma se fossero andati a Manchester o a Canicattì sarebbe stata la stessa cosa. Il romanzo si legge piacevolmente ed è scritto bene, però apprezzerei maggior attenzione per l'ambientazione.
Forse sono io che penso ai luoghi come a personaggi di un romanzo, però credo che siano importanti, ma forse è solo una mia fissazione. Ci sono posti che solo a guardarli mi fanno pensare a un'intera trama.
Cortile di una villa |
Voi cosa ne pensate? Date importanza ai luoghi nelle vostre letture?
18 commenti:
Belle foto :-) Non sono mai stato sul lago d'Orta, devo recuperare.
Riguardo la tua domanda, mi piacciono i romanzi che riescono a creare un'ambientazione credibile. Non è un elemento fondamentale nella lettura (se il romanzo è ben scritto, ovvio) però certo che le ambientazioni di Tokyo nei libri di Mishima o quelle di Barcellona nei romanzi di Montalban sono un valore aggiunto.
Sono d'accordo con te sull'importanza delle ambientazioni. Certo l'autore può compensare con altro, ma la storia sicuramente ci guadagna quando il lettore può immaginare le scene in un luoghi ben descritti, che siano reali o inventati.
Grazie Ariano! Il lago d'Orta merita davvero un giretto turistico, te lo consiglio. Anch'io penso che una bella ambientazione sia un valore aggiunto, poi un romanzo può essere lo stesso un bel romanzo, però...
Vero, poi certi luoghi inventati possono diventare perfino molto reali, pensa per esempio alla scuola di Harry Potter.
Bellissimo il film. Me lo ha consigliato a suo tempo Barbara Webnauta. I luoghi sono splendidi e spero siano stati davvero rilassanti.
Per ciò che dici dei luoghi in un romanzo trovo che sia uno degli aspetti più avvincenti descrivere i luoghi. Leggere un libro è come fare un viaggio in territori sconosciuti, senza acquistare il biglietto!
La penso proprio come te. Quando leggo un romanzo mi piace sapere dove sono, "sentire" gli odori del luogo, faticare per fare una salita, ascoltare la voce del fruttivendolo. È vero, però, che descrivere lo spazio di una storia senza annoiare non è sempre facile. Si tratta di equilibrio. Hai detto niente. :D
Mi è piaciuto un sacco vedere i posti del film, tra l'altro lì sono state girate solo alcune scene. Immaginavo Tornatore che girava per l'isoletta e gli si accendeva la lampadina pensando alla sceneggiatura del futuro film! Anche a me sembra di fare un viaggio quando leggo un libro ambientato in certi posti, anzi a volte leggendo un libro mi è nata la voglia di fare un viaggio reale nei posti descritti.
Trovare il giusto equilibrio non è facile, però i bravi scrittori di solito ci riescono, noi possiamo sperare di emularli...
Intanto molto interessante il tuo tour dei laghi, pur essendo poi solo uno, in particolare quel fazzoletto di terra che è l'Isola di San Giulio. Ne ho visto qualcosa in una trasmissione televisiva e me ne sono letteralmente innamorata.
Vengo poi alla tua domanda. Decisamente sì. Il luogo e la sua descrizione sono fondamentali per poter apprezzare un buon libro.
Tendo a non preferire le ambientazioni anonime. Mi piace che le scelte dei personaggi siano anzi in qualche modo dettate dall'ambiente. Che il viverci sia un adattamento in qualche modo. Questo infonde certa qualità alla narrazione.
L'isola di San Giulio è bellissima,ma anche i dintorni del lago offrono scorci davvero piacevoli.Sono felice di scoprire che l'ambientazione non è importante solo per me.
Ah appena ho letto Orta ho pensato a Tenar! Peccato che non vi siete incontrate! :D
Pensa che il lago d'Orta è nel mio elenco di luoghi da visitare ormai da molto tempo, pur essendo piuttosto vicino a me. E naturalmente nella gita sarebbe incluso anche l'incontro con Tenar, se possibile.
Nelle mie letture do molta importanza ai luoghi, l'autore deve essere in grado di trasportarmi con la fantasia nella città, nel paesino o in qualunque altro luogo della storia. In fondo basta poco, non occorrono lunghe descrizioni: un odore, un colore, una natura particolare.
Non sono passata da Borgo Manero...però poteva capitare di incontrarci, ma non è così scontato, anche il lago d'Orta è abbastanza ampio, ci sono diversi comuni :-)
Verissimo, per descrivere un luogo può bastare una sensazione, odori, colori e vibrazioni dell'anima.
Sei così vicina al lago d'Orta che puoi programmare anche una gita domenicale...
L'ambientazione è una delle mie fissazioni. Ogni volta che viaggio e scopro nuovi luoghi, immagino subito nuovi personaggi da inserire nei vicoli o nelle piazze. L'italia è un paese meraviglioso, non c'è un luogo credo che non racconti una storia. Grazie per le immagini e le suggestioni che ci hai trasmesso, Giulia
Grazie a te Rosalia per il commento, concordo con te Rosalia, ogni luogo racconta una storia e per questo l'ambientazione può dare un grande valore aggiunto a una storia.
Molto bella la gita "ai laghi". A me manca, di fatto conosco bene solo il vicino lago di Garda, e qualche laghetto piccino tra le Dolomiti, ma gli altri grandi laghi mi mancano, spero di rimediare.
Sull'ambientazione, anche a me piace calarmi in un luogo che non conosco, sentirne gli odori, i sapori, i rumori tramite le parole, ma anche le bellezze architettoniche o i piccoli misteri. Uno che si muove in questo senso è Dan Brown, ma qualcuno definisce il suo stile "turistico" in maniera sprezzante. Vogliono lasciar immaginare il lettore, dicono. Ma secondo me certe volte sono ben consci che una buona descrizione richiede parecchia fatica.
Credo anch'io che inserire una buona ambientazione sia faticoso, però dona un valore aggiunto alla storia. A me adesso manca solo il lago di Como, almeno di questi grandi laghi, spero di andarci in futuro. Bellissimo anche il lago di Garda, ci sono andata spesso.
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