venerdì 1 ottobre 2021

Vivere senza plastica

 

Non ereditiamo la terra dai nostri antenati, la prendiamo in prestito dai nostri figli.
(Proverbio del popolo Navajo)

Da qualche tempo mi preoccupo sempre più dell'impatto ambientale delle mie azioni, non che prima non ci pensassi, ho sempre fatto la raccolta differenziata, ho sempre cercato di avere un atteggiamento attento, però ero un po' distratta, facevo tutto senza pormi troppi problemi. Ero poco consapevole. 

Quando ero bambina ricordo che mia madre andava al mercato a fare la spesa con una borsa verde, aveva i manici di osso e la struttura in tela sottile leggermente metallica, una borsa indistruttibile, tanto che mia sorella ce l’ha ancora e ogni tanto la usa quando compra la verdura al mercato. Ci ho ripensato proprio in questi giorni mentre scrivevo questo post, una volta non si producevano così tanti imballaggi inquinanti perché si faceva una spesa quotidiana al mercato locale. 

Gli avvenimenti recenti, covid compreso, mi hanno portato maggiore consapevolezza e mi sono detta che dovevo fare di più, in fondo, le azioni dei singoli, per quanto piccole, possono fare tanto se si sommano a quelle degli altri. Così ho deciso di eliminare (o ridurre fortemente) la plastica nella mia vita quotidiana. Non è affatto facile, anzi è difficilissimo, siamo circondati dalla plastica in ogni momento della nostra vita!

Ho fatto un elenco delle cose che facciamo che ci portano a usare la plastica:

-il caffè, le bibite e l'acqua alla macchinetta 

-il cibo da asporto (alcuni usano la carta, ma i bar vicino al mio ufficio usano solo la plastica)

-quello che compriamo al supermercato (yogourt, mozzarelle e formaggi, detersivi per piatti e bucato e altri detergenti, shampo e bagnoschiuma, affettati in vaschetta, gelati, surgelati ecc ecc)

-l’acqua minerale in bottiglie di plastica 


 

L’elenco potrebbe continuare all’infinito, ma intanto vi ho dato già un’idea di quanta plastica ci sia nelle mie abitudini quotidiane. Cosa posso fare quindi, mi sono chiesta? Potrei evitare di prendere caffè e bibite alla macchinetta, per l’acqua lo faccio già, mi porto ogni giorno in ufficio la mia bottiglietta riempita d’acqua (é di plastica ma la uso ormai da un anno, avrei anche quella di alluminio, ma non mi piace il fatto che non sia trasparente...), il caffè però o lo prendo al bar in tazzina oppure rinuncio, in tal modo non uso il bicchierino e la paletta di plastica monouso, non sempre ci riesco però, a volte durante il lavoro sento l’esigenza di un caffè e non sempre posso andare al bar. Altra soluzione è quella di evitare il cibo da asporto oppure ripiegare su un panino che viene semplicemente incartato, finora ho fatto così, ma la cosa più semplice è portarsi il cibo cucinato da casa. 

Il rimedio più difficile riguarda la spesa al supermercato, riuscire a comprare alimenti senza plastica è quasi impossibile, mentre per detersivi, shampoo e bagnoschiuma ho scoperto che è possibile acquistare on line dei prodotti che non usano plastica, si tratta di detergenti ecologici che si sciolgono nell’acqua di rubinetto in un contenitore che puoi usare all’infinito, sia per le pulizie di casa sia per il bucato. Poi ci sono shampoo e bagnoschiuma solidi, sono come delle saponette da tenere in un apposito contenitore tra un utilizzo e l’altro, diventano comodissimi anche in viaggio, occupano poco spazio e non rischi di rovesciarli nella valigia...

Tra i miei buoni propositi c’è quello di acquistare detersivi, shampoo e bagnoschiuma senza plastica, al momento si comprano solo on line e questo per me costituisce un problema, perché io lavoro in presenza e quindi devo capire come fare per ricevere la merce, con Amazon al momento dell’ordine cerco di ricevere il pacco di sabato, ma con questo sito non c’è questa possibilità...quindi devo organizzarmi in qualche modo, ma lo farò. Non sarà molto ma costituisce un primo passo, poi cercherò di aggiungere altre buone abitudini senza plastica. Del resto il danno più grave all’ambiente è costituito proprio dalle plastiche monouso, usa e getta, quella plastica che si accumula nell’ambiente giorno dopo giorno...e che viene usata solo una volta, uno scempio...

E poi ci sono le bottiglie di acqua minerale, al momento è complicato, si potrebbe mettere un depuratore e bere l'acqua del rubinetto, ma per ora non riesco a farlo, resta l'alternativa di comprare l'acqua in bottiglie di vetro.

Nel commercio al dettaglio, comunque, ho già trovato qualcosa di più sostenibile, per esempio le saponette e le spugnette struccanti non usa e getta (ho riportato la foto sotto) la saponetta è ottima, di origine vegetale, con un profumo delicato e confezionata con il cartoncino, quindi senza plastica. La spugnetta vegetale per struccarsi fa evitare l’uso giornaliero di dischetti usa e getta, insomma lo scopo è quello di produrre meno rifiuti, ed è meglio per l’ambiente. 


Sto cercando di limitare nella mia spesa l’acquisto di prodotti con la plastica, è necessario eliminare tutto ciò che è preconfezionato con la plastica, ma non riesco ancora a rinunciare ad alcuni prodotti, per esempio gli yogurt...mica facile! Nel frattempo mi guardo intorno e quando scopro dei prodotti ecosostenibili prendo nota (per esempio i gelati e i surgelati in contenitori di carta sono una bella invenzione, perché non lo fanno tutte le aziende? Forse basterebbe una legge che incentivi l’ecosostenibilità degli imballaggi, se la tua produzione non danneggia l’ambiente paghi meno tasse, sarebbe semplice, invece c’è la tendenza a lasciare l’iniziativa alle singole imprese che fanno una scelta (per fortuna) ma con dei maggiori costi per il consumatore. Sono disposta a pagare di più un prodotto più sostenibile, ma forse non tutti possono farlo...
Il fatto è che “non esiste un pianeta B” e ce ne stiamo accorgendo sempre più, questa estate gli eventi climatici nefasti sono aumentati e sembra che finalmente chi comanda si stia ponendo il problema dell’ambiente.
 
Vi lascio con un piccolo elenco delle cose che possiamo acquistare senza plastica:

•    Spazzolino da denti in bambù (l’ho trovato alla Lindt)
•    Saponette vegetali confezione di cartone/cartoncino
•    Surgelati plastic-free con contenitori o buste in carta o 100% compostabili
•    Detersivi per piatti e lavatrice (è possibile comprare i detersivi alla spina oppure comprare on line i prodotti ecologici che permettono di non usare la plastica, ci sono diverse ditte)
•    shampoo e bagnoschiuma solidi sempre acquistabili on line come i detersivi

Non mi viene in mente altro, ma sicuramente ci sono altri prodotti che salvaguardano l’ambiente e sono senza plastica, voi li conoscete? Anche voi sentite l’urgenza di fare qualcosa di più per il futuro del pianeta?

Fonti immagini: Pexel (a parte l'ultima che è mia)

21 commenti:

Elena ha detto...

Cara Giulia, in questi giorni seguo con interesse le giornate dei giovani per l'ambiente di Milano. È un piacere vedere l'energia e l fermezza dei giovani guidati da Greta nei confronti dei nostri governi, in primo luogo il nostro, che sono disinteressati al futuro e alla nostra impronta ecologica. La plastica è un vero e proprio flagello. La prima volta che visita il Senegal, più di venti anni fa, migliaia colpi il fatto di trovare abbandonati dappertutto sacchetti di plastica. In allora in Italia ne consumavamo molto poca e di sicuro le città erano più pulite. Oggi abbiamo plastica dappertutto! L'aria situazione è peggiorata, altro che. Faccio la raccolta differenziata e riempio un sacchetto ogni tanto giorno e mezzo con un ritmo di più di tre volte superiore agli altri scarti. Come rimediare? Deve essere innanzitutto cominciare la grande distribuzione, vero flagello del consumismo per molte ragioni. Personalmente bevo acqua del rubinetto (per fortuna è buona) e soprattutto evito i prodotti del super imballati in polistirolo e plastica. Quando si può meglio il mercato. Uno ancora i sacchetti di carta, ci hai fatto caso? Insomma, per resistere al dobbiamo fare delle scelte e pretendere, come i ragazzi del FFF che le cose cambino. Bella l'idea dello spazzolino dì bambù, la rubo. Buona giornata!

Giulia Lu Mancini ha detto...

Cara Elena, grazie del commento così mattiniero!
Il mio compagno dice che mi preoccupo troppo perchè tutto sommato la plastica basta differenziarla, certo lo faccio già ma ridurla e bandirla dalle nostre abitudini quotidiane è meglio (e poi mi risulta che solo una parte della plastica venga riciclata...siamo ancora molto indietro).
Vorrei fare la spesa al mercatino, ma vicino casa non c'è niente e vicino al lavoro diventa complicato (cosa faccio mi porto la spesa in ufficio?) Potrei fare gli acquisti on line equosolidali dai produttori locali ma con i quantitativi non ci siamo, insomma occorre organizzarsi bene e finora non ci sono riuscita, ma sto studiando come fare...

Sandra ha detto...

Sì, c'è molta plastica anche da me, però ci sono degli aspetti che vorrei sottolineare, come il fatto che usare la plastica non significa buttarla in giro, invece di rifiuti abbandonati se ne vedono sempre di più, non posso sopperire alle mancanze di tutti. In azienda non si fa la differenziata! Com'è possibile? Non lo so ma è così e nel mio cestino finisce il foglio di carta ma anche il barattolino dello yogurt. Vuoi ridere? Nonostante non ci siano i contentitori per la differenziata avevano chiesto che il vetro fosse in qualche modo messo da parte anche per evitare che gli addetti alla pulizia si tagliassero. Giusto. Bevo un succo, appoggio la bottiglietta di vetro sulla scrivania con un foglio su cui scrivo "buttare grazie" beh hanno buttato solo il foglio e non la bottiglia che ho ritrovato il giorno dopo! E comunque i contenitori riciclabili, che certamente cerco di prendere, hanno spesso costi spropositati, perché alla fine questa transizione ecologica (vedi rincaro bollette) pesa tutta sul consumatore finale. Sinceramente quando Greta dice "voglio che usiate solo auto elettriche subito" la trovo irritante, non costano come quelle a benzina, i distributori per ricaricarle nono sono ovunque e una famiglia monoreddito che magari ha una vecchia utilitaria può anche non poter affrontare la spesa.

Caterina ha detto...

Da molto tempo cerco anche io di evitare la plastica, ma non è facile. La plastica monouso son riuscita ad eliminarla, però con prodotti come i cosmetici o i contenitori del bagnoschiuma è davvero difficile. Comunque non basta tutta la nostra buona volontà, il mondo dovrebbe cambiare direzione. Penso che noi possiamo fare ben poco senza l'intervento della politica internazionale. Se non si cambia, prima o poi, si arriverà a un punto di non ritorno.

Giulia Lu Mancini ha detto...

In effetti non é giusto che tutto il costo ricada sui consumatori finali, però qualcosa bisogna fare e se ciascuno comprasse più prodotti ecologici (nei limiti del proprio bilancio) magari qualche nuova azienda aggiusterà il tiro, se ci pensi all’inizio erano davvero poche le imprese che producevano con imballaggi ecologici, ora ho notato che sono aumentate e anche i prezzi si sono abbassati.
Riguardo alla ditta delle pulizie, anche da me non si faceva la raccolta differenziata, poi con il penultimo contratto abbiamo inserito questa clausola e negli spazi comuni dei nostri uffici ci sono i bidoni per carta, plastica, vetro e lattine, oltre all’indifferenziata. È una precisa politica dell’azienda da almeno sei anni, caldeggiata dal comune di Bologna (e dalla regione). Volendo si può fare, basta cambiare mentalità e spingere per farlo in qualche modo...
Le auto elettriche hanno un costo esorbitante lo so bene, per ora non penso di comprarla anche perché uso da dieci anni l’auto a gpl, comunque più ecologica, comprata prima che inventassero l’elettrica, spero che in futuro i prezzi delle elettriche diventino più accessibili...

Giulia Lu Mancini ha detto...

Il vero cambiamento si può avere cambiando il sistema di produzione, ma il consumatore può fare molto nel suo piccolo, richiamando l’attenzione su questo problema, speriamo che la politica internazionale cambi direzione prima che sia troppo tardi

Ariano Geta ha detto...

C'è sicuramente l'urgenza e dunque il dovere per ognuno di noi di fare la sua parte. Nel mio piccolo seguo accorgimenti simili ai tuoi, comunque la plastica "domestica" quanto meno offre il vantaggio di poter essere gettata nei cassonetti appositi e quindi sarà (almeno si spera) riciclata anziché dispersa nell'ambiente.
Certamente però è necessario anche un intervento politico, supportato dal progresso tecnologico che ci permetta di "superare" la plastica con un prodotto nuovo ma non inquinante.

Giulia Lu Mancini ha detto...

La plastica ha esordito negli anni sessanta, non so se ricordi i prodotti Moplen, erano delle bacinelle di plastica pubblicizzate da Gino Bramieri. Allora non si pensava che avrebbe inquinato e immerso il pianeta, non nego che sia anche molto comoda da usare, io ho dei contenitori di plastica che uso da anni. Credo sia indispensabile dirottare la produzione su qualcosa che non si disperda nell’ambiente per secoli, dopo l’uso, serve la volontà ma anche l’investimento finanziario in questa direzione, quindi serve che ci pensino bene anche i governi. Io posso scegliere di comprare prodotti con imballaggio monouso di carta (per esempio ho trovato un gelato buonissimo sardo che usa solo confezioni di carta, oppure il pesce surgelato Frosta, peraltro ottimo...), ma non riesco ancora a farlo per tutto...

Luz ha detto...

Anch'io devo ammettere di fare un uso esagerato di plastica. Me ne rendo conto quando ogni settimana riunisco la plastica divisa fra sacchetto in cucina e sacco medio in garage. Veramente troppo per sole due persone. Mio marito beve moltissima acqua, che compriamo in bottiglia, come tu scrivi tutto il packaging comunemente è in plastica, per non parlare di quegli ingombranti bidoncini dei detersivi per lavatrice. Immettiamo troppa plastica nell'ambiente ma l'industria non si ferma. Ho cercato di passare ai detersivi alla spina, ma non hanno ahimé la stessa efficacia di quelli consueti. :(

Giulia Lu Mancini ha detto...

Per l’acqua in bottiglia mi sto informando da un fornitore che consegna l’acqua in bottiglie di vetro a domicilio, potrebbe essere una prima soluzione, certo è più costosa. In alternativa c’è il depuratore (che costa molto anche quello) oppure quelle caraffe che vendono in farmacia con il filtro in modo da utilizzare l’acqua del rubinetto. Una mia collega ha il marito che lavora in regione e lui afferma che l’acqua del rubinetto è sicura e infatti beve solo quella, la lasciano decantare in bottiglie di vetro per far dissolvere il cloro...

Nicole ha detto...

Anche io dall'anno scorso sto cercando in tutti i modi di evitare il consumo di plastica se non è assolutamente necessario! E' arrivato il momento di rendersi conto della grave situazione in cui ci troviamo e dovrebbero essere istituite per legge certe accortezze (come l'eliminazione della plastica dal packaging non necessario o la plastica monouso).
Ti lascio qui alcune altre idee che io ho implementato e con cui mi trovo molto bene:
- salviette struccanti in bamboo
- rasoio di sicurezza e lamette
- Olio di cocco al posto della crema idratante per il corpo
- Carta da stampante riciclata
- Comprare vestiti e accessori second hand
- Comprare cellulare/laptop e altri devices ricondizionati
- Donare vestiti vecchi ad associazioni o se danneggiati usarli come stracci invece di buttarli subito
- invece di prendere pranzo da asporto o panini, prepararlo a casa e usare ciotole di plastica riutilizzabili o vetro

Spero di averti dato altri spunti!

Giulia Lu Mancini ha detto...

Grazie Nicole, sono tutte cose che faccio già in parte, prendo nota delle salviette struccanti in bamboo, le terrò presente quando dovrò sostituire le spugnette che ho comprato e che spero di usare ancora a lungo. I vestiti di cui mi voglio disfare li porto sempre in parrocchia o nei negozi ANT. Concordo con te, occorre avere delle leggi per eliminare il packaging inquinante, così come furono eliminati i sacchetti di plastica nella spesa.

Barbara Businaro ha detto...

Io ho iniziato a ridurre la plastica la bellezza di quindici anni fa, quando ho acquistato casa e ho cercato un'impronta differente. Uso gli stessi contenitori di plastica dei vari detersivi da allora, e mi rifornisco di detersivi alla spina in ferramenta (purtroppo durante il lockdown erano a orario ridotto, e io senza permessi, così per un periodo ho dirottato sulle ricariche a plastica ridotta, le bustone). L'acqua la beviamo dal rubinetto, dopo che le analisi dell'acquedotto sono risultate migliori di quelle delle varie bottiglie di acqua in plastica (che se pensi dove vengono stoccate durante il tragitto, sotto il sole d'agosto, tanto buona non lo è...). Se uso bottiglie di plastica durante il viaggio, cerco di riusarla più e più volte al primo rubinetto sano disponibile. Purtroppo sulla spesa di alimenti si è abbastanza limitati: magari invece delle vaschette, prendo gli insaccati confezionati in "fogli" dal supermercato. Per lo yoghurt prendo le confezioni da 500 gr e me le porto in ufficio in contenitore personale (vasetto di vetro con chiusura). Per il caffè, qualcuno ha messo dei bicchierini di carta alle macchinette, ma sono pochi i virtuosi. Bisognerebbe imporli per legge (solo che, come giustamente fa notare Sandra, alla fine paga il consumatore finale, mentre finora gli incassi sono tutti aziendali).
Sulle saponette, no, lì è una questione di pelle, e non vanno bene per tutti, come le spugnette. Ma cerco di limitare la plastica e uso il cotone semplice, che chiede meno lavorazione dei dischetti. Idem per gli assorbenti femminili: per quanto cerchino di spacciare come soluzione le coppette in silicone, non possono essere utilizzate da tutte. Gli assorbenti in cotone ci sono, ma costano un occhio della testa. E non si capisce perché siamo l'unico paese con l'iva al 22% (bene di lusso) sugli assorbenti...
Quando Greta dichiara "voglio che usiate solo auto elettriche subito" penso si riferisca in primis ai politici, perché le auto blu che hanno usato in questi giorni non erano certo elettriche. Io cambierei subito la mia auto con una elettrica (e la mia dove la mandano? ai paesi dell'Est? e cosa abbiamo risolto?!), ma non ho 22.000-26.000 euro di media da buttare così sull'unghia. Gli incentivi non sono sufficienti e, guarda caso, non tengono d'occhio del reddito del richiedente. Perciò se me li dà Greta, ben venga. Sennò dovrebbe essere onesta e dire anche che il livello di inquinamento nelle nostre città è dovuto solo per il 30% dal traffico (fonte: IlSole24Ore https://www.ilsole24ore.com/art/smog-che-cosa-inquina-davvero-fermare-auto-serve-poco-AC88wFFB?refresh_ce=1 ), da dove arriva il 70%? Dall'industria, dagli allevamenti e dai riscaldamenti vetusti (molti dei quali senza nemmeno il libretto "obbligatorio" dell'impianto).
Perciò, io quando avrò soldi cambierò di sicuro l'auto, ma nel frattempo c'è da rivedere ben altro di tutto il sistema. (E qualcuno dice che le caldaie più inquinanti ce le abbiamo negli edifici pubblici...)

Barbara Businaro ha detto...

Per la consegna dei pacchi, puoi provare il servizio fermopoint.it Ci sono vari punti, dalle tabaccherie alle cartolerie, che fanno da "locker" anche per i siti normali. Fai spedire a loro, e vai a ritirare con un "ticket" la merce intestata a te presso di loro. Purtroppo, è un costo in aggiunta.

Giulia Lu Mancini ha detto...

Davvero compri i detersivi alla spina in ferramenta? Qui a Bologna la ferramenta vicino casa mia non vende i detersivi, ci sono però altri negozi che lo fanno, purtroppo lontanissimi da casa mia e anche senza possibilità di parcheggio, quindi opterò per l’acquisto on line...
Esistono macchine distributrici di caffè con i bicchierini di carta, li ho visti in alcuni uffici ma non sono abbastanza diffusi, in effetti bisognerebbe imporli per legge solo così si otterrebbero degli effetti più concreti. Che poi è vero che c’è tutto un sistema da cambiare, non è solo la plastica, non è solo l’uso delle auto, c’è il riscaldamento degli edifici (so per certo che alcuni edifici pubblici a Bologna usano ancora il gasolio molto inquinante), ci sono gli allevamenti intensivi e tanto altro...

Giulia Lu Mancini ha detto...

Mi sembra un bel servizio, tuttavia sto pensando di farmi spedire presso il mio ufficio, c’è la portineria sempre aperta dalla mattina alla sera, provo a vedere se mi autorizzano.

Rajani Rehana ha detto...

Great blog

Cristina M. Cavaliere ha detto...

Caspita, mi ricordo benissimo la borsa della spesa con le maglie a rete e i manici in legno, mia mamma la usava sempre quando ero piccola. Mi ricordo anche che non c'erano tutti questi imballaggi all'epoca, si andava dal droghiere con dei contenitori che ti riempiva al momento. Poi c'era il vuoto a rendere, una prima timida forma di risparmio e riciclo. :)
In famiglia facciamo una grande raccolta differenziata, come comune pare che siamo dei "ricicloni". Da tempo beviamo acqua dal rubinetto che è supercontrollata. Mio marito che fa la spesa lui ha trovato dei tipi di yoghurt con il barattolino in carta riutilizzabile.
Sicuramente bisogna fare di più nel nostro piccolo, tuttavia penso anch'io che sia un problema strutturale di produzione a livello industriale. Non bisogna nemmeno dimenticare che di plastica è essenziale per molte apparecchiature sanitarie (protesi, cornee, siringhe...) impossibili da sostituire con altri materiali.

Monica ha detto...

Fuori dal circuito delle grandi vendite c'è un meraviglioso mondo senza plastica. La cosmesi solida (shampoo, saponetta, bagnoschiuma, balsamo), in vetro o alluminio (i deodoranti, il dentifricio), in bamboo o plastica vegetale (anche se non facile da differenziare, come gli spazzolini da denti). Ma anche nel campo alimentare: scegliere negozi che vendono sfuso così da non dover acquistare in plastica, e via dicendo. Ci sono un sacco di possibilità. Bisogna solo studiarci un po'. ^_^

Giulia Lu Mancini ha detto...

Che bello avere un ricordo in comune, la fantastica busta della spesa, maglia a rete e manici in legno. Sì faceva il bene del pianeta e non si sapeva. Mi ricordo ancora la bottiglia di vetro per il lattaio che passava e la riempiva ogni mattina (questa me l’ero dimenticata!). Hai ragione la plastica è essenziale per determinati prodotti come le apparecchiature sanitarie, infatti è soprattutto la plastica monouso che deve essere evitata.

Giulia Lu Mancini ha detto...

Sì, bisogna impostare le proprie abitudini in modo da evitare certi consumi deleteri, in attesa che anche chi produce cominci ad adeguarsi...
Al supermercato sto notando, ogni volta che ci vado dei prodotti con un imballaggio più ecologico.