sabato 30 ottobre 2021

Strani giorni

 


«Matrix è ovunque. È intorno a noi. Anche adesso, nella stanza in cui siamo. È quello che vedi quando ti affacci alla finestra, o quando accendi il televisore. L'avverti quando vai al lavoro, quando vai in chiesa, quando paghi le tasse. È il mondo che ti è stato messo davanti agli occhi per nasconderti la verità.» (Morpheus a Neo, dal film Matrix)

In questo periodo mi sto facendo molte domande e non sono capace di darmi una risposta efficace. Andiamo per ordine:

Nel 2020 una pandemia globale ci costringe a relegarci in casa e a restare isolati per sfuggire al virus, tralascio quello che è successo negli ospedali e nelle famiglie colpite che hanno perso i loro cari. Abbiamo un anno in cui siamo stati privati di molte semplici libertà perché c’era il rischio della diffusione del virus. Siamo passati, a fasi alterne, da zone gialle, arancioni e rosse, con l’angoscia continua dell’ impennata dei contagi, aspettando la salvezza del vaccino.

Il vaccino arriva, anzi arrivano, ce ne sono diversi, e fanno a gara tra loro per imporsi come il migliore. In Italia, tralasciando quello cinese e quello russo, si impongono tre vaccini, il pfizer, il moderna e l’astrazeneca. Dopo una serie di morti sospette per trombi in uomini e donne di giovane età il vaccino astrazeneca é stato bandito, almeno in Italia. Io stessa sono stata contenta di averlo scansato e di  aver fatto il pfizer, anche perché dopo la morte della mia amica di 52 anni (che aveva completato il vaccino astrazeneca due settimane prima, sarà un caso, non lo so) ero abbastanza timorosa. Restavo comunque una grande sostenitrice del vaccino, l’ho fatto con convinzione, in tempi non sospetti pre-green pass. 

Poi arriva il sei agosto, quando tutti pensano alle ferie e alle vacanze (a me questa abitudine del governo di far passare delle leggi a ferragosto mi fa venire il sangue alla testa) comunque in tv e sui giornali se ne parla, ma non tutti ci fanno caso davvero, con un decreto legge si impone il green pass per fare tutta una serie di attività: andare al ristorante al chiuso, al cinema e a teatro, e al lavoro, dal 13 settembre nelle scuole e università e dal 15 ottobre in ogni luogo di lavoro.

A inizio settembre anche i più distratti si accorgono di questa legge di ferragosto. Per quanto io sia una sostenitrice del vaccino, questa imposizione mi disturba profondamente, anche perché dicono che il vaccino non metta del tutto al riparo dal contagio, se sei vaccinato non finisci in terapia intensiva ma puoi prendere il covid e contagiare tutti, quindi mettiamoci sempre la mascherina, manteniamo la distanza di sicurezza e tutte le cautele, anche se sei vaccinato. Quindi perché l’imposizione del green pass a tutti i costi?

Imporre l’obbligo vaccinale potrebbe comportare il rischio di un risarcimento danni oppure si vuole lasciare la libertà di scegliere? 

Se lavori e devi farlo per mangiare e pagare le bollette (come me) non puoi esimerti dal vaccino, cosa fai tre tamponi alla settimana? mi sembra una schiavitù più del vaccino. Io sto andando al lavoro e ogni mattina mi controllano il green pass, mentre alcuni colleghi che non vogliono vaccinarsi (pochi in realtà nel mio settore, ma parecchi in tutta l’azienda) per ora stanno alternando smart working, ferie e tamponi, ma non possono andare avanti molto a lungo.

L’Italia sembra la nazione europea con le restrizioni maggiori in tema di green pass, forse l’unico paese, dopo la Francia, che lo impone per tutti i luoghi di lavoro. Mi sono chiesta il perché e, tralasciando le teorie complottiste (vogliono estinguere buona parte della popolazione perché siamo in troppi sulla terra e non c’è cibo per tutti, vogliono uccidere i pensionati così l’INPS ringrazia, vogliono metterci un microchip per il controllo della mente ecc) penso che uno dei principali motivi sia di tipo economico, imponiamo il green pass e riapriamo tutte le attività, senza concrete rivoluzioni strutturali che necessitano di grandi investimenti pubblici, come aule più grandi nelle scuole, un maggior numero di insegnanti, mezzi di trasporto più capienti (che non si capisce perché poi, il green pass serva solo sui treni interregionali e non sui locali e sugli autobus). 

Troppe contraddizioni e troppe domande senza risposta. Con il paese in rivolta e con disordini che sfociano anche nella violenza.

È molto angosciante vedere il popolo italiano diviso tra buoni e cattivi con una politica che muove ad arte queste divisioni. 

Mi chiedo: viviamo ancora in una democrazia? 

A questo aggiungo alcune mie considerazioni: 

la pandemia doveva insegnarci qualcosa e portarci verso un mondo migliore, doveva farci capire che era possibile vivere il lavoro diversamente con lo smart working, il minor traffico, minore inquinamento, vivere slow per vivere meglio, tutti. 

Neanche per idea! In questi giorni ho assistito al ritorno a tutte le vecchie cattive abitudini, un traffico pazzesco che appare addirittura aumentato rispetto a prima della pandemia (molti evitano i mezzi pubblici per paura di infettarsi); ho dovuto anticipare la sveglia di venti minuti rispetto a prima per poter arrivare in ufficio e trovare parcheggio nell’area dedicata, in azienda abbiamo un certo numero di posti auto per i dipendenti, ma parcheggia chi arriva prima, prima alle otto trovavo ancora parcheggio, ora se arrivo alle sette e quaranta ho già dei problemi, del resto non mi va di prendere l’autobus superaffollato.

E sempre per tornare alle vecchie cattive abitudini, ecco che é stato imposto di tornare tutti in presenza, finora lo svolgimento del lavoro è andato avanti lo stesso e, tolti i primi necessari assestamenti, con piena efficienza; sto parlando ovviamente di quello che conosco nel mio ambito, ci sono colleghi che hanno reso molto di più da remoto rispetto a quando erano in presenza. Per esempio una mia giovane collega, bravissima, con due bambini piccoli, era spesso a casa per malattie varie dei bambini (succede quando i bambini sono piccoli), lavorando da remoto il problema dei bambini non si è mai più posto, ovvio che si ammalassero ancora ma da casa riusciva a gestirli. È solo un esempio, ma serve per dare un’idea. 

Credo che l’organizzazione, con il temperamento delle esigenze dei dipendenti, tra lavoro in presenza e lavoro da remoto, possa essere un ottimo metodo per arrivare a un sistema efficiente, invece no torniamo tutti in presenza in uffici open space (che sono rimasti tali) costretti a lavorare con le mascherine tutto il tempo e con il rischio del contagio (anche se con il green pass). Ringrazio il cielo di avere l’ufficio per conto mio, penso che se dovessi lavorare otto ore con la mascherinafarei una fatica immane.

Finisco le considerazioni e torno ai miei dubbi di inizio post, chi lo sa che cosa è vero in un mondo di bugiardi, cantava Marco Masini in una sua nota canzone. 

E davvero oggi non so più a cosa credere, ogni tanto mi sento come nel film Matrix ve lo ricordate? Quel mondo virtuale, dove l'intera umanità vive in una "simulazione onirica" creata ad arte dalle macchine che hanno preso il controllo, forse perchè anche certi personaggi che ci governano, ogni tanto, mi sembrano degli automi senza anima nè cervello. 

Oppure, secondo la teoria de Il Gattopardo "Bisogna cambiare tutto per non cambiare niente", come scriveva Giuseppe Tomasi di Lampedusa, e quindi è tutto programmato?

Sono stata molto indecisa se pubblicare questo post oppure no, tuttavia alle soglie di Halloween questo strano mondo reale che si delinea mi sembra del tutto in tema. 

Voi cosa ne pensate?

 

Fonti immagini: Pixabay 

Fonti testi: Wikipedia (per il film Matrix) 






25 commenti:

Caterina ha detto...

Per quanto riguarda il green pass, mi lascia molti dubbi ma solo perché sono per l’obbligo vaccinale, sono sincera. In ogni caso si sta rivelando uno strumento sicuramente non perfetto ma utile. Il suo scopo è cercare di limitare i contagi e fare in modo che si riprenda più o meno la vita di prima. Chi lo contesta dice che anche i vaccinati contagiano, però non è esattamente così. I vaccinati possono contagiare e quando sono contagiosi ( e spesso non contagiano) nella maggior parte dei casi hanno una bassa carica virale. Quindi contagiano decisamente di meno, per cui non nascono focolai importanti che possano mettere pressione sugli ospedali. Però son d’accordo con te, potevamo cogliere l’occasione di migliorare tutto quello che non va in questo paese( classi pollaio, poca disponibilità di mezzi pubblici etc..) e invece siamo ritornati alla vita precedente cercando solo di limitare i danni applicando il green pass. Purtroppo credo che questo paese non cambierà mai.

Ariano Geta ha detto...

Personalmente sono d'accordo con il green pass come mezzo per spingere verso il vaccino anche gli incerti. Anche io avrei evitato il vaccino, ma si sta delineando una situazione in cui la vaccinazione di massa sembra l'unico modo per riaprire anche luoghi come cinema e musei, per ritornare verso la normalità. Quindi per dovere civico ho ritenuto giusto farlo prima ancora che fosse obbligatorio il greenpass. Sul fatto che la situazione sia surreale non ci sono dubbi. La realtà si diverte a sorprenderci, purtroppo non sempre in modo piacevole...

Giulia Lu Mancini ha detto...

Sono favorevole al vaccino, ma imporlo aggirando l’ostacolo con il certificato verde mi sembra un sistema subdolo. Io ho scelto di vaccinarmi ma resto guardinga, con mascherina e distanziamento, per una mia sicurezza.

Giulia Lu Mancini ha detto...

Sicuramente il green pass ho convinto i più incerti, ma non convincerà i no vax, se sono convinti che il vaccino sia peggio della malattia, non lo faranno, piuttosto faranno sempre i tamponi, ingolfando le farmacie e togliendo dei servizi anche a chi si é vaccinato (come sta succedendo adesso). Io sono sempre stata a favore del vaccino, e sicuramente è la sola arma per tornare alla normalità, ma mi stanno venendo forti dubbi di fronte a questo atteggiamento così autoritario di un governo che non ho neanche votato.

Barbara Businaro ha detto...

"tralascio quello che è successo negli ospedali e nelle famiglie colpite che hanno perso i loro cari."
Ecco, secondo me questo è proprio un errore. Tutti i no-vax che ho conosciuto finora non hanno avuto morti in famiglia. Non credono al virus perché non l'hanno "visto". Faccio fatica a credere che sia un caso. Purtroppo poi durante il lockdown per qualcuno le morti sono diventate solo un numero, va su, va giù, senza pensare alle vite e alle famiglie distrutte. E che magari ci potevi finire anche tu, dentro quel numero.
L'impatto di quelle morti è adesso di 14 mesi di speranza di vita persa in Italia (Fonte Istat), dato che verrà considerato nelle tabelle statistiche di assicurazioni e pensioni, tanto per dirne una. C'è ancora qualcuno che vuole tralasciare i morti?
Il lockdown non lo abbiamo fatto per divertimento, ma per cercare di limitare quei morti, spiace vedere che qualcuno ancora non l'ha capito, ancora contesta la verità di quei camion militari pieni di bare a Bergamo.
Se ragioniamo in termini di democrazia, ci si dimentica che ad ogni diritto corrisponde un dovere.
Il mio diritto di passeggiare tranquilla fuori di casa corrisponde al mio dovere di non uscire con una pistola e sparare a tutti quelli che mi stanno antipatici. Il mio diritto alla salute nel luogo di lavoro (che deve essere garantito dal datore di lavoro) corrisponde al mio dovere di presentarmi al lavoro senza essere un pericolo per gli altri. Ed è qui che si infila il Green pass.
Il vaccino non metto al riparo "completamente" dal contagio (si dovrebbe ragionare in percentuali, ma gli Italiani hanno parecchi problemi a capire una statistica), puoi prendere il virus, "difficilmente" finisci in terapia intensiva, ancora "più difficilmente" puoi contagiare gli altri. Quindi, se tutti si fossero vaccinati durante l'estate, avremmo abbattuto le percentuali di contagio e non avremmo avuto bisogno del Green pass per poter tornare ad una pseudo-normalità. La mascherina la mettiamo perché ci sono ancora molte persone non vaccinate e non abbiamo modo di sapere chi sono (per la privacy). Per il diritto alla salute di tutti abbiamo ancora tutti il dovere della mascherina.
Non sono favorevole al Green pass, io avrei direttamente imposto l'obbligo vaccinale. In Italia alla nascita si ha già l'obbligo di 10 vaccini diversi (anti-poliomielitica, anti-difterica, anti-tetanica, anti-epatite B, anti-pertosse, anti-Haemophilus influenzae tipo b, anti-morbillo, anti-rosolia, anti-parotite, anti-varicella). Se non ce li hai, non accedi all'istruzione (diritto dell'istruzione -> dovere di vaccino). Purtroppo la cosiddetta libertà vaccinale Covid è solo una bandiera di certi politici, che poi però hanno dovuto comunque cedere al Green pass, perché altro non si poteva fare per la ripartenza economica.

Barbara Businaro ha detto...

Questa settimana ho proprio fatto un corso per le rilevazioni del Green pass in azienda. Ci sono dei non vaccinati che stanno consumando ferie (ma non arriveranno fino al 31/12, e che lo stato d'emergenza non sia ancora prolungato!) e altri si sono messi in malattia con la complicità di qualche medico. Ma appena mettono piede in ufficio senza Green pass, dovrà partire una segnalazione alla Questura (rischio di sanzione per 600 euro) e un richiamo disciplinare dell'azienda. Costa meno, anche in termini di rischio di complicazioni, farsi il vaccino.
Adesso che il vaccino c'è, credo proprio di avere il diritto di non beccarmi il virus da un collega. Lo troverei alquanto ingiusto.
Sullo smart working e il cambio della abitudini lavorative in Italia: il lavoro così come è organizzato oggi, in presenza in una sede aziendale, è una rete estesa di altre piccole realtà satellite. Vicino agli uffici ci sono infatti ristoranti, bar, self-service, negozi, supermercati, stazioni di servizio. Queste realtà campano proprio sui lavoratori di quell'area, più che sui residenti (pensiamo al centro di Milano, per dire). Non è economicamente sostenibile passare allo smart working totale, finché anche queste realtà non verranno dislocate diversamente. Senza contare che qualcuno in smart working ha dimostrato efficienza, altri non lavoravano proprio a causa di tecnologia obsoleta.

Giulia Lu Mancini ha detto...

Ho una cara amica che abita a Bergamo e ha vissuto da vicino quella tremenda situazione, così come ho dei colleghi che hanno avuto dei morti in famiglia per il Covid, tuttavia hai ragione, per molti c’è stato solo il balletto dei numeri comunicati dalla tv. Il green pass è un sistema che aggira l’ostacolo, a questo punto è più giusto mettere l’obbligo vaccinale, in tal modo lo stato dovrebbe assumersene la responsabilità.
Credo che ci siano stati anche molti errori con il vaccino Astrazeneca, prima era sicuro per tutti, dopo andava bene solo per i giovani, dopo andava usato solo per gli ultrasessantenni, insomma con i casi accertati di morti per trombosi causate dal vaccino (provato scientificamente di recente anche il caso della ragazza diciottenne di Genova) la fiducia generale è stata messa a dura prova, perfino per i più convinti. Io ho prenotato il vaccino e l’ho fatto appena è stato possibile, l’Emilia Romagna é stata tra le prime regioni, quindi non sono no vax, ma qualche domanda sul sistema me la faccio. Il decreto legge sul green pass é stato emanato il 6 agosto, quando si era ancora in piena campagna vaccinale e tra l’altro mancavano le dosi (tanto che mio nipote si era prenotato a fine luglio e lo avevano messo in attesa, è riuscito a vaccinarsi solo a metà settembre), quindi non è che se tutti si fossero vaccinati entro l’estate non avrebbero emesso il decreto, era già stato deciso. Inoltre mettiamo ancora la mascherina (ed è un bene) perché il vaccino non protegge del tutto, io continuerò a metterla anche se sono vaccinata, pensa che in una scuola di Bologna ci sono due classi in quarantena per un insegnante positivo al Covid (vaccinato e dotato di green pass). Lo so perché in questa scuola ci lavora una mia amica. Qualche incongruenza c’è...

Giulia Lu Mancini ha detto...

Sicuramente qualcuno ha approfittato dello Smart working per lavorare anche meno, io sono tornata in presenza al 100 % da settembre 2020, ed è stata una mia scelta, scelta che tuttavia non mi ha preoccupato sotto l’aspetto della pandemia perché molti lavoravano a distanza (e questo era un vantaggio per tutti). Sulla realtà dell’indotto, è vero molti bar e ristoranti campano con i lavoratori, tanto che nella mia zona adesso c’è un sovraffollamento e io ho ripreso a portarmi il pranzo da casa, mi sento più tranquilla così (e mangio più sano). Non è possibile passare allo Smart working totale, ma il contemperamento degli orari tra presenza e distanza mi sembra conciliabile, poi ogni azienda farà la sua scelta (tranne le pubbliche amministrazioni che scelta non hanno visto il decreto Brunetta).

Marco L. ha detto...

Il fatto è che l'obbligatorietà del vaccino sarebbe probabilmente la cosa giusta, ma all'atto pratico è irrealizzabile, e chi è al governo e non strumentalizza lo sa bene.
Mettiamo di rendere il vaccino obbligatorio. E chi non si vuole vaccinare? E non intendo gli indecisi, intendo quelli che non vogliono proprio. Li vai a prendere uno per uno a casa? Non puoi mica. Li multi? Bene, ti pagano la multa e continuano a non vaccinarsi. Restrizioni su luoghi pubblici e di lavoro? Per quello c'è già il green pass.
Sul tornare in presenza o restare in smart working, quelle però sono scelte aziendali. Poi c'è la scuola, che però è un altro discorso, e le cose non sono comparabili.
La cosa peggiore per me è che questa situazione ha portato alla luce le follie di tanti, che poi vomitano livore e odio in rete. E pensi che questa è gente che incontri tutti i giorni, e sta messa così.

Giulia Lu Mancini ha detto...

L’odio e il livore in rete è uno degli aspetti più inquietanti della situazione, manovrati anche da certi politici, questa divisione tra i vaccinati “buoni” e i “cattivi”i no vax o no green pass rende l’immagine di un paese squallido con i buoni che in rete augurano tutto il male possibile ai cattivi che non si vogliono vaccinare, al di là di tutte le ragioni possibili la violenza verbale e fisica non ha giustificazioni, ieri su un social c’era la notizia di un controllore di un autobus che ha preso a pugni un individuo che non aveva la mascherina o ce l’aveva abbassata; tutti, a parole, hanno applaudito il controllore dicendo che aveva fatto bene (oltre ad augurare ben altre sofferenze) mi sembra che non siamo messi bene.
Tornando allo Smart working nella pubblica amministrazione il decreto Brunetta ha imposto il ritorno in presenza a tutti i dipendenti, salvo lavoratori fragili e altri casi limite, quindi la scelta non c’è, non so se poi la cosa verrà mitigata da linee guida ad hoc, ma al momento anche quest’anno mi sembra una linea politica molto miope.

Giulia Lu Mancini ha detto...

anche questa cosa (non quest’anno), certe correzioni automatiche mi fanno impazzire...

Marco L. ha detto...

Guarda, la violenza fisica, verbale e psicosociale è sempre e comunque sbagliata, ma del resto sentir fare paragoni con leggi razziali e campi di sterminio lo trovo inaccettabile. E' giusto ascoltare queste persone, comprenderne le ragioni e le sensazioni (a meno che non finiscano nel delirio, lì sono irrecuperabili), ma poi basta. L'errore è dare loro eccessivo credito e spazio.

Giulia Lu Mancini ha detto...

Certamente ogni violenza è sbagliata, da qualsiasi parte, concordo.

Elena ha detto...

Sono favorevole al vaccino, guardo con sospetto il green pass, ma non per la litania sulla libertà compressa delle piazze, ma perché non è uno strumento , un presidio sanitario. Lo sarebbe se potessimo ottenerlo esclusivamente con il vaccino, il fatto che sia ottenibile anche solo con il tampone, è francamente ridicolo. Almeno per me. Ma tu hai ragione: serviva ripartire, produrre, aumentare la ricchezza, su questo sono tutti d'accordo. Su come redistribuirla e a chi invece non interessa a nessuno e così avremo perso anche un'altra occasione per realizzarla davvero questa benedetta democrazia, che significa parità di accesso alle risorse e ai percorsi di crescita , sviluppo, salute. Domani racconto sul blog come nei fatti i presidi anti Covid non si rispettino più, e di come le risorse servano a finanziare la classe dirigente. Lo faccio con ironia. Ma qui, fammi dire con chiarezza come la penso. Ci ho creduto davvero che sarebbe andato tutto bene, che avremmo utilizzato questa occasione per migliorare i rapporti tra le persone, vivere secondo giustizia, rispettare il pianeta, rafforzare la sanità pubblica eccetera eccetera. Oggi dico che abbiamo fallito anche questa ennesima prova. La ragione sono i decenni di sub cultura e svilimento dell'istruzione che ha ridotto le persone a indossare pettorine stile lager per protestare contro l'unico strumento che le renderebbe davvero libere sì, ma di vivere.

Giulia Lu Mancini ha detto...

Anch’io mi ero illusa che questa emergenza ci portasse verso un mondo migliore, ma il mondo non cambia quando al comando restano sempre i soliti noti, almeno in Italia vedo sempre le stesse facce che si alternano e che ragionano sempre troppo in termini capitalistici, insomma è sconfortante. Non ho visto la sfilata dei no vax con le pettorine stile lager, ne ho solo sentito parlare, assurdo...

Cristina M. Cavaliere ha detto...

Penso che l'introduzione del green pass sia uno strumento graduale per poter procedere a tappe verso l'obbligo vaccinale senza causare rivolte sociali su larga scala ancora più vaste di quelle accadute finora. Prima o poi penso che si arriverà all'obbligo vaccinale, aggiungendo la vaccinazione alle altre (dodici, mi pare) che vengono iniettate da neonati per legge.
L'esperienza pandemica ci ha insegnato poco, temo, su come ottimizzare il lavoro, la scuola e i traporti, ma anche come esperienza individuale.

Giulia Lu Mancini ha detto...

Il green pass è uno strumento di convincimento sicuramente, ma neanche tanto graduale visto che lo hanno imposto in tutti i luoghi di lavoro pubblici e privati, quindi chi lavora deve farci i conti, puoi non andare al cinema o al ristorante ma al lavoro ci devi andare. È vero che ci sono già molti vaccini obbligatori, ma credo che ci sia anche un certo timore per il fatto che è un vaccino nuovo…
Sull’organizzazione del lavoro e sull’esperienza della pandemia stendo un velo perché davvero mi sembra di tornare indietro.

Maria Teresa Steri ha detto...

Condivido il fatto che ci siano molte contraddizioni, per non dire assurdità, nella gestione della pandemia. Seguo con assiduità molti gruppi dove si parla di effetti collaterali dei vaccini (tutti, non solo AZ) e ciò che ne emerge è una situazione allarmante e gravissima, che non emerge minimamente dai media ufficiali.
Personalmente non ho fatto il vaccino né lo farò per tante di quelle ragioni che qui non sto a dirti, molte strettamente personali.
Il green pass è un'assurdità bella e buona, sia perché obbliga le persone a sottoporsi con il ricatto a un vaccino (dovrebbe essere una scelta libera), sia considerando le folle di persone che sono in giro sui mezzi pubblici e altri luoghi di raduno dove non serve il green pass. Ci sarebbero da considerare molti altri fattori, tra cui il fatto che da una parte non si capisce perché obbligare a questa scelta, visto che la pandemia è diminuita, dall'altra se la situazione è grave allora a che serve insistere?
Devo dire che questi strani giorni che stiamo vivendo mi preoccupano molto...

Giulia Lu Mancini ha detto...

Cara Maria Teresa, capisco la tua preoccupazione che condivido, proprio perché ci sono troppe contraddizioni e, secondo me, anche molte considerazioni semplicistiche, una persona che conosco, grande sostenitrice del vaccino e del green pass, mi ha detto che se qualcuno muore per il vaccino è un tributo pagato alla scienza, non credo parlerebbe così se si trattasse di una persona della sua famiglia...
Credo ci sia molta gente che la pensa così ed è su questo che si spinge. Io ho fatto il vaccino (ed ero convinta) ma spero che il green pass mi duri ancora un po’ prima della terza dose (di cui ora proprio per il green pass sono meno convinta) e che sarò costretta a fare per lavorare.

Tenar ha detto...

Premetto sempre che mio marito è pagato da Big Pharma (lavora in ambito chimico farmaceutico) e io, in quanto statale, dai Poteri Forti, quindi il mio parere vale quel che vale.
L'obbligo vaccinale sarebbe stato meglio, ma avrebbe scatenato ancora più proteste, quindi si è optato per il green pass, che ha parecchi lati oscuri. Quello che mi dà più perplessità è che chi si è vaccinato all'estero magari ha fatto un vaccino non riconosciuto in Europa (quello cubano o quello russo). Come noi non hanno scelto quale vaccino fare, ma si trovano senza green pass. Ho alcune conoscenti in questa situazione e sono (giustamente) assai irritate. Per il resto non vedo altra via che il vaccino per uscire da questa situazione e il green pass è strada scelta per incentivarli.Poi, per carità, io ho fatto Astrazeneca il giorno dopo la morte di un collega, mentre girano nelle nostre ASL lotti poi ritirati e la mia buona dose d'ansia l'ho avuta. Così come sarò in ansia quando farò vaccinare mia figlia. E tuttavia un social qualsiasi che mi profila, la casa produttrice dei miei dispositivi che potrebbe tranquillamente guardare dentro casa mia mi inquietano assai di più.

Monica ha detto...

Il tema è difficile, perché è giusto che le persone scelgano ciò che sentono meglio per sé, visto che si tratta di vaccini e non di caramelle, ma è anche vero che uno Stato in qualche modo si deve salvaguardare, e che i miei studenti che vengono da paesi in cui ci sono pochissimi "obblighi" e "restrizioni" mi raccontano che sono messi molto peggio di noi, quanto a contagi. Che tema complesso e scottante!

Giulia Lu Mancini ha detto...

Credo anch'io che l'obbligo vaccinale avrebbe scatenato una rivoluzione, almeno chi proprio non si vuole vaccinare può optare per il tampone. Concordo con te che il green pass presenta dei lati oscuri ed è davvero assurda la situazione di chi si è vaccinato con vaccini diversi e non può averlo...
Che poi siamo profilati e osservati di continuo per altre vie ormai è un fatto parecchio inquietante

Giulia Lu Mancini ha detto...

Monica il tuo parere è molto prezioso perchè espone il punto di vista di stranieri che sono messi peggio di noi, è un tema molto difficile e controverso.

Luz ha detto...

Questo credo sia il più brutto periodo fin qui vissuto, qualcosa che tocca il nostro privato e il nostro interfacciarci con una società. Io ho seguito le regole finora, mi è andata bene, mi sento libera di poter agire, ho rischiato io e tutti gli "immunizzati" al posto di tutti quelli che non si sono ancora vaccinati e per i quali credo si stia andando verso un conto alla rovescia. Mia sorella è una di queste persone, io sono angosciata al pensiero che stia facendo un tampone ogni 48 ore per andare a lavorare. Ha speso finora più di 400 euro, è ostinata, caparbia, tenace. Mi dice "voglio vedere chi la vince", ma io sospetto che le renderanno obbligatorio il siero, mentre lei, giustamente, dice che reggendo una famiglia sulle sue spalle non si può permettere di rischiare. Io la vedo in modo opposto, ma cosa si può verso queste certezze? Non mi sento di criticare, tanto meno di esprimere livore. Sono arrabbiatissima nei riguardi dei negazionisti e quelli che si fanno beffe della problematica. Mi dà fastidio il pensiero di una terza dose, ma io come Antonella me la sono rischiata con Astra Zeneca. Quando finirà questo incubo??

Giulia Lu Mancini ha detto...

Anche una delle mie sorelle non si vuole vaccinare, ma lei non lavora, quindi ha non ha il problema dei tamponi da fare, però io non la posso obbligare, ha 66 anni, quindi le avrebbero fatto Astrazeneca e, sinceramente, non me la sono neanche sentita di spingere in tal senso. Lei non nega la pandemia ma non si fida del vaccino e dice che lei non fa nessuna vita sociale.Viviamo un momento terribile e spero che la pandemia finisca, altrimenti mi sa che sarà sempre più difficile...