domenica 9 luglio 2017

L'estate mi toglie le forze e mi fonde le idee

Vi ricordate quella pubblicità di un noto condizionatore dove c'era un capo indiano che diceva "caldo" con un bel vocione baritonale? 

CALDO
In questi giorni quando penso 'caldo' mi viene in mente lui. Eh lo so, non posso farci niente, i miei ricordi sono spesso legati a delle immagini. Vedo il mio capo indiano dappertutto e a me il caldo fonde le idee, sono lì che penso di fare una cosa poi mi distraggo e mi dimentico quello che volevo fare.
Questa settimana avevo in mente di scrivere un post, ma prima ancora di fissare l'idea sull'iPad ho pensato 'caldo', mi sono alzata per accendere il condizionatore e puf ho dimenticato l'argomento. 
Quindi a questo punto vi parlo del caldo, lo so non vi importa nulla delle mie lamentele sul caldo che già ne avete abbastanza del vostro, però mi chiedo: ma davvero l'estate è tutta questa gran cosa? 
A sentire in giro tutti amano l'estate, il mare, il sole, le vacanze, la luna, le stelle, la notte di San Lorenzo e così via. Ma alla fine tutto si riduce a meno di mese di vacanza concentrata per la maggior parte della gente nelle due settimane centrali di agosto. Io che prendo sempre le ferie anche a giugno devo fare i salti mortali prima e dopo la mia assenza, l'anno scorso ho passato due giorni al telefono per organizzare un'urgenza a distanza e alcuni anni ho dovuto rinunciare alle ferie di giugno perché cascava il mondo. Poi a luglio ci sono delle corse incredibili per finire tutto quello che nei mesi precedenti è rimasto fermo per motivi vari e diventa improvvisamente urgente perché poi c'è agosto e tutto si ferma. 
A pensarci bene io amo l'idea dell'estate, perché mi fa ripensare ai mesi della mia infanzia-adolescenza in cui mi potevo dedicare al dolce far niente, al punto che erano più le volte che mi annoiavo che quelle che mi divertivo, però era bello crogiolarsi anche nella noia. Allora non lo avrei mai ammesso, ma ora rimpiango il tempo vuoto di allora che pure stimolava in me tanta inquietudine creativa. 
Quei momenti adesso sono sempre piuttosto risicati e strappati al tempo delle mie giornate come oro.
Cerco l'estate tutto l'anno e all'improvviso eccola qua...
Tornando alla questione afa, mi sembra che il caldo provochi un rallentamento di tutte le attività, molti blog sospendono i post, altri li diradano e, in generale, non solo nella blogosfera, sembra esserci meno fermento. 
E quindi cosa resta da fare? Intanto cercare di stare al fresco, se non si riesce ad andare al mare, si può andare in piscina o andare a cercare qualche oasi di fresco in città.
E poi leggere, io con il caldo ho più voglia di leggere, immergermi nelle atmosfere dei libri, magari sotto l'ombrellone o all'ombra di un bel giardino fresco, con una bibita ghiacciata vicina da sorseggiare comodamente. 

E voi concordare con me? Cosa vi viene voglia di fare nonostante il caldo?


domenica 2 luglio 2017

#cartolinedaimieipersonaggi: Fragile come il silenzio


“Napoli era una città che gli suscitava sensazioni contrastasti, a volte l’aveva detestata, altre volte adorata. Adesso che ne era lontano gli sembrava magnifica, e forse lo era davvero.”

Estratto da “Fragile come il silenzio.”


Marechiaro 
                                        
Visitare la città natale del mio personaggio mi ha fatto ricordare dei post delle cartoline, come resistere alla tentazione di parlare di Napoli una città meravigliosa e forse non abbastanza apprezzata. 
E quindi sulle tracce del mio commissario Sorace trasferitosi da Napoli a Bologna vi mostro alcune cartoline di questa città, questa che vi mostro di seguito sembra la classica cartolina di Napoli, lo sfondo del Vesuvio con il pino marittimo, ma è stata fatta da me personalmente dalla collina di Posillipo e devo dire che dal vivo è un effetto incredibile.

Veduta da Posillipo 

“Quello che amava della sua città era il lungomare perfetto per le passeggiate, guardare il Vesuvio svettante all’orizzonte e perdersi nel dedalo di viuzze del centro storico.”

Estratto da “Fragile come il silenzio.” 

Lungomare

Il commissario Sorace è nato e cresciuto a Napoli, salvo il periodo universitario trascorso a Bologna. Dopo alcuni anni in cui si sposta di città in città per il suo lavoro e dopo essere rientrato nella sua città natale si ritrova, quasi suo malgrado, a doversi nuovamente trasferire e a lavorare a Bologna. È un uomo inquieto ed è fuggito da qualcosa che lo tormenta, ma a Bologna incontra l'ispettore Sara Castelli una donna dall'animo ferito e sofferente forse più del suo. E, in tutto questo, l'ombra di un serial killer da scovare nella calda e afosa atmosfera dell'estate bolognese.
Ed è da questa città che vi mando l'ultima cartolina, è una mia foto, un angolo inconsueto di una Bologna sull'acqua.
Canale delle Moline
Le mie vacanze tra Napoli e Ischia sono state piacevoli e mi sono servite per staccare dalla routine. 

E voi cosa mi raccontate? 

domenica 11 giugno 2017

Sì, io mi fermo qui, per ora...

È stato un inverno lungo e impegnativo, lo so fa caldo già da un po' ma per me l'estate comincia ufficialmente quando vado in vacanza o quando comincio a progettarla.
È stato un inverno anche pieno di soddisfazioni perchè ho realizzato alcuni progetti come la traduzione del mio primo romanzo, la nuova edizione con Butterfly de L'amore che ci manca, la presentazione a Milano che mi ha fatto conoscere di persona Stefania Romito e alcuni autori del gruppo Ophelia's friends e poi Sandra del blog I libri di Sandra e Cristina del blog Il manoscritto del Cavaliere, che emozione. E poi c'è il romanzo appena uscito. Per questo mi sento un pochino svuotata di energie.

Scrivere in tutto il mio tempo libero mi porta spesso a non avere neanche il tempo di respirare.
Per scrittura intendo non solo la stesura di un romanzo o di un racconto, ma tutto il contorno, rilettura, revisione, gestione del blog e della pagina Facebook, promozione o suoi tentativi. Arrivo a un certo punto che ho bisogno di staccare del tutto, ci riuscirò? 
Forse sì o forse no, il problema è che sto già pensando a un nuovo progetto, una specie di esperimento, ve ne parlerò se riuscirò a concretizzarlo. Ma adesso parliamo di vacanze! 
Il far niente è una meravigliosa occupazione. Pierre Daninos

Voi aspettate agosto? Io no, parto prima, ho circa dieci giorni di ferie arretrate e quindi devo approfittare, quindi in viaggio non aggiornerò il blog e faticherò a seguire gli altri, magari li leggerò ma probabilmente non riuscirò a commentare. Ma leggerò molto, per lo meno recupererò tutte le letture in attesa sui miei vari dispositivi Kindle e iBooks, perchè, inutile dirlo, a me piace moltissimo leggere, adoro immergermi nelle emozioni di un libro e farmi catturare dalla storia che racconta.
Allora vado a preparare le valigie, che poi non voglio caricarle troppo, preferisco viaggiare leggera, in vacanza e con il caldo servono poche cose.
A luglio però torno, se non vengo catturata dagli alieni nel frattempo, non si sa mai. 

Voi quando andate in vacanza? E cosa secondo voi non deve mai mancare perchè possa chiamarsi davvero "vacanza"?

mercoledì 7 giugno 2017

Fragile come il silenzio è on line

Come al solito sono stata assalita dal panico prepubblicazione e quasi all’ultimo minuto ho passato la notte in bianco a rileggere tutto il romanzo alla ricerca di errori e refusi.
Nonostante avessi fatto una decina di revisioni, ne ho trovati alcuni e li ho sistemati, però siccome nel frattempo il mio libro era già in prevendita (il sistema lo ha fatto in automatico) spero che il file sia stato aggiornato in tempo, so che Amazon ci mette circa sette giorni, quindi dovrei aver fatto in tempo. Forse.

Cosa dirvi di questo romanzo che non vi ho già detto

1. Fragile come il silenzio è il mio primo thriller
2. È un romanzo autoconclusivo ma i personaggi nati in questo thriller continueranno a investigare in romanzi successivi, almeno spero, diciamo che la trama del numero 2 mi sta già girando in testa.
3. Arriverà il cartaceo anche se non so ancora quando, ma appena possibile ve lo comunicherò.
4. È ambientato a Bologna anche se, a un certo punto, viene offerto un piccolo scorcio di Napoli.
5. È stato faticoso scrivere questo romanzo perché ho dovuto documentarmi parecchio prima di scrivere ogni scena, ho dovuto perfino disturbare un magistrato (non temete si tratta di una mia amica che mi ha fornito tutte le delucidazioni sulla gerarchia della polizia di stato), il mio dubbio era: esiste ancora la figura del commissario? Esiste, quello che nel linguaggio comune è detto "commissario" è in realtà l'ispettore superiore detto anche sostituto commissario; al livello gerarchico superiore c'è il commissario capo e sopra di lui c'è il vice questore aggiunto. Il mio protagonista è un commissario capo.
6. Fragile come il silenzio contiene diverse storie, alcune purtroppo ispirate a reali casi di cronaca, ma contiene anche la storia del nostro commissario Sorace, di Sara Castelli e ovviamente del killer.
7. E infine una piccola curiosità: in questo romanzo ritorna un personaggio che era apparso come semplice comparsa nel mio precedente romanzo L'amore che ci manca, era un agente che piaceva tanto al mio beta reader, come potevo non fargli questo regalo?


Titolo: Fragile come il silenzio
Genere: Gialli e thriller
Editore: Self publishing
Uscita: 7 giugno
Prezzo: 2,99 €
Formato: e-book
Pagine: 177
Cover: Fox Creation - Digital Art

Trama
Il cadavere di un uomo orrendamente mutilato viene ritrovato in un deposito abbandonato alla periferia di Bologna. L'uomo ha i genitali tagliati ed è irriconoscibile perché ha il volto e le mani bruciati. Chi ha commesso questo atroce delitto? Perché il cadavere è stato così atrocemente deturpato? Il commissario capo Saverio Sorace, appena trasferitosi da Napoli, non avrebbe mai pensato di trovarsi invischiato in un caso simile a due giorni dal suo arrivo a Bologna, lui che si era illuso, lasciando Napoli, di potersi occupare di crimini meno efferati.
Lo affianca nelle indagini la collega Sara Castelli, una donna enigmatica che Saverio non riesce a inquadrare e per la quale non può fare a meno di provare una fortissima attrazione, come non gli era mai accaduto prima. Mentre l’identificazione della vittima porta le indagini in una certa direzione, un secondo omicidio compiuto con lo stesso rituale li porta a pensare che possa trattarsi di un omicida seriale che potrebbe anche essere una donna. Man mano che Saverio procede nelle indagini lo scenario si complica e un indizio sembra stranamente collegarsi all’ispettore Castelli. Qualcosa del passato di Sara emerge all’improvviso e questo lo disorienta e gli fa dubitare di lei. Chi è veramente Sara Castelli, cosa si cela dietro il suo sguardo imperscrutabile? Ma forse è soltanto la sua immaginazione troppo fervida da poliziotto. O forse no, tutti abbiamo qualcosa da nascondere, e Saverio lo sa bene, perché anche lui non è un’anima limpida, anche lui ha un passato, infatti ha lasciato Napoli per un motivo preciso, il cui ricordo torna spesso a tormentarlo.
Fragile come una donna violata, fragile come il cuore umano, fragile come il silenzio.

Link d'acquisto
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Kobo
ibooks

Vi ho detto tutto e intanto, qui di seguito, potete leggere il prologo

Prologo


Allora, adesso ti tolgo il cappuccio così finalmente ci guarderemo negli occhi. Eh, lo so, ti stai chiedendo cosa sta succedendo. Ascoltami bene: ho intenzione di farti morire in modo doloroso e lento. Inutile guardarmi con quegli occhi. Non chiedermi pietà. Ti stai chiedendo chi io sia, lo so non puoi sapere chi sono, non mi conosci. Io invece ti conosco bene e, soprattutto, conosco il male che hai seminato con la tua sporca vita. Ed è per questo che meriti di morire.

I due ragazzi seduti in auto all’ombra di un grande albero, avevano poco più di vent’anni, il frinire delle cicale faceva da sottofondo ai loro progetti vacanzieri.
«Allora è tutto chiaro? Dobbiamo trovarci in aeroporto con gli altri alle cinque del mattino. E poi via, partenza per Ibiza.»
«Sì va bene, me lo hai detto mille volte! Si può sapere perché cazzo ti sei fermato in questo posto sperduto, non siamo mica una coppia di pervertiti!»
Il ragazzo al volante rise «certo anche tu non sei il mio tipo, ma ho della roba buona» disse tirando fuori delle cartine e cominciando a sbriciolare del tabacco con delle minuscole foglioline d’erba.
L’altro amico rimase a osservarlo in silenzio, annuì con un sorriso e poi si girò a guardare fuori dal finestrino annusando l’aria.
«Ma non senti un odore di fumo?»
«Quale fumo? Non ho ancora acceso! Anzi passami l’accendino.»
«No, sembra un incendio, vedi esce del fumo da quell’edificio.»
«Porca miseria proprio adesso, ci toccherà chiamare i pompieri!»
«Andiamo a vedere» disse scendendo dall’auto «magari non è niente.»
Poco distante dal ciglio della strada appariva un capannone in disuso, circondato da erbacce.
«Cazzo! Mai che riesca a farmi una canna in santa pace» esclamò l’altro seguendolo malvolentieri.
Si avvicinarono guardinghi, il fumo usciva da una finestra diroccata, sbirciarono all’interno, quello che videro sembrava la scena di un film dell’orrore: in un angolo un uomo seduto, o quello che ne restava, immerso in una pozza di sangue che si allargava all’altezza del bacino, la testa fumante come una torcia.


domenica 4 giugno 2017

I miei anni '80

Sono stata nominata dal blog Ivano Landi  per parlare de "I miei anni '80"


Il decennio comincia con i miei sedici anni e arriva fino ai ventisei, tra la fine delle scuole superiori, l'università e l'inizio del mio mondo del lavoro, quanti ricordi! 
Avvenimenti
A proposito il 1980 mi tocca subito ricordarlo per un tragico evento, il 23 novembre vivo il mio primo terremoto, vivevo in Puglia quasi al confine con il Molise, e  quel terremoto l'ho sentito proprio bene per fortuna cavandomela solo con una grande paura, cosa che non accade invece per l'Irpinia dove purtroppo ci sono stati migliaia di morti.
Per molte sere tardavo il momento del rientro in casa perché temevo mi crollasse addosso.

Un momento bellissimo che mi piace ricordare è costituito dalla vittoria dell'Italia ai mondiali del 1982 con una squadra fantastica, il presidente Pertini e l'allenatore Bearzot. 
La famosa partita sull'aereo di ritorno
Musica
negli anni ottanta io ascoltavo i cantautori (Guccini,  De Gregori, Vecchioni, De Andrè) e  i pink Floyd che si sono affermati molto prima, ma vorrei ricordare in particolare l'exploit di Franco Battiato e il suo album La voce del padrone che consumai per un'intera estate (era il 1981?)
Altro cantautore che ascoltavo molto in quegli anni era Antonello Venditti, ci sono tre album che hanno accompagnato i miei anni ottanta: Sotto la pioggia 1982, Cuore 1984, Venditti e segreti 1986, se li riascolto mi sembra di tornare indietro nel tempo, avevo delle cassette registrate che ho praticamente consumato.
E poi come non citare Miss Veronica Ciccone in arte Madonna? Bastava accendere radio e TV ed era lì sempre con l'ultimo successo.
Who's that girl?
Tuttavia un disco che amo e che secondo me è senza tempo è Sweet Dreams degli Euritmics 1983


Film
Tra i film dell'epoca, ce ne sono alcuni che sono diventati delle vere pietre miliari
Shining 1980, Blade Runner 1982, E.T. l'extraterrestre 1982, Scarface 1983, L'attimo fuggente 1989.
La lista potrebbe essere lunghissima, però quelli che ricordo di più in assoluto e che rivedo ancora  con piacere sono questi:
Ricomincio da tre, 1981
Lello: chi parte sa da cosa fugge, ma non sa cosa cerca.
Terminator, 1984, il primo di una serie, ma questo è per me quello davvero unico, allora una vera novità 
Ho attraversato il tempo per te, Sarah.

Ritorno al futuro, 1985
Il flusso canalizzatore...sta flussando.
Una donna in carriera, 1988
Ho un cervello per gli affari e un corpo per il peccato: ci trovate qualcosa da ridire? 

Nuovo cinema Paradiso, 1988
Forse abbiamo scoperto che il destino esiste veramente e si diverte a prendere in giro.

Libri
Ho letto tantissimo nei miei anni ottanta, ma il libro che riesco a inquadrare bene in quegli anni è
Il nome della rosa di Umberto Eco, 1980
L'unica verità è imparare a liberarci dalla passione insana per la verità. Umberto Eco

Programmi televisivi
Ho cercato anche di ricordare dei telefilm, si chiamavano così prima che venissero ribattezzate "serie TV", ma non vedevo granché all'epoca, passavo poco tempo davanti alla tv, tranne per i programmi serali e di quegli anni ricordo un programma per me memorabile Indietro tutta di Renzo Arbore 1987


Ho finito la mia carrellata di ricordi, anche perché rischio di andare avanti all'infinito. Mi sono resa conto che, man mano che procedevo con la ricerca su google, trovavo sempre dei ricordi nuovi. Quindi mi fermo qui, dovrei nominare altri blogger ma visto che già in molti hanno partecipato e altri sono troppo giovani, non nomino nessuno e invito a unirsi liberamente a questo tour nostalgico del decennio anni ottanta oppure, per i più giovani, a quello successivo, anche solo nei commenti a questo post.
Cosa ne dite?