domenica 20 marzo 2016

Il corpo delle donne

La gente mi chiama femminista ogni volta che esprimo sentimenti che mi differenziano da uno zerbino. Rebecca West
La giornata dell'otto marzo è già passata da un po', ma mi viene voglia comunque di dire la mia, non sulla festa della donna che in fondo è una giornata come le altre a parte l'uso commerciale che se ne fa e le polemiche pro e contro questa giornata.
No, voglio parlare di come la figura della donna sia sempre stata nel corso dei secoli utilizzata come simbolo del bene e del male.
Leggendo un articolo sull'Iran dei nostri giorni, paese di paradossi, si evidenzia quanto esso, dopo la rivoluzione islamica che dal 1979 ha deposto lo scià portando al potere un ayatollah e dando vita al primo stato fondato sulla religione in tempi moderni, possa sembrare uno stato medioevale in epoca moderna. Ma visitando l'Iran si scopre che il paese ha un alto livello di scolarizzazione, dove il 65% delle studentesse universitarie sono donne, un livello tecnologico avanzatissimo, un paese che produce letteratura, poesia, ottimo cinema, pittura e architettura da premi e riconoscimenti internazionali.
Bellissimo tutto questo, ma le donne, al di là del chador, hanno sempre limitati i loro diritti. 
Emblematico il caso delle statue coperte dei musei capitolini per mettere a proprio agio il nuovo presidente dell'Iran Hassan Rouhani che, vorrei sottolineare, è del fronte riformista, contrapposto ai conservatori, e che ha portato "un'atmosfera nuova al paese" citando le parole di un articolo sul risultato delle elezioni in Iran.
In effetti un'aria nuova c'è: con il voto del 26 febbraio ben tredici donne sono state elette in questo parlamento.
Leggendo questo articolo ho trovato molte similitudini con la nostra più evoluta società occidentale, non dimentichiamo che in Italia è stato eliminato il delitto d'onore solo nel 1981. E che la violenza sessuale è stata riconosciuta come reato nei confronti della persona solo più recentemente nel 1996. Prima era solo un reato contro la morale, pensate un po', questo ovviamente impattava diversamente sulla pena. 
E poi secondo la Bibbia fu colpa di Eva se siamo stati cacciati dal paradiso terrestre con quella sua fissa per le mele, anche se poi anche Adamo aveva fatto in fondo la sua scelta assecondandola. 
Il corpo delle donne è sempre stato usato come baluardo, simbolo del peccato e della perdizione, fin dai tempi delle streghe medioevali, oppure fonte di vita e di nutrimento, purezza e felicità, purché sia bella buona e dica sempre di sì. È sempre una questione di potere venduta come "costume": le bambine cinesi che venivano rese invalide con i piedi costretti in fasce strettissime fin da neonate, le donne giraffa con il collo costretto in anelli metallici o quelle con il disco labiale delle tribù africane o ancora peggio la pratica dell'infibulazione sono costumi che hanno il solo scopo di esercitare il potere dell'uomo sulle donne. 


 
Cerchiamo però di osservare i fatti positivi più recenti nel campo dei diritti femminili: il voto delle donne in Arabia Saudita, in un paese in cui le donne non possono guidare o uscire da sole, in dicembre si sono candidate alle elezioni municipali e sono andate alle urne. A Taiwan abbiamo da alcune settimane la prima presidente donna Tsai Ing-Wen, laurea in giurisprudenza, 59 anni e una lunga gavetta politica. Una lady di ferro già soprannominata la Merkel dell'Asia. Secondo le ultime statistiche in Italia le donne manager sono diventate il 27,6 % rispetto al 7% dell'anno 2001 e le Magistrate, secondo l'ultimo rapporto della Cassazione, hanno superato gli uomini con una percentuale del 50,7%.
Dal 1946 anno del primo voto delle donne in Italia un po' di strada è stata fatta.
Ci siamo emozionate con la nostra Samantha Cristoforetti prima donna italiana negli equipaggi dell'Agenzia Spaziale Europea e record femminile di permanenza nello spazio in un singolo volo, 199 giorni.
E un'altra italiana Chiara Cocchiara è l'unica europea ad aver preso parte lo scorso dicembre al programma Mars Desert nel deserto dello Utah: quindici giorni in una navicella spaziale prototipo di quello che un giorno potrebbe approdare su Marte.

Nella filosofia orientale il lato Yin, femminile, si associa alle emozioni, ai sentimenti, alla dolcezza e all'armonia. Il lato Yang, maschile, è invece associato alla forza, alla volontà, determinazione e concretezza.
Però badate bene questi lati sono presenti in ciascuno di noi, uomo e donna che sia.
Ci sono donne che hanno tenuto le redini di intere famiglie con la loro forza di volontà e di sentimenti, insomma donne con le palle (avete notato che si dice così per indicare una donna che ha la determinazione di un uomo?) donne che di fronte a grandi avversità si sono rimboccate le maniche risollevando se stesse e le loro famiglie.
Io non credo alla contrapposizione sesso debole e sesso forte, "forte" e "debole" sono parole senza senso. Secondo me uomini e donne devono essere complementari e paritari, si può essere uguali senza essere contrapposti, basterebbe riconoscere questa semplice verità e potremmo realizzare una società felice e armoniosa, senza bisogno di quote rosa o di altre regole. 
Potremmo festeggiare non la festa della donna, ma la festa dell'armonia tra uomini e donne, viva l'uomo e viva la donna, entrambi con le loro differenze e le loro potenzialità complementari. 

8 commenti:

Massimiliano Riccardi ha detto...

Assolutamente vero Giulia. In senso generale ho sempre pensato che si relega con la forza chi temiamo di più, molti uomini sono in effetti semplicemente spaventati dalle donne, e ringhiano e latrano e mordono. Come cani rabbiosi.

Ariano Geta ha detto...

D'accordissimo. Io non ho nulla contro la festa della donna, anzi, credo che serva a rammentare agli uomini che bisogna evitare ogni forma di stereotipo contro le donne, però mi piacerebbe anche che non diventasse la festa 'della rivalsa contro l'uomo'. L'armonia tra gli esseri umani è fondamentale.

Giulia Lu Mancini ha detto...

Purtroppo a volte è così, spesso l'uomo teme la donna e la sua emancipazione, eppure basterebbe considerarsi parti di un tutto.

Giulia Lu Mancini ha detto...

Io mi irrito sempre di fronte agli atteggiamenti troppo "femministi" perché credo che uomo e donna hanno bisogno l'uno dell'altra. Non nego però che il movimento femminista sia stato fondamentale per la conquista di certi diritti per le donne e credo quindi non vada rinnegato mai, anzi bisognerebbe studiarlo a scuola per ricordare che certi diritti non sono scontati. Hai perfettamente ragione la festa delle donne non deve diventare una festa di rivalsa contro l'uomo, sarebbe una discriminazione ancora una volta.

Cristina M. Cavaliere ha detto...

Sono naturalmente d'accordo su tutto ciò che dici. Basti pensare a come usare un corpo femminile nudo sulle copertine di certe riviste, anche se l'argomento è lontano anni luce, porti in automatico a un aumento delle vendite.

Sul corpo delle donne da millenni si giocano tutte le maggiori partire, anche politiche e dinastiche: studiando i matrimoni reali tra le dinastie europee, i patti tra famiglie venivano invariabilmente suggellati con il dare la figlia come sposa. In pratica, venderla. E naturalmente nessuno chiedeva a una bambina di quattordici anni se le andava di sposare un vecchio che aveva trent'anni più di lei. Cose che succedono in abbondanza anche oggi, purtroppo.

Giulia Lu Mancini ha detto...

Purtroppo accade ancora oggi, è per questo che non bisogna mai abbassare la guardia. A parte le disuguaglianze che ancora esistono in Italia, ma è importante non rischiare mai di dover tornare indietro nel campo dei diritti.

Marina ha detto...

Hai scritto un bel post, Giulia.
Ho subito pensato a un altro personaggio che ha fatto parlare tanto di sè: Malala, la ragazza pakistana, premio Nobel per la pace 2014, che si batte per il diritto all’istruzione delle ragazze nei paesi musulmani, dopo essere sopravvissuta a un colpo di pistola sparatole in testa da un talebano.
Ti rendi conto? Ci sono paesi in cui ancora si combattono battaglie dure e si rischia di morire per difendere il diritto civile di una donna!
Il femminismo ha portato a grandi svolte, senz'altro, però ci sono delle punte estreme che non abbraccio.
Credo che la tua conclusione sia condivisibile a tutto tondo: parità fra uomo e donna per me significa riconoscere i rispettivi ruoli e rispettarli. L'armonia, in fondo, nei rapporti umani e sociali nasce da questo, dal rispetto assoluto dell'uomo, maschio o femmina che sia.

Giulia Lu Mancini ha detto...

Vero! Malala è un altro grandissimo esempio di giovanissima donna che combatte per i diritti delle donne. Sarebbe così bello non parlare di uomini e donne ma semplicemente di "persone" uguali. In questi giorni al cinema c'è il film Suffragette che parla del movimento britannico per il diritto al voto alle donne nei primi del novecento, fa pensare che certe conquiste le abbiamo grazie a lacrime e sangue di donne del passato.