domenica 11 ottobre 2020

Liberarsi del superfluo

Gli uomini, non bastando loro ciò che è necessario, si affannano per ciò che è inutile (Goethe)
 Eliminare l'inutile può far sentire più leggeri, ma anche liberarsi di ciò che sembra importante, cosa è veramente indispensabile? Ci sono oggetti che ci sembrano fondamentali, siamo sicuri che sia davvero così?  

Come afferma Battiato in una sua canzone, La polvere del branco: ci crediamo liberi ma siamo prigionieri, di case invadenti che ci abitano rendendoci impotenti, è proprio così, ci circondiamo di cose che non servono. Non per niente la giapponese Marie Combo ha avuto un successo incredibile con un libro intitolato "Il magico potere del riordino" in cui insegna a liberarsi di quello che non serve. All'epoca dell'uscita del libro ho pensato, dove è la novità? questo perchè da sempre sono fermamente convinta che sia importante liberare lo spazio intorno a noi perché così respiriamo meglio e ci sentiamo più leggeri, peccato che sia così difficile mettere in pratica questa cosa apparentemente semplice.

Comunque, negli ultimi tempi, ho cominciato a liberarmi di alcune cose, per esempio dei documenti ormai inutili che avevo accumulato negli anni. Un giorno mi sono messa ad esaminarli e ho deciso finalmente di buttarli, mandando quasi in tilt la distruggi documenti (ehm...dell'ufficio), però con enorme soddisfazione ho liberato un cassetto che ora contiene quello che prima era appoggiato in casa in un angolo perché non sapevo dove metterlo. Poi ho cercato di liberarmi di alcuni libri, vecchi manuali di diritto amministrativo, un libro sul controllo di gestione e argomenti del genere, edizioni abbastanza vecchie, così sono andata in biblioteca perchè per me non è pensabile buttare dei libri, potrebbero sempre servire a qualcuno, e invece no, anche in biblioteca non li hanno voluti, alla fine per non buttarli li ho portati in ufficio, inserendoli (quasi di nascosto) in una libreria a disposizione di tutti, chissà che a qualcuno dei colleghi non venga in mente di consultarli.

Per i romanzi so già dove portarli, ci sono alcuni locali a Bologna, che accettano libri per il bookcrossing, ma devo prima fare una scelta dei libri di cui alleggerirmi, scelta difficile, alcuni romanzi sono destinati a restare con me fino alla morte, altri possono essere lasciati liberi ma devo trovare il tempo di fare la cernita, quando ho messo ordine nei miei documenti ho impiegato una intera domenica pomeriggio e alla fine ero stremata.     

Per non parlare del cambio dell'armadio che si delinea all'orizzonte, aiuto! Anche in questo caso prima di ferragosto ho eliminato una serie di vestiti, ma avrei ancora molto da eliminare.

Avrei anche bisogno di liberarmi dei chili superflui, quelli accumulati in lockdown ma anche quelli derivati da periodi di immobilità davanti alla scrivania e dalla mancanza di movimento, questa però è un'altra storia, anche se si parla sempre di leggerezza e di potersi sentire meglio. 
Mai come adesso sento il desiderio di alleggerirmi, in senso lato, cose, chili, pensieri, persone ehm...pesanti, vorrei una vita sempre più minimalista.
L'idea c'è ma non so se riuscirò a continuare questo percorso, intanto qualcosa è cominciato poi chissà..

E voi siete bravi a liberarvi del superfluo? Quanto riuscite ad essere minimalisti?

Fonti immagini: pixabay 

25 commenti:

giorgio giorgi ha detto...

Superfluo è ciò che per noi non ha più senso e di ciò è bene liberarsi: inutile portare zavorre o pesi morti.
Non sono d'accordo, invece, sul desiderio di minimalismo, è una parola che mi trasmette freddezza, necessaria pochezza.
Il mio ideale è una casa o una vita piena di tante cose, colori, pensieri, idee, interessi, passioni, relazioni, ricordi, ma significativi. E di questi, più ce n'è, più sono felice.

Ariano Geta ha detto...

Non sono un accumulatore seriale nel senso peggiore del termine (c'è chi mi batte, ne conosco diversi) però ammetto che ho problemi a disfarmi delle cose vecchie, quando provo a buttare qualcosa mi pare sempre che alla fine potrebbe ritornare utile...
Non ho mai letto il libro della Kondo e temo che non lo leggerò mai perché... non si sa mai, dovesse spingermi a fare cose di cui mi pentirei dopo :-D

Giulia Lu Mancini ha detto...

Il concetto potrebbe sembrare freddo, anche a me piace una casa piena di colori, ma devono essere le cose in cui ci riconosciamo e ci ritroviamo, ti faccio un esempio, in casa ho diversi soprammobili che sono delle bomboniere (anche oggetti piuttosto belli) di cerimonie di persone che ormai non vedo più da anni, occupano spazio e accumulano polvere, ogni tanto mi verrebbe voglia di buttare via tutto, poi mi dispiace perché sono un ricordo...poi se ci penso realizzo che il ricordo non è costituito dall'oggetto ma dalla sensazione che mi riporta a quel momento, ma non ho davvero bisogno dell'oggetto per ricordarlo.

Giulia Lu Mancini ha detto...

Io sono un po' come te, anch'io fatico a buttare via le cose perché penso possano tornarmi utili, in realtà niente poi lo utilizzo davvero, rimane lì ad accumulare polvere. Anch'io non ho letto il libro della Combo, ne ho solo sentito parlare e ho solo visto alcuni video legati al libro, ma ho capito il concetto :-)

giorgio giorgi ha detto...

Sono d'accordissimo!

Luz ha detto...

Presente! Appena uscita come saprai da un trasloco, nel quale ho dovuto ripensare alle cose accumulate, liberandomi almeno del 30% del totale. Ho leggiucchiato il libro della Condo, ma voglio tornarci, perché anche il mantenere l'ordine dopo il decluttering richiede lavoro costante.
Hai fatto bene a infilare quei libri di nascosto in ufficio, io invece li ho preparati per inquattarli a scuola (ma in questo momento non si possono portare materiali, devo aspettare).
Liberarsi del superfluo è doveroso, e guarda caso compare spesso proprio alla nostra età questo bisogno.

Giulia Lu Mancini ha detto...

Sarà l'età, anche perché si arriva alla fase in cui l'accumulo è all'apice, per esempio ho dato via dei vestiti che erano nel mio armadio da almeno 15 anni, si trattava di vestiti che mi andavano ancora bene, ma che ormai non mettevo più...poi ci sono le scarpe, ancora nuove con i tacchi che non riesco più a portare. I traslochi sono sempre una buona occasione per eliminare il superfluo. Ovviamente il trucco è anche evitare nuovi accumuli, forse la rilettura di Marie Combo può servire...

Marco Freccero ha detto...

Io credo di essere abbastanza minimalista. Per esempio: non sono affatto il tipo che corre a comprare l'ultimo aggeggio elettronico, anzi. Mi piace comprare quello che mi serve e quando mi serve (e questo però vale per tutto).

Sandra ha detto...

Ho davvero molte borse, ma le uso tutte, certo alcune magari solo un paio di volte x stagione. Per il resto credo di avere un buon equilibrio, sono molto ordinata e almeno questo aspetto della quotidianità non rappresenta un problema.

Barbara Businaro ha detto...

Mi viene naturale: lo spazio è poco, quindi prima di acquistare il nuovo, si deve buttare via (correggo: riciclare) il vecchio. Occasionalmente faccio un giro per gli armadi, non proprio al cambio stagione, ma quando ci arrivo a tiro. Nel giro di 2 anni ho portato ai raccoglitori gialli dei vestiti usati qualcosa come 6 o 7 sacchi, compresi i famosi 16 paia di pantaloni. Mia madre mi ha sempre insegnato a "tenere là, che non si sa mai", ma sono per fortuna dimagrita e portarli via è anche un impegno con me stessa a non ritornarci. Per fare posto al tapis roulant e pure perché non li potevo più gestire, ho dato via 5 scatoloni di libri usati, non tutti miei ma salvati dal macero. Le persone che li hanno ricevuti a loro volta se ne tenevano qualcuno e poi li portavano ai mercatini. Erano tutti saggi o romanzi per adulti, poco adatti anche alle casette di bookcrossing nel parco, dove per lo più vanno bambini e ragazzi.
E poi quando vedo che le cose prendono troppo spazio, scatolone qui, scatolone lì, faccio un giro e qualcosa misteriosamente scompare. :D Purtroppo vivo con persone affette da accumulo, eredità famigliare, tra l'altro... dove la "scelta" di tenere o buttare qualsiasi cosa è sentita come uno "sforzo mentale" e procrastinata di continuo, in attesa che qualcuno prenda decisioni al posto loro. Da tre mesi ho una stampante rotta grande come una cassettiera, "devo aggiustarla" mi dicono, gli do un altro mese, dopo va in ricicleria.
Ma ho un amico che è arrivato all'estremo: ha lasciato scadere un cartone di latte in frigo, per mesi. Il puzzo era terribile. Ma invece di mettersi e pulirlo, con disinfettanti se non alcool puro, ha incellophanato il frigo sporco e ne ha comprato uno nuovo, messo a fianco... Non credo arriverò mai a questi livelli!!

Sandra ha detto...

Il tuo amico del frigo ha un problema serio, Barbara!

Barbara Businaro ha detto...

Eh lo so, ma per lui siamo noi altri tutti ad avere dei problemi, ovviamente...

Giulia Lu Mancini ha detto...

Bravo Marco, io comincio ad assomigliarti però è l'accumulo pregresso che mi frega 😉 Anch'io non corro dietro all'ultima meraviglia tecnologica, pensa che prima di comprare il mio nuovo iPhone 6 (ormai sei anni fa) avevo un Motorola che mi è durato 8 anni, quelli del negozio Apple volevano metterlo in museo....

Giulia Lu Mancini ha detto...

Se le usi tutte, allora va bene, io ho alcune borse che uso ciclicamente, però avevo alcune borse che non usavo (seminuove) così in agosto le ho portate a mia sorella che le ha apprezzate molto (entrambe in vera pelle, una chiara, estiva, una marrone più autunnale) hanno così avuto una nuova vita!

Giulia Lu Mancini ha detto...

Concordo con Sandra, buttare via il frigo per non pulirlo mi sembra eccessivo! Ma ognuno ha le sue manie...
16 paia di pantaloni? Hai fatto bene a riciclarli, io ho capito che non è solo un problema di taglia ma anche di moda o tempi, avevo delle giacche che mi andavano ancora bene, ma non mi ci vedevo più così le ho regalate a una collega che le ha apprezzate molto, ho visto che erano più nel suo stile, pensa che addirittura me le voleva pagare, "Scherzi" le ho detto "sono solo felice che ti piacciano e che mi liberi l'armadio"... inoltre ho scoperto che ci sono dei negozi dell'Ant per i vestiti firmati, non ho molto ma forse qualcosa potrei portare

Grazia Gironella ha detto...

Brava? Proprio no! Ma ne sento l'esigenza, così ogni tanto vengo presa da una furia liberatrice. Sui chili non funziona, sull'armadio abbastanza. I libri non oso toccarli, per ora, ma gli scaffali piangono...

Giulia Lu Mancini ha detto...

I libri sono proprio un dilemma, ogni volta che ci provo finisco per spolverarli e rimetterli a posto...insomma diciamo che, almeno, mi/li libero della polvere :)
Per fortuna che ora ci sono gli eBook, ma ogni tanto qualche libro di carta mi capita ancora. Una mia amica risolve il problema prendendo i libri in biblioteca, forse è un buon metodo...

Maria Teresa Steri ha detto...

Per la casa, io ho fatto il grosso del lavoro lo scorso anno, presa dalla smania di riordinare e liberarmi del superfluo. Però sono ben lontana dall'essere virtuosa in questo campo, infatti in un anno ho accumulato altra roba, tanto che proprio in questi giorni mi sono riproposta di tornare a occuparmene. Di sicuro ultimamente sono a favore di una certa semplificazione in ogni campo, perché più ci complichiamo la vita e più si rischia di non riuscire a stare dietro a tutto.

Giulia Lu Mancini ha detto...

Ti capisco, anch'io faccio ordine ma poi mi sembra di ricominciare di nuovo, anche se con il lockdown ho quasi azzerato i nuovi acquisti...
Bisogna cercare di mantenere sempre un livello accettabile di semplificazione (uso il tuo termine che mi piace molto, liberarsi del superfluo vuol dire semplificarsi la vita).

OLga ha detto...

Io fatico a liberarmi delle cose superflue,in special modo se mi ricordano altri tempi.

Giulia Lu Mancini ha detto...

Ti capisco, è lo stesso problema che ho io, sono troppe le cose che mi riportano a ricordi del tempo passato, infatti devo approfittare di questo momento in cui sento il bisogno di liberarmi...

Tenar ha detto...

Ho studiato archeologia: amo trovare le cose vecchie! Al di là delle battute, a volte è necessario liberare spazio, lo faccio. Ad anni alterni circa dono alla biblioteca i libri che non intendo conservare in casa e ogni estate i vestiti ormai vecchi vengono smaltiti, però non è un'attività che mi dia soddisfazione. La faccio solo perché devo.

Giulia Lu Mancini ha detto...

Interessante Archeologia, io nel mio piccolo amo il modernariato ;) alcune cose vecchie sono dei veri tesori, altre invece è opportuno smaltirle, ma solo se se ne sente la necessità: una mia amica ha una casa enorme e conserva tutto, felicemente.

Cristina M. Cavaliere ha detto...

Durante il lockdown ho cominciato a fare dei blitz in casa e a svuotare armadi e cassetti e a fare dei ripulisti, ma è un lavoro immane. Abbiamo tanta di quella roba in casa che ci vorrebbe un anno soltanto per fare il trasloco... Una volta sono rimasta prigioniera nell'armadietto della cancelleria: cercavo una semplice graffetta grande e ho trovato dei veri reperti di anni fa quando ancora dipingevo, che ho cominciato a lanciare fuori dall'armadietto come un ciclone.
Vorrei donare dei libri in biblioteca, ma sono parecchio snob e rifiutano i libri anche in ottimo stato. Non hanno più nemmeno il cestone per gli scambi, e questo accadeva anche in periodo pre-covid.
Comunque liberarsi del superfluo è liberatorio!

Giulia Lu Mancini ha detto...

È vero, è liberatorio purtroppo in biblioteca non prendono più nulla, una volta potevo lasciare i libri su un tavolino dell'atrio a disposizione di chi li voleva, ora non si può più perché sono veicolo di contagio, è davvero sconfortante. Ora con gli eBook evito di accumulare altri libri...