sabato 14 gennaio 2023

Tre parole per il 2023

Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare. Lucio Anneo Seneca 

Sono diversi anni che evito appositamente di scrivere obiettivi o parole per l’anno nuovo, del resto questi ultimi anni sono stati scombinati da eventi assolutamente imprevedibili per molti di noi a partire soprattutto dal 2020 anno in cui tutte le nostre certezze sono state spazzate via dalla pandemia. Per me lo scetticismo riguardo alle parole da fissare per l’anno era cominciato già prima per una serie di eventi negativi che si erano abbattuti nella mia vita tra cui un grave lutto famigliare avvenuto in aprile del 2019 e di cui avevo parlato qui Forse esiste il destino

Quest’anno tuttavia mi frullano in testa tre parole con insistenza e così ho deciso di riprovarci, soprattutto perché sono davvero degli obiettivi che sto interiorizzando come fondamentali per la mia vita quotidiana.

Nel 2016 avevo scelto determinazione, costanza e gioia, questo è il Link ; invece nel 2017 avevo scelto leggerezza, cambiamento e libertà, ecco il Link; negli anni 2018 e 2019 non avevo scritto post con l’indicazione di tre parole, considerato che troppo spesso la vita era stata subita più che vissuta, ma ci avevo riprovato nel 2020 proponendo costanza, equilibrio e gentilezza, qui c’è il Link . C’è una parola ripetuta “la costanza”, qualità che mi ha sempre accompagnato nella vita, ma non sempre a mio vantaggio. Nel 2020 sappiamo come è andata, le nostre vite sono state sospese dalla pandemia, anche se, dal mio punto di vista, non è stato del tutto un male, potermi fermare nella folle corsa imposta dalla società è stato un piccolo sollievo, sia pure con il suo bel conto finale da pagare.

Torniamo al 2023 parlandovi delle parole che propongo: Ordine, cura e movimento. Andiamo a spiegarle.

ORDINE 

In ogni caos c’è un cosmo, in ogni disordine un ordine segreto. Carl Gustav Jung

Negli ultimi due anni mi sono dedicata spesso a operazioni di decluttering casalingo, scoprendo la bellezza di sentirsi liberi dagli oggetti superflui di cui ci circondiamo e di cui siamo diventati schiavi. È dall’anno 2019 che ho cominciato a sentirmi insofferente alla mancanza di spazio intorno a me, determinata non solo dal fatto di vivere in una casa piccola ma dalla presenza di cose inutili. Purtroppo non sempre riusciamo a liberarci di quello che non ci serve, è qualcosa che deve maturare dentro di noi e per me è successo con la morte di mio cognato e con la pandemia. Mi sono resa conto per esempio che nella mia libreria avevo romanzi di oltre vent’anni prima che non avrei mai riletto e restavano lì ad accumulare polvere.  Il percorso è cominciato nel 2021 e ne ho parlato in questo post Fare spazio
Nel 2022 è proseguito con maggior impegno, anche perché avevo più possibilità di farlo, perché nel 2021 siamo stati spesso chiusi per pandemia e diventava più difficile liberarsi del superfluo. C’è ancora parecchio da fare, ho ancora molto di cui liberarmi e conto di farlo. Tra l’altro, di recente, ho letto un articolo su Marie Kondo, ve la ricordate? Quella de Il magico potere del riordino, libro che non ho letto ma di cui ho sposato inconsciamente la filosofia. Nel suo nuovo libro intitolato “Kurashi: vivere in armonia con se stessi e con lo spazio che ci circonda” suggerisce di circondarsi solo di oggetti che ci danno gioia, perché quello che ci serve è solo ciò che ci fa star bene, quindi il suggerimento è quello  di eliminare ogni giorno qualcosa e circondarsi di cose che amiamo, per esempio un vaso di fiori oppure  dei libri, creando un angolo della gioia nella propria casa dove rifugiarsi, insomma teniamo solo che le cose che ci servono veramente, questione che è sempre legata al concetto di ordine. Curiosità, Kurashi in giapponese significa “Stile di vita” e credo che sia uno stile molto sentito in Giappone considerato quanto possano essere piccole le case giapponesi, io ho seguito dei servizi in rete e ho rivalutato il mio bilocale di cinquanta metri quadri, forse è per anche per questo che in questi anni è aumentata la mia propensione al minimalismo, non so se arriverò all’ordine di Marie Kondo ma ci sto provando.


CURA
Abbi cura del tuo corpo, é l’unico posto in cui devi vivere. Jim Rohn

Prendersi cura di se stessi è un concetto che non dovrebbe mai abbandonarci, ma succede che non lo facciamo finché non accade qualcosa che ci porta a fermarci, una malattia o una situazione diventata insostenibile che ci fa star male. È necessario prendersi cura prima che accada l’irreparabile. Sarà che negli anni, per un senso del dovere innato in me, ho sempre più dato precedenza alle esigenze lavorative e familiari sottraendo quasi del tutto attenzione alla mia persona, tanto che spesso ho pensato che non valesse la pena vivere: “se vivo solo per lavorare è meglio morire”, questi sono pensieri pericolosi, l’anticamera della depressione, per questo è importante non arrivare a questa soglia. Chiedere troppo al proprio corpo può essere sfibrante, la stanchezza e lo stress abbassano il sistema immunitario, per questo è importante dedicare tempo alla cura di sé, un momento di “gioia” per dirla alla Marie Kondo, ma anche una visita medica di controllo in più, una seduta dal parrucchiere se proprio non abbiamo il tempo di andare alla SPA. 


MOVIMENTO

La vita è come andare in bicicletta. Per mantenere l’equilibrio devi muoverti. Albert Einstein

Questa parola è un po’ connessa alla cura, potrebbe essere una sua estensione, ma ho preferito fissarla a parte per darle una precisa connotazione. Tra gli impegni lavorativi, le restrizioni che abbiamo subito e infine il caldo 2022 mi sono terribilmente impigrita, così ho fatto sempre meno movimento, cosa che sta avendo un impatto sempre più negativo sulla mia forma fisica, ho bisogno di muovermi di più per stare meglio, tuttavia voglio farlo in maniera dolce, per diversi anni sono andata a correre al parco e ho fatto lunghi percorsi in bicicletta domenicali, ora non posso più correre perché ho entrambi i menischi lesionati per cui posso solo andare in bicicletta, cosa che non mi è agevole da fare in settimana, per cui l’unica attività che posso fare davvero senza controindicazioni è la camminata veloce, ma anche meno veloce va bene, insomma l’importante è muoversi. Mi piace camminare per la città e scoprire nuovi angoli di cui non ti puoi accorgere girando in auto. Così negli ultimi tempi stabilisco un tragitto e me lo faccio a piedi con scarpe comode. Camminare per me è sempre stata un’attività piacevole, soprattutto quando il clima lo permette, amo girare per i quartieri di Bologna osservando l’architettura, gli angoli nascosti, gli strani nomi delle strade che sembrano raccontare antiche storie (come il nome di via dell’inferno, via Begatto e altre) quindi per ora cammino, poi mi piacerebbe anche tornare a fare pilates o yoga ma diamo tempo al tempo.


Avete pensato anche voi delle parole da usare come faro per il vostro anno? 


Fonti immagini: Pexels 

25 commenti:

Caterina ha detto...

No, non ho mai pensato a delle parole come una guida per l’anno, forse perché io vivo il tempo come un continuo, quindi non faccio una vera differenza tra anno vecchio e anno nuovo. Comunque tra le parole che hai citato, la più difficile per me da applicare è movimento. Sono molto pigra e ultimamente sto peggiorando. So che non va bene, il movimento è un obiettivo che dovrei darmi. Il bello è che ho già preso decisioni simili in passato, inizio pure a esercitarmi, vado a fare passeggiate, faccio un po’ di step, un po’ di yoga. Tutto dura massimo due settimane, dopodiché subentra la noia e mollo tutto. Ma non è che non esca di casa, anzi, mi piace uscire. È proprio l’esercizio fisico che non digerisco. Devo cambiare atteggiamento mentale, lo so.

Sandra ha detto...

Se vivo solo par lavorare, allora preferisco morire, o simili, è una frase terribile su cui si è soffermata la mia attenzione.
Spero che tu ne sia davvero fuori ora.
Per il resto le tue parole sono molto belle e condivisibili.
Non impazzisco per Mary Kondo ma sto comunque percorrendo una strada volta al minimalismo, non proprio estremo, anche col no buy year.
Fare ordine è sempre estremamente utile.
Anch'io amo camminare anche se le scarpe da corsa non le ho più usate da maggio causa caldo esagerato e poi in autunno non ho proprio avuto la forza di riprendere, in futuro non credo correrò ma quelle scarpe sono ottime anche per camminare al parco o in vacanza e conto di rimetterci mano anzi piedi.

Ariano Geta ha detto...

I tuoi propositi sono giustissimi e ti auguro di riuscire a seguirli in pieno in questo 2023... e anche negli anni a vanire ;-)
Io non mi pongo obiettivi da molti anni ormai (da ben prima del 2020 per capirci) perché le circostanze della vita hanno acuito il mio ormai radicato fatalismo. Per dirla tutta, questo 2023 mi fa paura per questioni personali, i famosi nodi che vengono al pettine.
Comunque, nella vita ho imparato anche che talvolta i mali tanto temuti si riescono a affrontare con meno patemi del previsto, quindi l'unica parola che posso sperare mia per il 2023 è "superare".

Giulia Lu Mancini ha detto...

@Caterina: ti capisco benissimo, anche io sono piuttosto pigra, sto molto bene in casa e adoro il divano dove leggere, guardare la tv o chiacchierare, ma è proprio per questo che ho bisogno di pormi un obiettivo di movimento, quindi visto che camminare mi piace, mi sono posta questo obiettivo giornaliero che è però variabile a seconda degli impegni. Ci provo, ma non so come andrà. Il fatto è che ormai è diventata una questione di salute da tutelare...

Giulia Lu Mancini ha detto...

@Sandra: sì, ero arrivata alla soglia della depressione, il 2022 è stato un anno pesantissimo, ma non é che il 2023 si preannunci migliore, sotto l’aspetto lavorativo, per questo devo cercare di difendermi con la “cura” di me stessa, per questo ho bisogno di averlo come obiettivo, perché la vita è una sola. Nel mio benessere rientra anche l’ordine, ne ho bisogno per placare l’ansia mentale che deriva dal disordine, anch’io non sono una gran fan di Marie Kondo ma trovo la sua filosofia molto condivisibile. Camminare è anche un modo per scaricare lo stress, quindi mi sembra un ottimo sistema per muoversi ma sempre con le scarpe comode, in fondo non è necessario correre...anch’io con il caldo torrido di quest’anno ho rallentato, il 2022 l’ho detestato anche per il caldo anomalo che abbiamo avuto.

Brunilde ha detto...

Io sono purtroppo molto disordinata, e mi dà fastidio il mio stesso caos.
Ho una casa grande, che mi consente di accumulare, con il risultato di avere armadi, cassetti, mobili di cucina e del bagno, cantina e garage strapieni.
Sono un caso così disperato che mi sono letta pure la Marie Kondo, trovandola immediatamente insopportabile. Fra me e lei, totale incompatibilità!
Quindi mi rassegno al mio caos, e come te anch'io cammino, a volte senza meta, per la nostra Bologna, ricca di angoli da scoprire e da godere. Camminare, come nuotare, libera la mente dalle tossine, ossigena il cervello e dà tono all'umore. Anche questo è un modo per prendersi cura di sè.

Giulia Lu Mancini ha detto...

@Ariano: anch’io sono un po’ fatalista caro Ariano e mi dico “vada come vada” però spero in cuor mio di poter dare una direzione alla vita anche con la forza di volontà.
Ti auguro che il 2023 per te sciolga i “nodi che vengono al pettine” nel migliore dei modi, superandoli brillantemente

Giulia Lu Mancini ha detto...

@Barbara: spero davvero che quest’anno riesca a prendermi cura di me sotto molti aspetti, sì forse le tre parole hanno trovato me, è anche per questo che alla fine ho scritto il post, si tratta di qualcosa che sto già seguendo da un po’ cara Barbara. Sull’ordine liberarsi dei regali sbagliati è la prima cosa, così per i vestiti che non mettiamo più, portarli alla Caritas o in posti analoghi è un’ottima idea, questa estate ho portato moltissime cose presso l’Opera di Padre Marella che raccoglie tutto l’usato per i poveri e così sai che quello che non usi più può essere usato da qualcun altro, alla fine è anche a favore dell’ecologia.
Per il movimento hai ragione il segreto è trovare qualcosa che ci piaccia fare, a me piace camminare, pensa che stamattina ho fatto 11.000 passi andando in centro a piedi, fino a piazza maggiore, andata e ritorno, c’era anche il sole ed è stato piacevole.

Giulia Lu Mancini ha detto...

@Brunilde: che belli certi angoli di Bologna vero Brunilde? Quando giri a piedi puoi scoprire particolari che di solito non vedi, credo sia un bel modo per coniugare movimento e conoscenza.
Anch’io non provo gran simpatia per Marie Kondo, a sentir lei sembra tutto facile, ma sappiamo che non è così, l’ordine è qualcosa che bisogna avere dentro, io sono abbastanza ordinata ma ho una casa piccola e, negli anni, ho accumulato molte cose che sono rimaste lì anche quando non le usavo più, acquisire la consapevolezza di volermene liberare mi ha portato ad alleggerirmi di “quasi” tutto l’inutile che mi soffocava, certo c’è rimasto il “quasi” per cui mi impegnerò nel 2023.

Maria Teresa Steri ha detto...

E' bella l'idea di prendersi cura di sé stessi, non c'è proposito migliore. Ordine è stata una delle mie parole degli scorsi anni ma ancora oggi la sento molto mia, forse perché avverto in maniera viscerale il bisogno di fare ordine dentro e fuori di me, ma... non ci riesco. Avevo iniziato e portato avanti l'idea del minimalismo nel 2019 ma poi una serie di eventi mi ha distolto dal proposito e ha portato in casa ancora più caos di prima. Tra i miei propositi per quest'anno abbiamo di sicuro in comune i primi due punti, a cui aggiungo l'apprezzamento delle piccole cose, di tutto ciò che ho di bello intorno a me. L'anno scorso l'ho passato troppo concentrata sulle cose negative, è tempo di fare il contrario. Un abbraccio e in bocca al lupo per tutto

Giulia Lu Mancini ha detto...

@MariaTeresa: l’ordine è un obiettivo da perseguire con continuità, non termina mai, ma deve essere inserito nel proprio stile di vita in modo da evitare nuovi accumuli, almeno laddove è possibile farlo. Poi è chiaro che il mantenimento dell’ordine non è sempre possibile, ci sono momenti di caos dentro e fuori che spesso non possiamo arginare, in quel caso pazienza e si rinvia a momenti migliori.
È molto bella l’idea di apprezzare le piccole cose, hai perfettamente ragione, bisogna partire da quelle che possono darci benessere e farci sentire gioia. Un grande abbraccio anche da parte mia carissima.

Marina ha detto...

Niente parole per me, non ne trovo, mi sembra di disattenderle tutte, di non essere capace di focalizzarmi su un obiettivo in particolare. Le tue tre parole, però, sono sagge e ideali: sai che anch’io amo stare in ambienti con cose che mi piace avere sotto gli occhi? Per esempio, questo autunno ho fatto un runner per il tavolo della cucina con fiori tutti colorati e nel pomeriggio vado là a scrivere col portatile, mi dà gioia, non so come dire! Movimento: beh, non smetto di nuotare e di fare lunghe camminate. Magari non basta o non evita altre “camurrie” (il dolore spalle/braccia è ciclico, almeno come la mia voglia di scrivere :)), però è di grande aiuto e quanto alla cura io da sempre amo le creme per il corpo, lo smalto per le unghie e i lucidalabbra: frivolezze che servono nella vita per coccolarsi un po’, per avere un’identità precisa, se non in rapporto con gli altri, nei confronti di me stessa. Poi ci dirai a fine anno se le tue parole hanno funzionato, tanto ancora siamo all’inizio! ;)

Cristina M. Cavaliere ha detto...

Per combinazione sono appena passata da Luz per lasciare un commento sul suo post relativo alle parole-chiave del 2023. Non ho tre parole chiave per quanto mi riguarda, ma una: silenzio. Mi riferisco a un silenzio soprattutto interiore, si può infatti essere molto calmi e centrati anche in mezzo al baccano e alla nevrosi generale. Ho letto un libro molto bello a questo proposito, "Il dono del silenzio".
Se ci penso bene, però, una seconda parola potrebbe essere salute, cioè ritornare a stare bene al 100%.

Giulia Lu Mancini ha detto...

@Marina: credo che le parole bisogna sentirle perché costituiscano una spinta vera verso la direzione che vogliamo prendere, insomma almeno bisogna provarci. Sono un paio di anni che sento una forte propulsione verso il minimalismo, facendo pulizia di ciò che non mi serve ho già risolto il problema delle pulizie settimanali, ora riesco a risparmiare tempo perché ho gli ambienti più liberi, vorrei migliorare ancora però, c’è ancora tanto da fare. La cura è la parte più difficile perché il tempo della cura mi viene sottratto dal lavoro, stessa cosa per il movimento, passare 10 ore al giorno alla scrivania non aiuta. Comunque vedremo alla fine dell’anno come andrà.

Giulia Lu Mancini ha detto...

@Cristina: come darti torto cara Cristina, la salute è la prima cosa, sembra una banalità, ma solo per chi non si rende conto di quanto sia vera. Nei proverbi c’è la saggezza dei popoli ed è verissimo, non puoi gioire davvero quando manca la salute, quindi ti auguro di tornare a stare bene al 100% con sincero affetto.
Se c’è la salute poi va bene anche il resto, mi incuriosisce il libro che hai letto, mi ispira molto già dal titolo.

Luz ha detto...

Movimento è una parola importante! E di fatto è irrinunciabile se la pensiamo a cosa possiamo fare per migliorare la nostra salute. Io cerco come te di fare movimento, e tu hai la possibilità di percorrere in lungo e in largo una città stupenda. Per dieci anni ho frequentato la palestra, dove ho via via ridotto tutto al solo uso del tapis roulant, raguon per cui me ne sono comprato uno, anzi un secondo modello dopo un paio d'anni ancora più potente del primo. Non corro, come te faccio camminate veloci di un'ora, tre volte alla settimana.

Giulia Lu Mancini ha detto...

@Luz: verissimo, il movimento è importante, ma bisogna trovare il modo di farlo piacevolmente e camminare in città può essere una buona modalità. Sai che anch’io andavo in palestra e finivo per fare le corsette sul tapis roulant e fare dei corsi di zumba e simili, alla fine però i corsi mi vincolavano a un orario e spesso per la fretta facevo solo il tapis roulant. Con la pandemia ho smesso con la palestra e ora sinceramente non ho voglia di riprenderla perché mi annoia, preferisco cercare di camminare per la strada soprattutto se è bel tempo...
Un’ora di camminata tre volte a settimana direi che è ottimo, ma anche Roma è una città stupenda, anzi è la città eterna!

Marco L. ha detto...

Giusto la scorsa settimana spiegavo ai miei studenti che i sistemi tendono spontaneamente a massimizzare il disordine, per essere più stabili, e pertanto se si vuole mettere ordine bisogna spendere energia, e lavorare...
In effetti quelli che abbiamo vissuto sono stati degli anni caotici (e forse lo sono ancora), forse si dovrebbe parlare di età del disordine, come un secolo fa c'era stata la belle epoque...

Giulia Lu Mancini ha detto...

@Marco: in effetti questi anni sono stati i più caotici di sempre, età del disordine può essere il nome giusto, tanto che ogni nuovo tentativo di mettere ordine potrebbe essere vano...vedremo come andrà.

Enrica Masino ha detto...

Bellissime parole, concordo con te su tutto. Anche per me è stato molto utile dare via ciò che non volevo più tenere. Fare spazio è indispensabile e ci ho anche guadagnato qualcosa rivendendo tutto al mercatino. Per il concetto di cura, assolutamente abbiamo bisogno di tempo per noi, per vivere davvero. E per quanto riguarda il movimento è anche uno dei miei obiettivi e anche io punti sulla camminata. Avrei voluto fare anche qualche bagno in piscina ma gli abbonamenti costano cari e in questo momento preferisco dare la priorità ad altro ❤️❤️

Giulia Lu Mancini ha detto...

@Enrica: prendersi cura di sé è molto importante, ma è anche difficile da realizzare perché ci facciamo trascinare da mille attività che ci sembrano prioritarie rispetto ad altre, tuttavia raggiungere la consapevolezza di volersi prendere cura è già il primo passo. Se ci pensi anche ordine e movimento fanno parte della cura di noi, ti auguro di realizzare i tuoi obiettivi cara Enrica. Per i bagni in piscina potresti aspettare la primavera e invece che fare un abbonamento potresti fare delle entrate singole, si risparmia.

Monica ha detto...

Che belle queste tue parole, Giulia! Potrebbero andare anche per me!

Giulia Lu Mancini ha detto...

@Monica: carissima, sono ottime parole, spero che ti siano di ispirazione, un abbraccio

Cristina M. Cavaliere ha detto...

Ho recuperato il nome dell'autore di "Il dono del silenzio" perché si tratta di un monaco buddista e non volevo sbagliare: Thich Nhat Hanh. Te lo consiglio davvero, è una lettura che fa bene allo spirito!

Giulia Lu Mancini ha detto...

@Cristina: e mi sembra anche in linea con le parole del 2023, sopratutto con la parola “cura” quella dell’anima