L’esistenza è una serie di note a piè di pagina in un ampio, oscuro capolavoro incompiuto. Vladimir Nabokov |
Ci sono libri letti molti anni fa che sono rimasti scolpiti nella mia memoria. È curioso, perché a volte dimentico libri letti molto più di recente. Ogni tanto riaffiora nella mente qualche titolo, e mi viene quasi voglia di rileggerlo. Tuttavia, esito, temendo che una rilettura possa incrinare il ricordo a cui quei libri sono legati: sono simboli di un periodo della mia vita, momenti di crescita o di cambiamento. Forse è giusto lasciarli in quel limbo chiamato memoria. In effetti, sono perlopiù libri dell’infanzia e dell’adolescenza, un tempo in cui la lettura era una via di fuga dalla realtà, ma anche un modo per capirla e approfondirla attraverso gli occhi di altri.
Così ho provato a fare un elenco dei libri che più spesso mi tornano in mente
La serie de I tre investigatori, qui non ricordo i singoli titoli ma ne ho letti davvero molti dagli 11 anni in poi, era una serie di romanzi gialli per ragazzi, pubblicati dalla Mondadori tra gli anni settanta e ottanta, io li prendevo in prestito presso la biblioteca comunale e mi appassionavano davvero tanto. Le storie spesso mescolavano la storia gialla con elementi soprannaturali che quasi sempre alla fine si rivelavano come delle messe in scena poste in essere dai colpevoli che, ovviamente, i protagonisti con le loro indagini svelavano. I tre investigatori erano tre amici adolescenti molto intelligenti e scaltri che indagavano e scoprivano il colpevole. Insomma già allora avevo la passione per il giallo, prima che il romanticismo femminile avesse la prevalenza e mi portasse a preferire le storie d’amore.
Quando i sogni non hanno soldi di Renee Reggiani
“Quando i sogni non hanno soldi” di Renée Reggiani è un romanzo pubblicato nel 1973 che racconta la storia di un gruppo di ragazzi siciliani che, insieme al loro cane, decidono di lasciare la loro terra per cercare fortuna nel Nord Italia. La trama si sviluppa sul tema del viaggio come strumento di crescita e confronto, con i protagonisti che vivono esperienze di riscatto e maturazione. La storia esplora anche le difficoltà legate al trasferimento e all’adattamento in un contesto diverso da quello di origine, offrendo uno sguardo sulla realtà sociale italiana dell’epoca e sul fenomeno dell’emigrazione interna.
Questo romanzo per ragazzi è stato spesso per me come un faro, una guida. Il suo titolo è come un mantra e insegna a credere nei propri sogni nonostante tutto.
Cara famiglia di Guglielmo Zucconi, pubblicato nel 1974, racconta la storia d’amore nascente tra due adolescenti con le rispettive famiglie piene di personaggi memorabili che fanno da sfondo, un romanzo profondo e divertente allo stesso tempo.
Poi sono arrivate le storie d’amore, tra i quattordici e i sedici anni quando ho letto tantissimi romanzi d’amore di Liala e Luciana Peverelli, le mie autrici preferite
Il primo romanzo di Liala che ho letto si intitolava La meravigliosa infedele, pubblicato nel 1953, racconta la storia di una giovane e bellissima donna che si fidanza con un ragazzo di buona famiglia, un ragazzo bello, ricco, ma senza carattere, immerso nella bambagia di una famiglia iperprotettiva perché figlio unico nato da genitori già maturi (questo è il ricordo che ho della trama di un romanzo letto a sedici anni). Accade così che lei si innamora di un altro del tutto opposto al fidanzato quasi perfetto, ma arriva anche la tragedia legata al suo tradimento. È una storia emblematica perché è l’eterno dilemma tra fare la cosa “socialmente” giusta e ciò che suggerisce il cuore.
La trilogia di Lalla Acquaviva, Dormire e non sognare, Lalla che torna e Il velo sulla fronte: è complicato raccontarvi la trama dei tre romanzi (pubblicati tra il 1943 e il 1946 per darvi un’idea del periodo e del contesto) ma la storia la trovavo sofferta e avvincente ed è ancora molto chiara nei miei ricordi.
Verrà il mio principe di Luciana Peverelli è un romanzo sentimentale che esplora il tema dell’attesa e dell’amore ideale. Una donna incontra un uomo importante, il principe di un piccolo Stato, che si innamora di lei e vuole sposarla, ma al contrario della classica favola, lei ama un ragazzo normale, povero e pieno di problemi. Lei insegue il suo grande amore e il principe invece insegue lei, salvandola spesso da situazioni problematiche. Non ricordo bene come sia finito il romanzo, non mi pare ci fosse il lieto fine, quello che mi è rimasto impresso era il dilemma della protagonista nella scelta tra la passione e la stabilità. Insomma un tema quanto mai attuale.
Poi ci furono altre autrici come Alba De Cespedes di cui lessi Nessuno torna indietro e Dalla parte di lei, davvero belli.
In questo periodo scoprii anche Cesare Pavese, di cui ho letto tutto, Jean Paul Sartre e altri autori meno sentimentali. Sono riuscita anche a leggere dei saggi filosofici e politici, dei quali però non ricordo granché. Cercavo di leggere davvero di tutto nonostante fossi adolescente, ma quello che resta nella memoria è quello che poi davvero costituisce il proprio bagaglio di cultura generale.
E voi avete dei libri impressi nella memoria che considerate i libri della vostra vita?
Fonti immagini: immagine creata da Chat GBT
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