Avete
presente quei telefilm polizieschi americani in cui si vedono quegli archivi pieni di
scatole?
Ogni
scatola è un caso irrisolto che ovviamente troverà piena soluzione al termine
dell'episodio.
Ecco la mia cantina mi ricorda quegli archivi: è piena di scatole, con parecchia polvere in più.
(Nei
telefilm è sempre tutto perfettamente pulito, anche quando c'è una ragnatela sembra faccia da ornamento.)
Nella
mia cantina ho una scaffalatura di ferro dove ho messo in sequenza delle
scatole con dentro non casi irrisolti ma ricordi, sì perché in quelle scatole
ci sono i miei libri di scuola, vecchi romanzi letti una vita fa, saggi e narrativa, documenti, e cose varie.
Domenica
mattina cercavo un libro che non riesco a trovare, così dopo averlo cercato in
casa inutilmente sono andata in cantina.
Ovviamente
quando cerchi qualcosa tutto trovi tranne quello che cerchi: è la famosa legge di Murphy.
Non
ho trovato il libro che cercavo, ma ho trovato un quadernetto color verde dove
io scrivevo delle poesie alla bella età di sedici anni.
Così
ho portato in casa il quaderno e ho riletto le poesie, alcune erano davvero
terribili, altre più accettabili, ma ne ho salvata una, ricordo benissimo il
momento in cui l'ho scritta, esprime infatti la sofferenza di quel momento, la
fine di un amore.
Vi riporto
la mia poesia senza titolo così come l’ho ritrovata.
Essendo
riemersa dalla cantina e, avendo superato ben oltre un paio di decenni, credo meriti di
essere riportata almeno su questo blog:
Mi hai dato dolore e vita,
mi hai dato angoscia e
tristezza, mi hai donato i tuoi sogni,
le tue chimere effimere, i tuoi desideri e le tue ferite.
Mi hai dato molto perché sei generoso, tranne il tuo amore.
Ed io, ricca dei tuoi doni, ho perso tutto.
Ho perso le mie fedi per
barattarle con le tue.
Ho perso i miei sogni perché li hai distrutti con la tua realtà.
Aprire quelle scatole e rileggere vecchie poesie è stato come aprire il vaso di Pandora.
Ho perso i miei sogni perché li hai distrutti con la tua realtà.
Ho perso l’amore perché non
so amare che te.
Allora
non lo sapevo, ma non era un amore finito, anzi era appena cominciato.
Ma
questa è un'altra storia.
Capita anche a voi di ritrovare intatti dei ricordi scartabellando vecchie carte sbiadite?
10 commenti:
Infiniti ricordi?
Una vita intera!
Quest'estate, in campagna dai miei, sono risalita in soffitta e ho trovato di tutto, persino i cinque diari scolastici del liceo (rigorosamente un anno di Linus e uno di Snoopy) con il meglio del repertorio mio e della mia compagna di banco (tempi memorabili!).
Grazie per avermi dato l'opportunità di ricordarmene ancora!
I diari scolastici, anche quelli quanti ricordi! io avevo il diario di Paperino e di Snoopy. Tempi memorabili davvero. Sarà colpa del mio romanzo ambientato negli anni ottanta, ma mi tornano in mente delle cose che avevo del tutto rimosso...;-)
Anni '80?
Prenotata per la lettura: quelli sono i miei anni!
Che bella avventura che hai avuto in cantina, eh? :)
A me capita di trovare intatti i diari scolastici, e non è cosa da poco visto che fino a sedici anni ci ho messo dentro mezzo mondo. Quelli dopo sono essenziali, ma spassosissimi.
Emozioni che riemergono all'improvviso, la mente può avere meccanismi imprevedibili come se non fossero passati anni ma solo giorni.
proprio domenica scartabellando fra agende e quaderni vecchi ho ritrovato alcune fiabe che avevo scritto per i miei figli quando non si addormentavano se non avevo letto loro una favola. Ma siccome dormivano a fatica avevo letto loro tanti libri di fiabe e non potendo continuare a comprarne altri ho iniziato a scriverle io...quanti ricordi!!!!!
E poi i diari di scuola che è sempre bello ritrovarseli fra le mani e aprirli per ritrovarsi magicamente in quegli anni , in quei precisi attimi in cui avevi scritto o ricopiato una determinata frase...basta vah, altrimenti divento malinconica.
Ah, ho iniziato Fine del'estate
Una pagina scritta può far emergere tanto. In particolare quelle scritte a mano perché anche la calligrafia e il colore della penna usata (io amavo scrivere in verde e blu, vi ricordate le penne con i quattro colori?) danno un sapore speciale al ricordo. Hai iniziato fine dell'estate, ma che bello. Spero ti piaccia, il romanzo a un certo punto ha un risvolto doloroso, ispirata in parte a un'esperienza reale. Non svelo di più, ma quando lo avrai finito se avrai delle curiosità potrò soddisfarle. Un abbraccio.
Però che brava a scrivere fiabe per i tuoi figli! Bellissimo.
ci confronteremo a fine libro, ok?
certo, né sarò felice ;-)
Posta un commento