domenica 22 maggio 2016

31 dicembre di Marina Guarneri


Sempre sull’onda dell’invito di Andrea Cabassi e della sua lista di libri di blogger da recensire, oggi vi propongo la recensione del romanzo 31 dicembre di Marina Guarneri del blog Il taccuino dello scrittore che ho letto lo scorso anno e di cui potete leggere i dettagli qui 


Trama dal sito di Amazon

Un giovane fumettista, Nagel, ex tossicodipendente, con una storia complessa alle spalle ed un passato difficile da dimenticare; un’assistente universitaria, Dhea, improvvisamente catapultata dentro la sua vita; un’ex fidanzata, Silde, con dei rimpianti irrisolti ed un’amica, Nuela che conosce tutta la verità sui fatti taciuti. I destini di questi protagonisti sono già scritti, perché si intrecciano dentro una storia irreale contenuta nella più grande biblioteca virtuale di tutti i tempi, la N.O.M – Nuovi Orizzonti della Mente – Corporation. E’ lì che Sara, sola con i suoi ricordi e i suoi rimpianti, si reca alle soglie del nuovo anno per vivere un’esperienza straordinaria, che cambierà la sua vita. Sara vuole dimenticare chi è e dove si trova, vuole un’altra identità e la finzione le consente di sdoppiarsi in un sogno, nel quale, nei panni virtuali di Dhea, vivrà l’intensità e l’emozione di una storia d’amore che avrà un inaspettato epilogo.
31 Dicembre è un romanzo intenso, originale ed intrigante dall’inizio alla fine e il continuo gioco in cui la vita vera e la vita virtuale si rincorrono e si alternano è l’artifizio con cui l’autrice tesse la sua trama, sempre sospesa tra la realtà e l’apparenza di essa, coinvolgendo così tanto il lettore da farlo sentire subito parte della narrazione.
Il romanzo, senza soluzione di continuità, lega insieme “una realtà molto astratta e una realtà virtuale molto concreta”, così come felicemente sottolineato nella motivazione del “Premio letterario Inedito” vinto nel 2009, che conclude il giudizio definendo 31 dicembre “un prodotto convincente e maturo, uno di quei libri che, a lettura conclusa, ti fanno esclamare che bella storia.

Prima vi riporto la breve recensione che ho scritto su Amazon 
Titolo: Originale
Una lettura scorrevole e avvincente. La realtà virtuale in cui la protagonista si immerge diventa reale, così coemdiventano reali i personaggi nei quali riusciamo pienamente a identificarci.
E oggi aggiungo una recensione più dettagliata.


La mia recensione


Quello che colpisce di questa storia è sicuramente l’originalità oltre al linguaggio ricercato che non è da tutti e proprio per questo colpisce molto trattandosi di un'opera prima di un’esordiente. Uno stile, elegante, raffinato, curato in ogni parola che ha la potenza di creare un’atmosfera onirica e piacevolmente sospesa che si respira per tutto il romanzo.
Molto interessante anche la tematica trattata della realtà virtuale, sullo sfondo resta la realtà vera e quello che emerge con incredibile forza sono i sentimenti più reali che mai. Questo romanzo per certi versi mi ha ricordato un po’ l’atmosfera del film Strange days, non so se l’avete mai visto. Nel film, ambientato in una società distopica negli ultimi giorni del 1999, si spacciano le "clips" ossia delle registrazioni illegali che fanno vivere attraverso la realtà virtuale esperienze di vite altrui.
Nel libro di Marina si respira vagamente la stessa atmosfera, solo che la N.O.M. (Nuovi Orizzonti della Mente) Corporation, la biblioteca dove si possono vivere esperienze virtuali, è perfettamente legale e la protagonista decide di passare una serata di capodanno diversa volendo dimenticare se stessa e i suoi problemi e vivendo un'esperienza virtuale che diventa per lei e per il lettore più vera della stessa realtà. La protagonista Sara, attraverso questa finzione virtuale, come in un sogno vivrà l’emozione di una storia d’amore mantenendoci incollati alle pagine con il fiato sospeso, soprattutto quando la trama virtuale si interseca per un momento con la trama reale provocandoci parecchi turbamenti per le sorti dei protagonisti.
Quali protagonisti, reali o virtuali? Se volete scoprirlo andare a leggere 31 dicembre, non resterete delusi!

E voi cosa ne pensate? Vi piacciono le storie che parlano di realtà virtuale?


14 commenti:

Ariano Geta ha detto...

Lo sto leggendo, molto ben scritto, soprattutto l'introspezione psicologica dei personaggi.

Giulia Lu Mancini ha detto...

Vero, è un romanzo che mi è piaciuto molto per l'introspezione e l'originalità.

Monica ha detto...

L'ho letto qualche mese fa e mi è piaciuto molto. Marina ha una prosa incredibile, vero?

Giulia Lu Mancini ha detto...

Eh sì, ha una scrittura ricercata notevole, non è da tutti.

Marina ha detto...

Che bel risveglio domenicale, Giulia!
GRAZIE!

Ora ti dico due cose:
una giornalista, all'epoca, aveva trovato la stessa somiglianza al tema del film "Strange Days" (che io ho visto dopo questa segnalazione). Da una parte sono rimasta interdetta perché ho pensato: "ora tutti crederanno che ho preso spunto dal film", dall'altra mi sono data del "brava" da sola, visto che il film è del 1995 e io avevo già scritto il romanzo qualche anno prima!
Questo romanzo ha tanti difetti, di cui mi sono accorta solo negli ultimi tempi, ho eliminato quelli più evidenti, ma uno resiste e non ho intenzione di rimettere mano al libro per sistemarlo. Naturalmente, non dirò mai di che si tratta! :P

Marina ha detto...

Nooo, Ariano, stai leggendo il mio libro?
Grazie per il giudizio parziale! :)

Marina ha detto...

Siete troppo gentili e io mi sento in imbarazzo! :)

Giulia Lu Mancini ha detto...

Prego Marina! è stato un piacere :-)
Ho trovato la somiglianza con Strange Days ma non ho pensato che avessi tratto spunto, del resto si è parlato di realtà virtuale in parecchi film e storie. Non so se ricordi ma c'è stato anche un gioco di ruolo al pc che si chiamava "second life" che "giocava" appunto con la realtà virtuale. Visto che hai pensato la storia ben prima di strange days sei stato davvero creativa oltre che brava. Ma su questo non avevo dubbi! Non riesco a individuare il difetto che dici, magari andrò a rileggerlo e chissà lo scoprirò...comunque il romanzo si presterebbe a un seguito ...nella realtà di Sara :-)

Marco L. ha detto...

Mi è capitato tra le mani Neuromante di Gibson, che è un caposaldo del genere, e poi l'ho rimesso a scaffale. A naso non mi ha convinto, troppo cyber.
Quello che invece mi sembra di cogliere nel libro di Marina (che peraltro è una persona squisita) mi fa venire in mente tanti libri di Dick che hanno come tematicha ciò che noi crediamo essere la realtà. Insomma mi sembra interessante! Brava Giulia ad averlo letto e recensito. :)

Giulia Lu Mancini ha detto...

Grazie Marco! Concordo Marina è una persona squisita e il suo romanzo è soprattutto una storia d'amore, la realtà virtuale è solo un modo attraverso il quale la protagonista esprime il bisogno di lasciarsi trasportare dai suoi sentimenti.

Marina ha detto...

"Squisita" è un aggettivo adorabile.
Grazie, Marco! :)

Cristina M. Cavaliere ha detto...

Una gran bella soddisfazione avere due recensioni-interviste di blogger in contemporanea :-) Ho letto e commentato anche il post di Maria Teresa.

A me le storie ambientate nelle realtà virtuali piacciono moltissimo, non è un caso che io abbia letto quasi tutto Philip K. Dick che è stato un autentico precursore. Invece "Neuromante" di Gibson l'aveva letto mio figlio, ma non era riuscito a finirlo.
All'epoca avevo visto "Strange days", mi ricordo che era uno dei primi film sulla realtà virtuale e ne rimasi molto colpita.

Giulia Lu Mancini ha detto...

Vero,questa è la settimana di Marina.
Non ho mai letto niente di Philip Dick, magari in futuro non escludo di leggerlo. Il film Strage Days mi era piaciuto molto, peccato che non lo ridiano in tv, lo rivedrei volentieri *-*

Marina ha detto...

Grazie Cristina! Non me lo aspettavo, davvero!
Avevo concordato solo l'intervista con M.Teresa, credo che abbia influito molto l'iniziativa di Andrea Cabassi nel suo blog.
Come già detto, quando ho visto il film Strange Days ci sono rimasta malissimo: qualcosa mi ricordava il mio libro (solo qualcosa, la trama è tutt'altra) e ho pensato che chiunque avesse letto "31 dicembre" mi avrebbe dato della "copiona". Eheh, che paturnia sciocca!