domenica 28 maggio 2017

Elogio della lentezza

Per quanto tempo è per sempre?
A volte solo un secondo.
(Lewis Carrol)
Sembra incredibile ma siamo già a fine maggio, a volte i giorni e la vita sembrano scappare via e per tutte le cose che vorrei fare non mi basta mai il tempo. Eppure in questi mesi ho realizzato diversi progetti di scrittura, anche se alcuni sono cambiati strada facendo, perché, aimè, la mia mente non si ferma mai: parto con un’idea e mentre lavoro per realizzarla prendo altre decisioni e altre direzioni, un po’ come i personaggi delle mie storie.
Oggi tutto si consuma troppo in fretta, ci avete mai fatto caso?
Esce un film, tempo due settimane ed è già fuori programmazione, io non riesco più ad andare al cinema, l'ultimo film che volevo vedere sono riuscita ad andare a un cinema parrocchiale  in una domenica pomeriggio che minacciava pioggia (per i più curiosi, il film in questione era "Lyon la strada verso casa", davvero bellissimo, tratto da una storia vera). 
Comunque a parte i film, ci sono tantissime altre cose che non fai in tempo ad accorgerti che sono nate che, dopo qualche giorno, sono già vecchie, se ci pensate accade anche con i libri.
Ma perché bisogna correre, non sarebbe bello assaporare un po' di più le cose? 
È importante rallentare e guardarsi intorno, vivere, gustare, respirare.
Avete presente la canzone "La bella tartaruga" di Bruno Lauzi, quella che correva sempre e non si accorgeva di quello che aveva intorno? 
Finché un incidente non la costringe a rallentare e finalmente si accorge della bellezza del paesaggio, delle meraviglie che ha intorno e, grazie alla lentezza, incontra anche l'amore...

 

È come quando percorri una strada sempre in auto, poi un giorno cammini lungo quella stessa strada a piedi e ti accorgi che non c'è solo l'asfalto, ma anche splendidi scorci di giardini, incantevoli angoli di strada, persone gentili e nuove prospettive. Ed è proprio quella stessa via per la quali transitavi ogni giorno senza vederla davvero. A me personalmente è capitato spesso di accorgermi della bellezza delle cose solo facendole a un'altra velocità.

Io ogni tanto vorrei proprio rallentare, poter assaporare la vita con lentezza, e voi?

 

16 commenti:

Ariano Geta ha detto...

Eh, a chi lo dici. Credo che abbiamo proprio perso l'abitudine ad assaporare lentamente la vita, tutto deve essere subito, al volo, e poi si passa rapidamente al successivo quasi con l'ansia di aver già perso troppo tempo. Colpa degli impegni materiali, certo, ma anche (penso)di un approccio mentale sbagliato che ci viene trasmesso dal mondo occidentale moderno.

Giulia Lu Mancini ha detto...

Infatti credo sia proprio un approccio mentale del mondo occidentale del tutto scorretto, io penso che bisognerebbe vivere il momento guardandosi intorno e fare le cose con il giusto tempo, non sempre correre per arrivare primi ripaga.

Tenar ha detto...

Ormai sono lenta anche quando corro (sopratutto quando corro...)

Giulia Lu Mancini ha detto...

Ti capisco, anch'io ormai corro lentamente...per sopravvivere ;-)

Massimiliano Riccardi ha detto...

Ti capisco bene. Certo, la vita è convulsa, e ci sono cose che necessariamente devono essere fatte celermente (sopratutto in ambito professionale), per quello che concerne gli interessi ho imparato a ponderare e a muovermi con calma, un diesel, lento ma inesorabile.

Giulia Lu Mancini ha detto...

A pensarci bene sul lavoro corro sempre e mi muovo velocemente e mi irrito se gli altri non lo sono, anche se forse anche sul lavoro non sarebbe male ponderare un po' di più (parlo delle decisioni delle alte sfere, prese troppo velocemente...) nella vita però la calma può essere vincente, un passo alla volta con le dovute pause e si può andare lontano.

Ivano Landi ha detto...

Tutti gli anni provo a convincere il tempo a rallentare il passo nel periodo estivo, ma nulla da fare... lui continua imperterrito a correre più veloce che in inverno ;D

Giulia Lu Mancini ha detto...

Ci provo anch'io sai, ma non mi riesce mai, forse l'unica è andare a vivere dove l'estate dura più a lungo, Canarie o altre mete esotiche; mi chiedo però se alla fine non mi mancherebbero le stagioni ;-)

Ivano Landi ha detto...

Io sono sicuro di no. Cerco l'estate tutto l'anno... ^^

Giulia Lu Mancini ha detto...

Come Celentano ^^

Barbara Businaro ha detto...

Per quanto faccia tante cose, io mi ricavo i miei momenti di lentezza, perché il cervello e il corpo ne ha bisogno. Evito di sovraccaricarmi come certi amici che il weekend non hanno un attimo libero, se gli chiedi di trovarsi per un caffè (un caffè!) tirano fuori l'agenda e iniziano a spulciare. A volte mi danno la sensazione di prendersi tutti quegli impegni per evitare di rimanere soli con sé stessi, quasi ne avessero paura...

Giulia Lu Mancini ha detto...

Forse per alcuni è proprio così, si riempiono l'agenda e non hanno tempo di pensare, alcuni amici o presunti tali ho smesso di vederli perchè non avevano mai tempo neanche per un caffè, avevano sempre mille altre cose da fare e non parlo di un periodo ma di un arco di tempo lungo un anno. Dopo la quindicesima volta che proponevo qualcosa ho smesso di farlo e sono spariti. Tu fai bene a ricavarti questi momenti, io cerco di farlo ogni volta che posso...

Cristina M. Cavaliere ha detto...

Siccome nella vita lavorativa si va di corsa, questo purtroppo si estende automaticamente anche ai nostri passatempi e alle nostre passioni. Trangugiamo tutto e non assaporiamo niente. Inoltre quando facciamo qualcosa, col pensiero andiamo subito alla successiva. Il mercato editoriale riflette in pieno questa nevrosi, dopo tre mesi un libro è già vecchio!

Giulia Lu Mancini ha detto...

In effetti tutto si consuma troppo in fretta, libri, film, vita. Forse sta in noi rallentare o almeno provarci, per non soccombere!

Grazia Gironella ha detto...

Io ho bisogno di silenzio e calma. Naturalmente non posso sempre ottenerli, ma faccio davvero il possibile per ripristinarli al più presto. Leggevo proprio ieri su un libro di Caroline Myss: noi crediamo che il tempo sia un contenitore di una certa capienza, e per liberare un po' di spazio al suo interno cerchiamo di comprimere quello che dobbiamo fare nel minore tempo possibile, senza accorgerci che è proprio quel comprimere a farci percepire il contenitore come troppo ridotto. Come dire: siccome corri, senti di avere poco tempo. Solo il rallentare amplia il tempo. Credo che su questo fronte abbiamo tutti un certo margine di scelta.

Giulia Lu Mancini ha detto...

Hai proprio ragione Grazia, correre fa sembrare di non avere tempo, invece rallentando possiamo assaporare e ampliare ogni momento della nostra vita, purtroppo non sempre è possibile, non perché non lo vogliamo noi ma perché intorno a noi certe dinamiche non lo permettono. Per questo almeno nei miei spazi privati cerco di farlo, quando possibile.