domenica 25 marzo 2018

Il cuore ha le sue ragioni

Biagio Pascal affermava che "il cuore ha le sue ragioni che la ragione non conosce: lo si osserva in mille cose. Io sostengo che il cuore ama naturalmente l'Essere universale, e naturalmente se medesimo, secondo che si volge verso di lui o verso di sè; e che s'indurisce contro l'uno o contro l'altro per propria elezione" 
il cuore ha le sue ragioni che la ragione non conosce
A chi non è capitato di leggere la prima frase nell'involucro di carta di un noto cioccolatino? 
In realtà più che d'amore vorrei parlare di istinto, per me anch'esso associabile al cuore o alla pancia, a ciò che noi sentiamo interiormente quando la razionalità dice il contrario.
Purtroppo o per fortuna la nostra vita è costellata di scelte, ogni scelta ci porta a qualcosa che influenzerà la nostra quotidianità e, in certi casi, il nostro destino. Quando scegliamo di fare determinate cose, queste ci porteranno verso una direzione. Per questo di fronte a scelte importanti, il consiglio è sempre quello di ponderare bene i pro e i contro, non agire di impulso.
Ma è davvero così? Io ho sempre pensato che le scelte fatte "a istinto" nella mia vita siano state le scelte migliori, quelle che mi hanno dato maggiore soddisfazione, se non addirittura felicità. Ma questo era il mio pensiero. Ora però sembra che l'istinto venga rivalutato. Un saggio intitolato La vita segreta della mente di Mariano Sigman Edizioni UTET afferma che l'inconscio conosce più di quanto si creda, in vent'anni di studi ed esperimenti sul campo l'autore arriva a svelare i meccanismi della mente e della razionalità di certe decisioni prese d'impulso.

Leggendo un articolo di Vera Caprese sul n. 3-2018 di Donna Moderna ero stata colpita da queste affermazioni sulla validità delle scelte istintuali e sono andata a cercare il libro citato. Mi sono resa conto che l'autore non è un semplice divulgatore ma un medico, un neuroscienziato argentino che si occupa da anni di architetture cognitive e processi decisionali, ha fondato nel 2006 un laboratorio di neuroscienze all'Università di Buenos Aires che "si occupa di decodificare come si sviluppano nel cervello i processi decisionali, tenendo conto delle influenze emotive e dei giudizi personali".
Se siete curiosi questo è il link Amazon del suo libro.
Allora tutte le mie paranoie sulle scelte, i miei tormenti quando dovevo prendere una decisione e il mio istinto mi diceva di andare dalla parte opposta di quello che razionalmente consilgliava la mia mente, erano reali? 
Avevo ragione a voler seguire il mio istinto, che quasi sempre coincideva con il mio cuore? Il tempo spesso mi ha dato ragione, ma io ormai la scelta razionale sbagliata l'avevo già fatta ed era troppo tardi per tornare indietro. Del resto anche la Tamaro nel suo romanzo consigliava "Va dove ti porta il cuore" perché il cuore ha le sue ragioni che la ragione non conosce.
Ora l'istinto ritrova la sua dignità, non siamo pazzi ad ascoltare la nostra voce interiore, lei ci dice la verità, ha una visione più ampia, analizza una serie elevata di informazioni contemporaneamente e ci suggerisce la soluzione migliore. Per questo è importante informarsi razionalmente sugli argomenti su cui dobbiamo decidere, poi però dobbiamo concentrarci sulla sensazione che la scelta in un senso o in un altro produce dentro di noi, tralasciando le convenzioni sociali e il giudizio altrui. Decidere ascoltando noi stessi immaginando di essere su un isola deserta dove non ci sia nessuno che ci condizioni. Bisogna ascoltare il nostro corpo, la nostra pancia, il nostro cuore.
Quando stiamo per sbagliare il nostro corpo entra in allarme, aumentano la sudorazione, i battiti del cuore, la sensazione di disagio. 
Il sesto senso esiste ed è l'unico che probabilmente ci indica la strada, sempre che possiamo farlo perché può anche accadere che non abbiamo scelta. E allora non c'è molto da fare, andiamo verso il nostro baratro consapevolmente sperando che, almeno per una volta, l'istinto si sbagli.

Voi seguite l'istinto o la ragione? Vi è capitato di scegliere qualcosa razionalmente e alla fine esserne contenti? 



22 commenti:

Ariano Geta ha detto...

Fondamentalmente sono un razionale, anche perché quando seguo l'istinto spesso finisco col causare disastri. Conosco bene Pascal (i suoi "Pensieri" sono uno dei libri che maggiormente mi ha aiutato a sviluppare il mio approccio verso il trascendente) e condivido la sua frase che a volte la vera razionalità è mettere da parte la razionalità. Però nel mio caso devo metterla da parte con molta cautela, evidentemente il mio istinto è troppo impulsivo e non mi sa guidare correttamente.

Giulia Lu Mancini ha detto...

Ti capisco Ariano, anch'io sono molto razionale, ciò nonostante quando l'istinto mi indicava una certa direzione che non ho seguito, me ne sono sempre pentita. Il libro consiglia però di ponderare istinto e ragione, quindi quando possiamo ponderiamo cautamente...

Nadia Banaudi ha detto...

Il tuo post mi ha smosso diverse riflessioni personali.
La prima che sono un'istintiva. Lo ero molto di più. Spesso però le scelte fatte non sono state le migliori anche se mi hanno condotto a oggi.
Oggi cerco comunque, nonostante le precedenti esperienze, di usare la ragione quando si tratta di scelte che vanno oltre solo me stessa. Ti dirò che non sempre seguendo l'istinto poi sono stata felice ma forse era troppo alta l'aspettativa.
Facendo il punto fermo credo ultimamente di aver raggiunto un po' di equilibrio e forse ho imparato ad ascoltare meglio il mio sesto senso che tendevo a soffocare, quello in effetti non ha mai sbagliato. È questo è avvenuto quando ho imparato a comprendere bene le emozioni, una sorta di istinto evoluto in grado di decodificare al volo gli eventi e le persone.

Giulia Lu Mancini ha detto...

Non saremo mai pienamente sicuri di una scelta, forse l'unica strada che abbiamo è quella di imparare ad ascoltarci, sentire la nostra voce interiore. La ragione spesso interviene quando non sappiamo bene cosa fare e allora la logica sembra venirci in aiuto. Quando ho scelto la facoltà universitaria ero indecisa tra Economia e Lettere, scelsi Economia perché mi garantiva uno sbocco lavorativo più sicuro rispetto a Lettere, ma l'amore per la scrittura mi avrebbe portato alla seconda scelta. Tutto sommato ho amato il mio percorso di studi, ma ogni tanto sento la carenza di una formazione umanistica, forse avrei lavorato lo stesso. Pensa che mia cugina che ha studiato Lettere moderne oggi fa un lavoro molto più gratificante del mio (e non è in campo letterario), ha cominciato sostituendo una maternità. Altre mie amiche fanno lavori che non c'entrano nulla con la laurea che hanno preso, mi chiedo quindi se la mia scelta così "ragionata" avesse davvero un senso. Oggi cerco di seguire soprattutto quello che penso possa farmi star bene, sempre che possa scegliere, perché il vero problema è che, con il passare degli anni, si ha sempre meno margine per le scelte.

Nadia Banaudi ha detto...

Però come è ovvio che sia con il passare degli anni ci si conosce meglio e ci si riesce a venire più incontro. Da giovani spesso per quanto riguarda il percorso di studi si è troppo confusi o idealisti. Giocano un gran ruolo famiglia, società e bisogno di certezze. Io solo ora avrei le idee chiare.

Maria Teresa Steri ha detto...

Riflessione interessante. Come te, anche io ho notato che a volte le decisioni istintive sono quelle di più valore, quelle "giuste". Ciò nonostante capita di passare molto tempo a ponderare delle scelte, valutare razionalmente pro e contro a lungo, per poi renderci conto che quella soluzione ragionevole non ci piace affatto, ma che è comunque necessaria.
Io sono convinta che esista una parte di noi che sa bene cosa è meglio fare, qual è la scelta che fa il caso nostro, però non è detto che questa sia sempre portatrice di gioia, forse è solo la strada che ci permetterà di crescere attraverso delle difficoltà. Forse più che d'istinto si dovrebbe parlare di intuito.

Tenar ha detto...

Quindi in italiano di nome Pascal farebbe Biagio? Sai che non ci avevo mai pensato?
Per il resto che dire? Sì, siamo mente e cuore e dobbiamo subire il peso delle scelte, perché non ci schiaccino non possiamo schiacciare, io penso, né l'uno né l'altra componente. Io sono da un lato molto razionale e razionalizzante, ma alla fine deve decidere il cuore, anche se si tratta di andare controcorrente o di tornare indietro. E quando cuore e mente lavorano insieme non c'è barriera che possa trattenermi.

Ivano Landi ha detto...

In compenso esiste anche il detto biblico (Geremia, 17:9): "Ingannevole è il cuore più di ogni altra cosa. E insanabilmente maligno".
Quindi, ce ne è per tutti i gusti ;-D

Giulia Lu Mancini ha detto...

Mi piacerebbe seguire l'istinto e fare come il tuo protagonista Flavio, licenziarsi e mandare tutto all'aria e seguire quello che lui sente davvero. Mi sono immedesimata molto in quella scena, ma non sarei capace di farlo davvero nella realtà. Però l'istinto ci dice quello che desideriamo davvero, noi lo sappiamo ma sappiamo anche che quello che desideriamo non è conciliabile con le nostre responsabilità...e che non sapremmo lasciarle senza star male.

Giulia Lu Mancini ha detto...

Seguire il cuore è importante, possiamo ponderare all'infinito, ma dentro di noi sappiamo quale è ciò che vogliamo davvero. Il punto é valutare se davvero possiamo scegliere, spesso non è possibile, ma non possiamo farci niente.

Giulia Lu Mancini ha detto...

Conoscevo la prima parte della frase il finale, non sapevo però che il cuore fosse anche insanabilme maligno.. passaggio interessante della Bibbia.

Giulia Lu Mancini ha detto...

Hai ragione da giovani le idee chiare, soprattutto per il percorso di studi, non si hanno mai davvero, arrivano con l'esperienza. Forse per questo che, in quel momento, conta l'istinto che può suggerirci la direzione.

Maria Teresa Steri ha detto...

Sai che non sei stata la prima a immedesimarsi così bene? Io ho quasi paura che un giorno qualcuno arrivi e mi dica "l'ho fatto anche io". Argh! In realtà ho vissuto di persona situazioni del genere, per questo capisco bene cosa si prova. Penso che ci sia una differenza tra l'istinto di seguire ciò che ci andrebbe di fare e l'intuire ciò che va davvero fatto e che potrebbe non piacerci. Ma non è facile sempre cogliere la differenza...

Giulia Lu Mancini ha detto...

Chi può permettersi di farlo di solito ha le spalle coperte, per esempio una mia amica anni fa ha lasciato da un giorno all'altro perché c'era stato un attrito con il suo capufficio, lei però aveva una famiglia ricca e non aveva problemi economici, è rimasta senza lavoro per oltre un anno prima di trovarne un altro. Io penso che abbia fatto bene a lasciare il lavoro, beata lei che ha potuto farlo, io non avrei potuto, avevo l'affitto da pagare e senza stipendio non mangiavo...

Cristina M. Cavaliere ha detto...

E' una domanda molto difficile la tua, Giulia. Per quanto mi riguarda, applico la parte razionale soprattutto sul lavoro e nelle scelte difficili e devo dire che di rado mi sono pentita. Oltretutto in questi casi istinto e ragione si sono alleati per darmi man forte, remando nella stessa direzione.
Applico invece la parte intuitiva nei miei rapporti con le persone: di solito la prima impressione è davvero quella che conta!

Unknown ha detto...

Ciao Giulia, l'argomento è bellissimo e la frase di Blaise Pascal è quella che amo di più in assoluto. Grazie per questa riflessione. Io ho seguito sempre il cuore nelle scelte fondamentali della mia vita, e credo di aver spesso imboccato la strada che alla lunga si è rivelata la migliore. Non so se agire con la parte più istintiva di me sia in contrasto con la mia razionalità. Credo che la mente sia molto collegata al cuore

Grazia Gironella ha detto...

Credo di essere sempre stata abbastanza razionale, ma nel tempo ho imparato a fidarmi maggiormente dell'intuito. Di fronte a una situazione o una scelta, quasi sempre abbiamo la percezione di quale sia la via giusta, poi iniziamo a ricamarci sopra con l'intelletto. A volte serve, ma spesso l'effetto è convincerci di qualcosa che non si adatta a noi in profondità. E' molto vero che il corpo e le emozioni ci mandano segnali utili, se solo impariamo a prestare attenzione.

Giulia Lu Mancini ha detto...

Nei rapporti con le persone uso anch'io molto l'intuito. A pelle riconosco le persone e, quasi sempre, non mi sbaglio. Nel lavoro ho sempre applicato la razionalità, però spesso la scelta è delimitata molto dalla questione economica, che mi ha obbligato spesso a restare quando il cuore mi diceva di scappare. Per le scelte difficili della vita ho sempre seguito la ragione, ma non sono sicura che tutto sia andato come davvero volevo, ma forse oltre all'istinto e alla ragione c'è anche un pizzico di fatalità, l'imponderabile.

Giulia Lu Mancini ha detto...

Secondo il medico argentino la tesi è proprio questa: mente e cuore sono collegati, il nostro istinto percepisce meglio quello che razionalmente non vediamo subito. Dovrei leggere il libro per approfondire e mi piacerebbe farlo nei prossimi mesi. Io penso che seguire il cuore sia indispensabile per stare in pace con noi stessi, anche se alla fine la scelta non ci porta dove volevamo, però abbiamo seguito quello che sentivamo profondamente in quel momento.

Giulia Lu Mancini ha detto...

Sì, ricamiamo moltissimo con l'intelletto e ci convinciamo a fare cose razionalmente ineccepibili ma che, a pelle, sentiamo sbagliate. Forse è quella la vera voce interiore che dobbiamo ascoltare.

Barbara Businaro ha detto...

Beh, ho seguito l'istinto ad aprire webnauta, contro ogni raziocinio, ho fatto bene?? :D
Mi sento rincuorata dagli studi di questo scienziato, perché spesso non ascolto l'istinto tenendo fede alla ragione (degli altri: della società, della famiglia, del lavoro) e alla fine era giusto il mio istinto; altre volte non lo ascolto perché è pessimista, e io non voglio essere pessimista, e a sorpresa l'intuito era corretto. Però quando me ne rendo conto, capisco che l'istinto aveva preso in considerazione "dati" che avevo voluto ignorare, segnali, impercettibili alla ragione, ma chiarissimi al cuore. Poi un conto sono i sogni e i desideri, un altro paio di maniche è riuscire a realizzarli, non è sempre solo questione d'istinto.

Giulia Lu Mancini ha detto...

Vedi che a seguire l'istinto di aprire il tuo blog hai fatto bene! Spesso le cose più riuscite sono proprio quelle fatto seguendo l'istinto. Si è colpiti da un pensiero e da un impulso irrefrenabile e si agisce! Quante cose belle sono nate da un'intuizione? Le stesse storie che scriviamo nascono da questo. Poi ci sono anche le situazioni in cui occorre ragionare per aiutarci a guardare meglio quello che sappiamo già in fondo al cuore...putropppo ci sono anche situazioni in cui non abbiano possibilità di scegliere.