sabato 8 maggio 2021

Abitudini ecologiche

 

Ho scaricato una app, chiamata AWorld, che fornisce consigli ecologici, ogni tanto leggendo un articolo sull'argomento vengo presa dall'entusiasmo e cerco di fare qualcosa di più, almeno ci provo. Si tratta della App ufficiale scelta dalle nazioni unite a supporto della campagna ActNow e consiglia una lista di abitudini sostenibili per l’ambiente e calcola il risparmio in termini di CO2, acqua ed elettricità. Ho scoperto che molte delle mie normali abitudini sono già molto ecologiche, incredibile! Ma ovvio, posso fare di più. Quindi ho pensato di elencare in questo post alcune buone abitudini che possiamo inserire nel nostro quotidiano a favore dell'ambiente.

Ridurre i rifiuti alimentari: è un’abitudine che mi ha inculcato mia madre, perché in casa mia non si buttava via niente, era peccato mortale! Tutto il cibo veniva consumato o riciclato, la pasta avanzata diventava pasta riscaldata (ed era buonissima), il pane raffermo diventava pancotto, ecc ecc Quindi a casa mia non butto via niente salvo rarissime eccezioni (se il latte scade per esempio, ma capita raramente perché non bevo latte, lo compro solo se ho degli ospiti...). Inoltre cerco sempre di non comprare troppo, accumulare troppi alimenti non va bene, non riusciamo a consumare tutto, io mi baso sulle esigenze settimanali ed evito quindi che certi prodotti scadano prima che io possa consumarli.

Phon in modalità slow: il phon è uno degli elettrodomestici che consuma più energia, ma usarlo in modalità slow fa consumare molto meno; io lo faccio già da tempo, anche perchè se uso il phon in modalità veloce i miei capelli si elettrizzano e divento come Mafalda o Maga Magò

Mangiare più pasta: è meglio mangiare la pasta, perché è importante ridurre il consumo di riso, in quanto è l’alimento che, presumo a livello di produzione, consuma più acqua, per un chilo di riso servono 2500 litri di acqua, mentre per 1 kg di pasta bastano 1849 litri di acqua; anche con la pizza non si scherza 7117 litri di acqua per quella con la mozzarella, è quindi da preferirsi la pizza marinara...Ecco io non lo sapevo ma amo la pasta e non amo particolarmente il riso che mangio solo in certi casi (la paella a Barcellona per esempio, il risotto alla pescatora se mangio il pesce al ristorante, al mare, quindi quasi mai).

Usare la carta riciclata: solo 2 litri di acqua per 1 kg di carta rispetto ai 100 litri per la carta nuova. Per non parlare del consumo degli alberi. Al lavoro uso solo la carta riciclata e, se posso, evito di stampare.

Il the è da preferire al caffè: 29 litri di acqua contro i 140 del caffè, qui sono in difetto preferisco il caffè però mi limito a due tazzine al giorno, qualche volta arrivo a tre...

Stendere il bucato: quando ho letto questa abitudine mi sono chiesta perché fosse considerata ecologica, stendere il bucato mi sembra la cosa più normale del mondo, poi ho capito; negli anni si é sempre più diffuso l’uso delle asciugatrici quindi un gran consumo di energia. A me sembra normale stendere il bucato pur non avendo un balcone, stendo in casa in un angolo vicino al termosifone e la cosa funziona benissimo da anni. Con la stagione calda lascio la finestra aperta con gli scuri socchiusi e tutto si asciuga in fretta, ho il vantaggio di abitare all’ultimo piano e non é problema lasciare aperto. Se poi, per i piccoli bucati, metto lo stendino appeso alla finestra dall’interno - sempre con gli scuri socchiusi - l’asciugatura è ancora più veloce. 

Comprare meno jeans: i jeans consumano 9000 litri di acqua, saranno dieci anni che non compro un jeans nuovo, trovare un jeans comodo che mi stia bene è un’impresa quindi mi tengo quelli che ho più a lungo possibile, anzi negli ultimi tempi ho smesso anche di indossarli, perché non esco e poi perché mi vanno tutti stretti, aiuto! In ogni caso non li ricompro aspetto di rientrare in uno dei miei, forse. Oltre ai jeans c’è la raccomandazione di evitare il fast-fashion, termine che indica quel settore della moda che produce collezioni ispirate all’alta moda, ma a prezzi bassi, e rinnovate in tempi brevissimi. L’industria della moda produce grande inquinamento, soprattutto quando i vestiti sono usati per breve tempo e poi buttati. Ecco questa abitudine non ce l’ho, nel senso che tutto quello che compro mi dura per un tempo piuttosto lungo e, quando mi libero di un vestito, di solito lo riciclo. 

Doccia da preferire al bagno:  e solo di 5 minuti, avendo in casa solo la doccia ovviamente uso la doccia e di minuti ce ne metto tre, sono sempre di corsa e alla fine questo mi rende ecologica, wow, incredibile.

Usare una bottiglia riutilizzabile: lo faccio da tempo, ogni mattina riempio la mia bottiglietta di acqua minerale e me la porto in ufficio, è una bottiglia di plastica, avrei anche quella di alluminio, ma non mi piace granché, preferisco quella in plastica trasparente, ma tanto va bene lo stesso no?

Prendere il treno invece che l’aereo: ok, è una vita che non viaggio e soprattutto che non prendo l’aereo (anche il treno, a dire il vero), comunque negli ultimi anni ho sempre viaggiato senza prendere l’aereo. Per turismo ho scelto mete italiane con distanze percorribili in tempi adeguati alla moto o alla macchina, in certi casi ho preso anche il treno, nei brevi week end con visite in città varie, l’ultimo mio week end con il treno risale a inizio 2020 a Milano. In realtà non è un merito mio non aver preso l'aereo, semplicemente le mie mete si sono accorciate e adeguate al mezzo di locomozione su due ruote... Mi chiedo, però, cosa possa fare chi invece viaggia per lavoro e debba prendere necessariamente l’aereo, oppure quando le distanze siano tali da giustificare l’uso dell’aereo, che poi le compagnie aeree e i loro dipendenti cosa fanno? Insomma ci sono anche tante altre valutazioni da fare, bisogna trovare il modo di gestire in modo più sostenibile l'intero mercato dei trasporti, cosa non semplice.

Bene, tante abitudini consolidate, ma non sono affatto perfetta, eh no ne ho tante da correggere, per esempio compro l'acqua minerale in bottiglie di plastica, forse dovrei smettere e bere l'acqua del rubinetto (la nostra azienda dell'acqua asserisce che trattasi di acqua assolutamente buona e sicura), il fatto è che io già bevo molto poco con l'acqua minerale, convertirmi all’acqua del rubinetto è ancora difficile per me. Ovviamente riciclo tutta la plastica, tuttavia sarebbe meglio ridurne la produzione. Comunque comincio a pensarci, oppure a ipotizzare altre soluzioni, si accettano suggerimenti. Altra abitudine da migliorare è l’uso dell’auto, quando posso vado a piedi, mi piace camminare con le scarpe comode, tuttavia da quando c’è il COVID evito i mezzi pubblici, troppo affollati, quindi mi limito ai percorsi che posso fare senza usare anche l’autobus ma solo camminando. 

Ci sono poi abitudini classificate non proprio come ecologiche ma come buone abitudini, su queste sono un po’ perplessa, esse sono: Indossa la mascherina e fai tre respiri profondi

Indossare la mascherina è un gesto di gentilezza verso gli altri e se stessi, inoltre è un contributo alla fine dell’emergenza. Fare tre respiri è un modo per sedare l’ansia e godersi un istante di tranquillità. Va bene, inseriamo anche le buone abitudini, stare bene con se stessi forse può aiutare a evitare il consumismo e quindi anche l'inquinamento. 

Ma è proprio questa la strada? Me lo chiedo perchè molte attività si sono ormai consolidate su un sistema che mette i consumi al primo posto, possiamo limitare certi consumi, però c'è chi di quei consumi ci vive. Per esempio quanti contenitori da asporto hanno invaso l'ambiente inquinandolo? Me lo chiedevo tutte le volte che prendevo il pasto al bar vicino l'ufficio, tra l'altro una volta mi portavo il pasto da casa e quindi riciclavo sempre il mio contenitore; dopo ho scelto di prendere da mangiare al bar perchè cercavo di sostenerne l'economia. 

Credo che la strada giusta sia cambiare tutto il sistema di produzione e, per fare questo, il singolo può contribuire indirizzando i suoi consumi, ma poi deve essere l'intero sistema a cambiare, con precise scelte politiche che indirizzino verso azioni sostenibili grazie ad adeguati incentivi economici.


Voi che abitudini ecologiche avete? Avete altre idee o suggerimenti utili da seguire?


Fonti immagini: Pixabay e Google per Mafalda

23 commenti:

Claudia Turchiarulo ha detto...

Carina quest'app che non conoscevo.
Io, come te, detesto sprecare il cibo e cucino sempre il giusto perché, al tempo stesso, non amo consumarlo riscaldato.
La doccia veloce è un must, anche se avendo i capelli molto lunghi, 8 minuti vanno via già solo fra shampi e balsamo.
Quanto al bucato, invece, non so come farei senza il mio prezioso balcone.
Quando abbiamo rifatto il prospetto esterno e, per sei mesi, non ho potuto utilizzarlo, è stato un incubo.
In casa il bucato puzza. Ho provato qualsiasi tipo di profumatore e/o igienizzante, ma l'odore era terribile.
Dunque, lavo solo quando non piove e posso stendere i panni fuori.

Giulia Lu Mancini ha detto...

Ciao Claudia, hai ragione anch’io quando lavo i capelli ci metto più tempo a fare la doccia, ma senza shampoo sono molto più veloce.
Per il bucato il balcone è perfetto, purtroppo non tutti ce l’hanno, per fortuna dipende molto dalla casa, io ho una casa molto asciutta e l’ultimo piano mi permette di tenere le finestre aperte, senza pericolo di intrusioni, il bucato si asciuga molto bene e lascia nell’aria il profumo dell’ammorbidente. In città purtroppo molti usano l’asciugatrice...
Concordo con te, è una app carina che da qualche consiglio e permette di riflettere sulle nostre azioni.

Ariano Geta ha detto...

In realtà mi limito a seguire le regole esistenti. Per dire: le pile le butto sempre nei contenitori appositi, mai in mezzo all'immondizia indifferenziata (purtroppo c'è chi lo fa per non perdere tempo). Per non sprecare acqua, invece di lasciarla scorrere nel lavandino sinché non diventa calda, la metto in un bollitore e la riscaldo con quello (da quando seguo questa abitudine, i miei consumi d'acqua sono calati, l'ho constatato sulla bolletta).
Su altre cose non sono in linea, ad esempio sto costantemente connesso col pc e quindi consumo parecchia corrente (però per compensare ho sempre la televisione spenta e non ho neppure l'aria condizionata).

Giulia Lu Mancini ha detto...

Sei già molto bravo Ariano, le pile sono molto inquinanti ed é giusto buttarle nel contenitore giusto, l’idea del bollitore d’acqua é davvero interessante, proverò anch’io a recuperare l’acqua, per la doccia è un po’ più difficile ma per gli altri usi si può provare. Per il pc acceso devo ammettere che anch’io lo uso parecchio, tuttavia ho recuperato molto da quando ho iPad e iPhone nuovi che hanno una batteria più durevole, ho notato anch’io sulle bollette un minor consumo, non so se è per quello o per il fatto che ormai lavoro solo in presenza...

Grazia Gironella ha detto...

Ho scaricato anch'io AWorld, ma mi sono accorta che tutto sommato mi diceva poco di nuovo e l'ho disinstallato. Non che io sia già perfetta (magari!), ma molte buone abitudini le ho già adottate, e quelle che non adotto è perché... non voglio farlo. Una pessima e irrinunciabile abitudine è quella degli acquisti online. Vivendo lontana dalla città trovo di rado quello che cerco, e acquistare da casa è impagabile, ma quanto cartone, quanta benzina! :(

silvia lettore creativo ha detto...

Hai ragione, spesso il problema è anche che cambiare le brutte abitudini incide su un ecosistema che, per quanto dannoso, dà anche da mangiare a tanta gente. È molto difficile salvaguardare il pianeta senza sconvolgere gli equilibri che si sono creati.
In ogni caso, cerco di fare attenzione, almeno dove riesco.
Per esempio uso solo detersivi e detergenti senza tensioattivi, che sono altamente inquinanti, e ho sostituto il gel doccia e lo shampoo con il sapone.
Per contro, però, uso l'asciugatrice nei mesi più freddi, se no non c'è verso di far asciugare il bucato senza che prenda un cattivo odore.

Giulia Lu Mancini ha detto...

Purtroppo alcuni acquisti on line sono quasi indispensabili, per esempio quando eravamo in zona rossa ho comprato un paio di pantaloni più larghi, visto che ormai mi va tutto stretto...È triste perché la pandemia all’inizio ha portato benefici all’ambiente, poi però tutto è tornato come prima anzi alcuni consumi poco ecologici (come l’asporto o l’acquisto on line) sono stati esasperati proprio a causa dell’emergenza. L’unica è fare qualcosa comunque nel nostro piccolo.

Giulia Lu Mancini ha detto...

Capisco che l’asciugatrice nei mesi più freddi diventi indispensabile, del resto in qualche modo bisogna fare. Con i detersivi sei brava, proverò a informarmi anch’io, per ora uso un detersivo che contiene anche l’ammorbidente così limito le confezioni (se vendessero il ricambio limiteremmo anche la plastica...) certo che é davvero difficile fare qualcosa di concreto.

Elena ha detto...

Non conoscevo questa app, se serve per ricordare ogni giorno che piccoli gesti quotidiani possono fare la differenza, ben venga! Diciamo che sono sulla buona strada: differenzio la pattumiera, anche se devo fare centinaia di metri per conferirla, uso acqua del rubinetto, non ho l'asciugatrice e nemmeno il condizionatore per scelta, sono stata come te allevata al risparmio, temo per ragioni economiche più che ecologiche ma alla fine va bene lo stesso. Bevo volentieri te e tisane, anche qualche caffè. lo ammetto, e mangio riso, perché fa meglio della pasta. Quello che invece dovremmo tutti fare è ridurre il consumo della carne e del pesce: gli allevamenti sono sempre meno sostenibili, e ormai ci cibiamo di animali maltrattati e spinti per sostenere il consumo mondiale, peraltro a vantaggio dei soliti, che in troppi paesi si muore ancora di fame. Il punto è che a volta, lo ammetto, mi scoraggio: facciamo sacrifici, stiamo attente, e poi passa uno sotto casa e getta la mascherina a terra e manco la raccoglie. Insomma, è dura. Ma non possiamo mollare. Fai bene a tenerti allenata e allerta. Greta e i giovani del FFF ci osservano...

Giulia Lu Mancini ha detto...

Sì dovremmo eliminare il consumo di carne, gli allevamenti intensivi sono terribili e causano un notevole inquinamento, tuttavia non riesco a eliminare del tutto la carne, per ora. Dovrei cercare anch’io di bere l’acqua del rubinetto e non ci riesco, insomma ho ancora molto da imparare, sulla differenziata me la cavo abbastanza bene però, inoltre i miei consumi superflui si stanno riducendo sempre più...

Elena ha detto...

Io parlo, parlo, ma senza carne non sopravvivo! Abbiamo tutte qualcosa da imparare, cara Giulia...

Cristina M. Cavaliere ha detto...

Molte delle abitudini che menzioni sono anche mie, e come te derivano dalle tradizioni familiari. Tra le mie abitudini ecologiche spengo gli interruttori se posso, non lascio accese inutilmente le luci di casa perché consumano energia inutilmente. Ho ancora molto da migliorare però, certe mie cattive abitudini sono dure a morire, per esempio tendo a sprecare acqua. A proposito, non sapevo che cucinare il riso richiedesse tanta acqua!

Giulia Lu Mancini ha detto...

Non lo sapevo neanche io! In realtà credo che il consumo di acqua si riferisca alla produzione non alla cottura, è tutto legato alla produzione, stessa cosa per i jeans, per produrre jeans serve moltissima acqua, ma sembra che la levis stia già usando delle metodologie che consentano un risparmio notevole di acqua, credo sia proprio necessario impostare una modalità diversa di produrre, ma il consumatore per questo può fare molto.

Marina ha detto...

Inconsapevolmente direi che faccio quasi tutto quello che suggerisci: il fon a bassa energia, stendo i panni (non ho mai voluto l’asciugatrice, nonostante qui, in inverno, sia impossibile che si asciughino al vento), riciclo molto, consumo poca acqua (anche perché vengo da una città in cui abbiamo sempre avuto problemi con la sua distribuzione), faccio la doccia, bevo tè... L’unica cosa che dico è che dovrebbe diventare tutto naturale come ogni abitudine che si rispetti, perché altrimenti lo stress è terribile. Per esempio, io mi stresso molto con la raccolta differenziata: non so essere precisa e talebana nel differenziare alcune cose (la cartina dello yogurt, per esempio, MA DOVE CAVOLO VA? 😁)
L’unica cosa alla quale, lo so, non mi abituerò mai è portare questa mascherina, che io detesto. 😖

Giulia Lu Mancini ha detto...

La cartina dello yogurt va nell’ alluminio, ma io l’ho scoperto da poco e confesso che finora non l’ho mai differenziata (andrebbe nei metalli...) ecco magari con un certo sforzo potrei provarci, ma ti capisco quando affermi che dovrebbe diventare un’abitudine naturale. La mascherina prima o poi la toglieremo spero...con il caldo per me diventa intollerabile, quindi speriamo bene 🤞😌

Maria Teresa Steri ha detto...

Alcune abitudini le ho sempre avute, altre le ho acquisite nel tempo. Per esempio fino ad alcuni anni fa non avevo mai fatto la raccolta differenziata quindi ho dovuto organizzarmi in modo diverso, capire come funziona, ma anche acquisire un nuovo modo di pensare. La coscienza ecologica non è così scontata, è giusto informarsi come fai tu. Brava!

Giulia Lu Mancini ha detto...

Grazie Maria Teresa, in realtà su alcune cose sono un po' pigra e faccio più fatica, per esempio le pile usate le tengo in casa parecchio finchè non mi ricordo di portarle al supermercato dove c'è un contenitore per la raccolta, mentre sono agevolata per carta, plastica e vetro perchè ho i bidoni vicino casa. Cincordo per fare la raccolta differenziata occorre organizzarsi e metterci della buona volontà...

Luz ha detto...

Mi ritrovo in diverse tue abitudini, fatta eccezione per esempio per l'asciugatrice, che ho acquistato da poco e che praticamente mi ha cambiato la vita. Faccio comunque lavatrici a pieno carico e non più di 6/7 al mese, perché siamo solo in due.
Sono molto attenta a non sprecare acqua in casa, chiudendo il rubinetto mentre mi lavo i denti, oppure mentre insapono le poche stoviglie giornaliere (faccio la lavastoviglie ogni 3 giorni). Prediligo anch'io la doccia al bagno, che faccio raramente, solo 4/5 volte all'anno per rilassarmi davvero e in piena solitudine, ma proprio come rito di passaggio stagionale.
In generale faccio pochissimo uso di stampe, preferendo lasciare i documenti in lettura sul pc o il portatile.
Bellissimo post di riflessione, brava, Giulia.

Giulia Lu Mancini ha detto...

Grazie Luz, è un post di riflessione nato dal fatto che ogni giorno, per ogni azione che faccio mi viene da pensare al suo impatto sull’ambiente, cosa che avviene negli ultimi due anni, prima ero assolutamente non indifferente ma distratta. Facevo lo stesso la raccolta differenziata ma ogni tanto, nei casi più complicati come per esempio le pile, buttavo tutto nell’indifferenziato. Credo che la coscienza ecologica cresca a poco a poco, io so di non fare abbastanza ma vorrei provarci. Comunque, per chi ha la fortuna di avere oltre alla doccia anche il bagno, è giusto concedersi il passaggio stagionale di un bagno rilassante, quindi fai benissimo, ogni tanto ci vuole.

Barbara Businaro ha detto...

Devo dire che ho fatto un bel ripasso, e come te alcune cose sono abitudini consolidate già ai tempi dei nonni.
Quindi niente spreco alimentare (in cucina non si butta via niente, diceva mia nonna), anch'io uso il phon a medio bassa velocità per il rischio Mafalda, mangio poca pasta e ahimè prediligo il riso perché ce l'ho proprio nella dieta (ma anche qui, che fine farebbero le nostre risaie italiane d'eccellenza?), carta riciclata il più possibile così come gli appunti sono sul retro delle stampe da buttare, tè e caffè in parti uguali ma non potrei rinunciare al caffè, non ho spazio per l'asciugatrice e stendo praticamente nella tavernetta (devo solo ricordarmi di togliere i cavi quando mi alleno se non voglio impiccarmi al primo salto XD ), ho dismesso 16 paia di jeans (li ho messi nella raccolta vestiti usati eh) perché sono dimagrita ma alcuni avevano quasi vent'anni, solo doccia perché non ho la vasca, non solo bottiglie riutilizzabili (la mia Kolla tinta acquamarina) ma in casa si beve "acqua del Sindaco" e si usa l'Idrolitina, sarei più che d'accordo ad abolire l'aereo (no, non ci ho fatto pace) ma come ci arrivo io in Scozia? A nuoto?
Aggiungo: detersivi alla spina. Oramai sono quindici anni che utilizzo gli stessi recipienti e mi reco in ferramenta per riempirli. Solo con la pandemia ho avuto problemi con gli orari, la ferramenta ha ridotto le aperture all'orario di ufficio, sabato escluso, e non potevo certo prendermi ferie, che non ho. Ho optato per quelli del supermercato ma in busta riciclata.
Sui contenitori da asporto si sta man mano passando alla carta, della tipologia di alcune vaschette di gelato della Carte d'Or che sono in cartone. Anche alcune buste dei surgelati stanno diventando di carta (con l'interno oleato ma separabile), come Frosta. Faccio ancora difficoltà con alcune marche di biscotti o di panificati che continuano a usare confezioni da secco non riciclabile, e infatti smetto di acquistarle man mano che me ne accorgo.
Lampadine! Convertire tutte le lampadine a incandescenza a quelle nuove a led, consumano meno energia e fanno più luce. Abbiamo fatto una lotta feroce in condominio per riuscire a convertire l'impianto del giardino e man mano anche le lampade interne. Occorre cambiare l'attacco in alcuni casi, le lampadine costano un po' di più, ma in bolletta poi si vede. Meno energia consumata, meno energia prodotta, meno combustili fossili dove ancora si utilizzano per la produzione energetica.

Giulia Lu Mancini ha detto...

In effetti anch’io mi sono accorta dell’impatto sulla bolletta delle lampadine a led, in casa ormai ho solo quelle e mi sono accorta che ho una bolletta più leggera. Compro Frosta e ho scoperto che sono ottimi prodotti, sui detersivi da comprare sfusi mi piacerebbe provarci ma l’unico negozio che lo fa a Bologna é in pieno centro, troppo lontano da casa mia e dovrei andarci a piedi (causa pandemia ho smesso di prendere l’autobus...) compro anch’io Carte d’Or quelle rare volte che compro il gelato...
Ecco, sull’aereo ti capisco bene, se vogliamo arrivare in paesi lontani credo sia indispensabile e poi mi chiedo anche come sostenere l’economia di questo settore.

Monica ha detto...

Come ben sai tocchi un tasto per me dolente. Credo fermamente che sia necessario un sistema di economia circolare, che oltre ai governi e al funzionamento globale siamo noi cittadini, per primi, a dover modificare il nostro modo di vivere per renderlo più conforme a un pianeta che ha bisogno di respirare come mai prima d'ora. Bello questo post, grazie per averne parlato! <3

Giulia Lu Mancini ha detto...

Grazie Monica, sono felice che tu abbia apprezzato il post!
Ho comunque l’impressione di non fare abbastanza, ma ci provo. Tutti i singoli insieme e uniti possono fare molto, sono d’accordo con te.