sabato 18 dicembre 2021

Fuga dal Natale


I ricordi, come le candele, bruciano di più nel periodo natalizio. (Charles Dickens)

Sembra che tutti adorino il Natale, che bello, le luci, il panettone, il pandoro, le vacanze natalizie e poi cos’altro? Ah i regali, il consumismo, le luminarie.

Io amavo molto il Natale quando andavo a scuola perché le vacanze natalizie erano piacevoli, libertà dal 22 o 23 dicembre fino all’epifania del 6 gennaio, ma non era una meraviglia? 

Il mio amore per il Natale credo si sia esaurito con la fine della scuola (o forse dell’università), tutto è finito il 1 gennaio 1989 quando fui costretta a prendere il treno per tornare a Bologna e iniziare a lavorare dal 2 gennaio. Eh già, mi avevano appena assunto, in un’azienda che avrei lasciato di corsa otto mesi dopo per un altro lavoro...vabbè. Da allora prendere le ferie a Natale è sempre stata  una lotta, sì potevo prenderle tra Natale e capodanno - dopo sofferti piani ferie e accordi con gli altri colleghi - ma poi non riuscivo mai a riposarmi davvero. Una corsa continua per tutto il mese di dicembre (mese che di fatto dura tre settimane e c’è pure il ponte dell’Immacolata in mezzo) e poi quando finalmente arriva la vigilia di Natale ecco che non faccio mai nulla di quello che vorrei fare. Forse è per questo che non sopporto il Natale perché tutto si riduce a corsa consumistica a tutti i costi, con regali spesso inutili che, in passato, ho relegato in cantina a fare la muffa o a riempire gli spazi in cassetti vari per dimenticarmene. Negli anni ho ricevuti i seguenti regali inutili: 

Un bricco con coperchio con uno stantuffo per fare la schiuma del cappuccino

Due enormi tazze con vassoio in ceramica 

Delle presine fatte all’uncinetto simpaticamente molto colorate 

Un maglioncino rosso di lana (troppo piccolo), tra l’altro io non sopporto la lana perché pizzica, mai messo

Mio marito: una serie di cravatte (e lui non portava mai la cravatta, forse una volta l’anno per occasioni speciali e sotto tortura)

Ho elencato solo i regali inutili che ricordo meglio. Ora, ammetto che ho tentato un paio di volte di fare il cappuccino in casa con il bricco e che quel vassoio di ceramica oggi lo sto usando quotidianamente (senza le tazze enormi), ma degli altri regali mi sono disfatta con sollievo al momento della separazione, semplicemente, lasciando quegli oggetti a casa del mio ex marito e portando con me solo le cose che volevo prendere davvero con me...

Il fatto è che il Natale oggi più che mai è una corsa al consumismo davvero irritante e che si risolve in acquisti prevalemente inutili, a volte ho evitato regali indesiderati chiedendo di comprarmi un libro che volevo leggere oppure chiedendo di fare una donazione a qualche associazione benefica a mio nome (questo lo puoi fare quando si tratta di amici o parenti stretti) ma non sempre è possibile.  E poi ci sono i pranzi e le cene interminabili ipercalorici che poi tocca smaltirli con mesi di sacrifici. Io, ogni anno, ho preso almeno due chili, perderli è stato poi difficilissimo...quando sono riuscita a perderli, altri si sono consolidati sui fianchi o sulla pancia.

Il significato del Natale è diverso, é ritrovarsi in famiglia con gli affetti veri. Già la famiglia appunto, qui la ferita sanguina ancora di più perché a Natale mi ritrovo a ripensare alla famiglia che non ho realizzato, penso ai bambini che avrei voluto, anche se ormai - dopo aver superato i cinquanta da un po’ - è qualcosa con cui ho fatto pace, anzi vedendo il mondo che ci ritroviamo nel 2021 con prospettive davvero poco felici, provo un egoistico sollievo all’idea di non aver avuto figli.

Quello che non sopporto del Natale è questa assurda idea della felicità a tutti i costi, ma davvero quel giorno siamo più felici? 

Forse non detesterei il Natale se la smettessero almeno con la pubblicità ossessiva di panettoni e pandori con musichetta mielosa e con i film sul Natale sparati in TV a tutte le ore, a partire da novembre. La parte meno grinch di me adora la città con le luci natalizie, ma proprio per questo un’altra cosa che mi rende idrofoba è che non riesco mai ad andare a fare un giro in centro a vedere Bologna addobbata a festa che, lo ammetto, con le luci natalizie diventa davvero meravigliosa. Finché lavoro esco troppo stanca dall’ufficio per poter andare in centro, (e prima di Natale si lavora sempre il triplo per uno strano meccanismo di ossessione da fine del mondo) anche nel week end non sempre capita e poi c’è troppa gente, quando finalmente sono in ferie parto per la Puglia dove mi aspettano parenti assatanati che fagocitano il mio tempo.

Tralascio le motivazioni più profonde che mi fanno detestare il Natale perché non voglio scrivere un post triste, ognuno ha i suoi motivi più o meno seri e quindi vi lascio con due domande:

Qual è il regalo più inutile o brutto che avete mai ricevuto per Natale? Avete anche voi un Grinch nascosto in fondo al cuore o siete felici già da novembre all’idea del natale?

Ovviamente anche se sono un po’ Grinch vi auguro di passare un sereno Natale!

Fonti immagini: Pixabay 

24 commenti:

Sandra ha detto...

Leggendo questo post mi viene da dire "ma sei obbligata ad andare in Puglia?" Forse perché ho sempre lavorato in una ditta che non chiude per me finché ho lavorato full time era normale esserci il 27 e anche magari il 2 poi dipende dal calendario, quest'anno è particolarmente avverso, e l'adempimento fiscale di cui mi occupo scade ogni mese il giorno 25 per cui Natale è irrimediabilmente compromesso, tuttavia colgo il bello, perché - lo dico ogni anno - Natale non è nè bello nè brutto, aplifica vuoti e gioie. Natale me lo godo proprio da novembre, molto di più che ora e metto in conto le cose che ogni anno non riesco a fare, ce ne sono sempre, anche se mi sono portata avanti. Regali brutti/inutili, di misure sbagliate? Ce ne sono stati, ma non ho questa visione pessimistica del dono, piccolo o grande che sia qualcuno ha pensato a noi dedicandoci tempo, pansiseri e anche soldi.

Caterina ha detto...

Apprezzo tanto la tua sincerità, è uno scritto bello spontaneo. A me non dispiace il Natale però ci sono delle cose di cui farei anche a meno. Mi piace l'atmosfera natalizia, le città con le luminarie, mi piace addobbare la casa. Non mi piace mangiare fino a scoppiare ( e purtroppo il Natale è diventato anche e soprattutto questo), non mi piacciono i dolci tipici natalizi. L'unico dolce natalizio che mi piace sono gli struffoli napoletani. E nemmeno a me piacciono i regali inutili e col passare degli anni ho ridotto il numero delle persone con cui scambio i regali. Di solito chiedo se preferiscono qualcosa proprio per ovviare a questo problema, e anche io dico cosa voglio. Il regalo più inutile? Un bagnoschiuma puzzolente che ho dovuto buttare per forza. Poi candele profumate che non ho mai acceso, custodie dei vecchi telefonini in stoffa ( mai utilizzate), anche io ho ricevuto il maglione di lana pizzicante e una maglia che non era per niente il mio genere. Però mi è capitato anche di ricevere bei regali.

Giulia Lu Mancini ha detto...

Non sono obbligata, nel senso che nessuno mi punta la pistola alla tempia, però le mie sorelle lo prenderebbero come un affronto personale perché per loro, da quando sono divorziata, cosa faccio a Bologna, se sono senza famiglia? Il fatto che qui abbia un compagno, che poi posso vedere tutti gli altri giorni, non sembra per loro così importante. Tuttavia devo anche ammettere che una parte di me ha voglia di rivedere mia nipote, anche le sorelle ma soprattutto i bambini di mia nipote, altrimenti non li vedo crescere stando così lontana. Sento molto la fatica di dovermi spostare e poi se sono andata via dal paese era perché non mi piaceva stare lì e, se non ci fosse la mia famiglia di origine, non avrei motivo di tornarci...
Anche la mia ditta non chiude, ma fa l’orario ridotto, in realtà non dovremmo fermarci mai, ma c’è un rallentamento e si cerca di favorire le ferie dei dipendenti, io ho ancora le ferie del 2020, pensa un po’.
Goditi il tuo Natale Sandra, se lo ami e prendi il buono di ogni cosa è molto bello.

Giulia Lu Mancini ha detto...

Sai che non ho mai assaggiato gli struffoli napoletani? Devo assaggiarli mi hai incuriosita. L’atmosfera natalizia nel complesso non mi dispiace (le luminarie di Bologna per esempio), potrei apprezzare tutto se ci fosse la giusta moderazione. Ho avuto anch’io un bagnoschiuma davvero sgradevole con crema corpo abbinata, il bagnoschiuma l’ho usato per lo scarico del bagno, la crema l’ho data a mia sorella che invece sembrava apprezzare l’odore. Qualche bel regalo l’ho avuto anch’io, ma sono rari e vengono da persone attente e che mi conoscono bene, ma sono anche le persone che non hanno bisogno del Natale per farmi un regalo

Marco L. ha detto...

Io di questo periodo non sopporto l'estremizzazione che ne viene fatta. O si diventa matti per questo periodo (già da novembre ci sono gli insopportabili film sul Natale, tutti i giorni, e li odio) oppure quelli che fanno du' palle così con la storia che odiano il Natale (e mi spiace, ma ci devo mettere anche te in questa categoria...)
Apprezzo invece quelli che come me mantengono un atteggiamento piuttosto neutro al riguardo. Apprezzo il periodo, come periodo di stacco, ma senza trovarci alcuna meraviglia particolare.

Ariano Geta ha detto...

Sono un grinch da combattimento anch'io, per le stesse ragioni che hai elencato tu. E poi anche perché da bimbo la vivevo diversamente, ora mi sembra che il clima buonista che la circonda sia fasullo quanto "Babbo Natale" che mi portava i regali...
Regali inutili nel senso stretto non li ha mai ricevuti, ma forse troppi dello stesso genere: ho ricevuto una quantità notevole di after shave che non userò mai, perché mi danno fastidio alla pelle e preferisco i gel dopobarba. Ho ricevuto tante sciarpe, alcuni di colori accesi che io non indosso mai. Comunque, negli ultimi anni ho talmente fatto il vuoto attorno a me che il "problema" dei regali che ricevo è quasi... scomparso.

Giulia Lu Mancini ha detto...

Hai ragione ma nella categoria mi ci sono messa da sola quindi me lo merito 😉
I film di Natale proposti già a novembre sono terribili, io ormai ho smesso di guardare la tv, preferisco leggere un libro.

Giulia Lu Mancini ha detto...

Grazie Ariano, sono felice di aver trovato un po’ di grinch anche in te, i motivi ci sono sempre e il clima buonista credo sia ostico a tanti. I dopobarba e le sciarpe sono un tipico regalo che arriva agli uomini (quando non si sa bene cosa regalare è il regalo che va per la maggiore, io stessa l’ho usato per gli uomini della famiglia, finché un giorno ci siamo detti: facciamo i regali solo ai bambini che davvero lo aspettano, per gli adulti evitiamo, che sollievo!). Con il passare degli anni anch’io frequento sempre meno gente, con la pandemia poi c’è stata una selezione naturale...

Nicole ha detto...

Non ricordo esattamente se ho avuto regali inutili, ma ricordo di quando avevo 12/13 anni e mia cugina mi regalò una crema per le gambe che secondo me per quell'età è veramente un regalo inutile e infatti non lo apprezzai e me ne lamentai anche ^^" (ero veramente una pessima adolescente).
Concordo sul natale capitalista e consumista, ormai i valori veri della festa si sono persi da un po' ma devo dire che tutto sommato, seppure mi ricordi di dolorose mancanze e avvenimenti, riesco ancora a cogliere la magia e il senso di eccitazione che il "natale" in senso lato genera.

Elena ha detto...

Quest'anno sono più laica e laconica del solito, ho preso così questo momento difficile che ci impedisce di fare ciò che più mi piace cioè stare con la mia famiglia, tutta insieme, almeno una volta l'anno. Il mio Natale sarà ridotto a tre, per noti motivi. Ma poi sarà proprio necessario sperticarsi per il Natale? A parte il rischio virus che, vabbè, si può e si deve limitare, a parte chi crede e celebra come Dio comanda questa festività, ma noi altri laici e anti consumisti dobbiamo proprio essere tristi o allegri a comando (perché come giustamente osserva @Sandra, il Natale amplifica)? O fare cose che tutti si aspettano? Una cosa è certa : il Natale lo passo con chi mi vive accanto a me ogni giorno. Il resto, vedremo. Ah dimenticavo : la cosa più brutta e inutile che ho ricevuto è stato una specie di vaso rosso con renne e manico che proprio non so come utilizzare. Ma non l'ho gettato. Non sia mai! Buone Feste cara Giulia

Giulia Lu Mancini ha detto...

A 13 anni una crema per le gambe non viene apprezzata, ma spesso non c’è attenzione per chi deve ricevere il regalo, per questo diventano inutili.
È bello apprezzare il Natale, goditelo più che puoi, é uno stato di grazia, un abbraccio

Giulia Lu Mancini ha detto...

In fondo mi farà piacere andare in Puglia, anche perché il Natale 2020 chiusa in casa non è stato il massimo, unico risultato positivo mi sono riposata molto. Quindi ben venga questo Natale in Puglia, solo che non potrò rivedere la mia amica che non c’è più e che ogni Natale era un punto fermo e mi dava allegria con il suo entusiasmo, forse anche questo mi butta giù. Un vaso rosso con le renne e non lo butti? Hai la mia ammirazione! Buone feste anche a te cara Elena

Monica ha detto...

Ho ormai capito, dopo diverse domande, che il consumismo non fa per me. Forse è per questo che i regali che faccio sono pochissimi, e di cuore, e che a chi me li fa chiedo di non regalarmi cose inutili perché vorrei una casa minimalista, ahimè ancora piena di cose. Quest'anno, poi, ho deciso di fare regali handmade: un preparato per fare la cioccolata calda, creato da me in barattoli di vetro che vengono da casa e stoffe e fiocchi che arrivano da parenti. Il Natale dovrebbe essere voglia di stare insieme, non di spendere senza cognizione. <3

Marina ha detto...

A me il Natale piace sempre. È cambiato tutto: abitudini, desideri, ma l’atmosfera per me resta la stessa. Adoro addobbarmi la casa, adoro camminare per le strade infestate di luci e decorazioni. Adoro andare a Messa. Ecco, forse amo meno le cene e il dover fare i regali, perché non è Natale senza i miei e noi, in questa data, festeggiamo con i parenti di mio marito, che vivono a Milano (un accordo preso di comune accordo: Natale con loro, Pasqua giù in Sicilia). A Natale sono d’accordo con il regalare “pensieri”: di solito sono cose realizzate da me. Non so se sono apprezzate, ma cerco di venire incontro più che posso ai gusti delle persone. Quello che ricevo io è sempre gradito, anche se poi ne faccio poco uso. In realtà, ormai da anni, mi regalano libri, il che sarebbe meraviglioso se non fosse che son tutti polizieschi, un genere che non amo. Quanto spreco, mi dico! Lì prendo, ringrazio e li archivio in un angolo della libreria. :)

Giulia Lu Mancini ha detto...

Concordo, il consumismo è soffocante, l’ho percepito da diverso tempo ma non ne avevo la consapevolezza. Di recente però ho capito anch’io che vorrei una casa minimalista perché ho bisogno di spazio intorno a me, non sono le cose a darmi felicità, ma l’essenziale. È un concetto che non viene afferrato da tutti e quindi tutti regalano “cose”...

Giulia Lu Mancini ha detto...

Hai mai provato a dire a chi ti regala libri che non ami il genere poliziesco? É un peccato che restino relegati in libreria senza essere letti, se ti regalano dei libri è perché sanno che ami la lettura, magari basta solo indirizzarli.
Non é Natale senza i tuoi, lo capisco bene, per me non è più Natale da quando non c’è più mia madre e poi con la morte di mio padre si é chiuso un ulteriore capitolo, con la morte dei genitori si smette di essere figli e forse per questo che ho perso da tempo la magia del Natale, non avendo avuto figli il mio Natale si è ingrigito ancora di più. Per fortuna con i bambini di mia nipote, di 5 e 6 anni, riprovo anch’io un po’ di magia, per loro sono disposta a tutto, vorrei solo vederli felice e posso anche buttarmi nel consumismo se occorre.

Barbara Businaro ha detto...

Potresti quasi essere più Grinch di me, che da qualche anno ho perso completamente lo spirito del Natale. A quel tempo, potevo andare a braccetto con Marina: casa decorata dentro e fuori, presepio con acqua e neve compresa, progettazione di pranzi e cene da riviste di cucina, pianificazione serrata dei regali di Natale, degli auguri, dei pacchi da spedire, ecc. Nonostante comunque il lavoro non mi lasciasse le "vacanze natalizie" come qualche amica, mamma a tempo pieno, ancora oggi considera scontate anche per me. Mi è capito un rilascio in produzione in trasferta al 31 dicembre, per dire. Quest'anno poi sono l'ultima arrivata e le uniche ferie ce le ho il giorno della terza dose.
Cosa è successo al mio spirito? Tutto il castello di carta su cui hanno costruito la mia infanzia si è distrutto, le bugie sono venute allo scoperto, e allora non ci sono più pranzi e cene da organizzare. Pochi ma buoni, e non per colpa del Covid. Da lì, mi sono detta: perché buttare via giornate in decorazioni quando posso stare sul divano a leggere? Perché cucinare tanto che comunque non voglio strafogarmi e stare male? Perché affannarmi tanto a fare regali, tanto io sono "quella che regala solo libri"? (pensa che scema! io a cercare di regalare il libro giusto, loro a riciclare l'ennesima chincaglieria - che poi cerchi ricicli natalizi dell'anno prima sono lampanti) Perciò me la prendo moooooolto comoda. I regali inizio a pensarli sempre da novembre, perché non ho mai sopportato la gente che poi si ammassa a dicembre. Solo alle persone a cui tengo davvero e cerco che non sia consumismo (un anno ho fatto delle ceste con prodotti dalla Puglia), anche se un po' di friccichio ci sta, di tanto in tanto, magari anche solo per strappare una risata. Il regalo più inutile che ho ricevuto? Il profumatore d'ambiente. Un anno mi sono trovata con 4 confezioni di sta roba, che non ho mai usato perché mi infastidisce proprio naso e gola. Il regalo più brutto? Un libro che suonava come un'offesa, "Il dolce potere del disordine" della ghostwriter Anne Marie Canda (fa il verso a Marie Kondo), quando io notoriamente sono una persona ordinata e il mittente del regalo non lo è affatto...

Giulia Lu Mancini ha detto...

Sei un grinch anche tu, indotto dagli eventi avversi, nonché da amici e parenti poco attenti. Ti capisco bene sai, che poi quando il tempo è poco perché c’è un lavoro impegnativo il tempo da dedicare a regali e decorazioni è tempo sottratto alla propria vita, se gli altri non contraccambiano con amicizia e affetto sincero viene rabbia ed è inevitabile restare delusi. Le delusioni possono ferire molto e uccidere lo spirito natalizio, anzi lo sotterrano proprio. Alla fine è più importante dedicare il tempo a se stessi e a quello che più si desidera fare che, nel mio caso, non è fare l’albero.

Maria Teresa Steri ha detto...

Ti capisco al cento per cento. Anche io trovo irritanti molte cose legate al Natale, tutta l'ipocrisia che scatta con le feste, il consumismo, il senso del dovere... vabbè, potrei continuare all'infinito.
Per quanto riguarda i regali brutti, per me ci sono proprio quelli legati al Natale, ovvero oggetti con decorazioni natalizie.
Tra parentesi, il mese di dicembre è anche un mese di brutti eventi per me, quando arriva non posso non pensarci. E allora l'umore crolla, altro che spirito natalizio...

Giulia Lu Mancini ha detto...

Hai ragione i regali con le decorazioni natalizie sono davvero terribili, magari piacciono alle persone che adorano il Natale, ma sono quegli oggetti che puoi usare una volta l’anno quindi parecchio inutili...
Se il mese di dicembre porta brutti ricordi, diventa impossibile avere voglia di festeggiare il Natale, se non altro con tutta l’isteria che l’accompagna. Molto meglio la sobrietà.

Grazia Gironella ha detto...

In un certo senso io SONO un Grinch, altro che Grinch nascosto in fondo al cuore! Siccome anche mio marito e mio figlio lo sono, ognuno a modo suo, ci siamo chiamati fuori da ogni possibile occasione sociale forzata, senza rimpianti. Ho passato buona parte della mia vita a sentirmi a disagio perché non mi piacevano le consuetudini, cercando ugualmente di rispettarle. Enough! Adesso faccio quello che mi piace fare e il resto lo saluto. E' una tale liberazione! Quanto ai regali inutili, purtroppo ho in famiglia un regalatore seriale di borse, che nel tempo pare non avere notato che non ne usavo nessuna. Lui è carino, in realtà, ma secondo me la borsa deve essere perfetta per la persona, più di un profumo.

Tenar ha detto...

Blogger mi ha mangiato il commento! :(
Forse era perché dicevo di adorare il Natale e lo spirito Grinch che aleggia qui si è ribellato?
Comunque, nonostante tutto, lo adoro. Amo fare regali pensati, studiati per tutto l'anno apposta per quella persona, oltre che addobbare casa e divorare dolci natalizi. Però, ammetto, come prof sono privilegiata, perché anche le dirigenti come la mia che in estate ti trovano sempre millemila cose da fare a lezioni finite, le vacanze di Natale non le toccano.

Giulia Lu Mancini ha detto...

Come ti capisco! Le borse devono essere adatte alla persona, una volta mi hanno regalato una borsa, peraltro enorme, così ho chiesto di poterla cambiare in negozio, cercando una più adatta a me. I convenevoli natalizi tra parenti e amici sono davvero una fatica e, per chi non li ama, una vera tortura. Se ora riesci a evitarli e a passare il Natale nel modo che preferite è un’ottima cosa.

Giulia Lu Mancini ha detto...

I grinch sono pericolosi, mangiano perfino i commenti 😉
È bello che tu faccia dei regali “pensati” per le persone, in questo caso non sono sicuramente dei regali inutili, poi addobbare la casa è bello se si ama il Natale, ha un senso soprattutto se in casa ci sono dei bambini.