sabato 7 ottobre 2023

L’importanza della sintesi

 

La sintesi è usare più verità del necessario e meno parole del dovuto. (Fabrizio Caramagna)


In questi ultimi mesi ho rallentato molto le letture dei libri, é stato un processo inconsapevole ma inesorabile, un po’ per la mia cronica mancanza di tempo libero, ma anche per una motivazione ben precisa, guardo di più le serie su Prime e NOW. Visto che un giorno é sempre composto da 24 ore nel corso delle quali lavoro, mangio, faccio i lavori di casa, magari la spesa e ogni tanto dormo, alla fine della giornata dopo aver fatto tutto quello che il dovere mi chiama a fare resta quella mezz’ora prima di dormire che decido di utilizzare per liberarmi la mente e quindi scelgo di leggere oppure di guardare qualcosa sul tablet.

Se sto leggendo un libro che mi prende scelgo il libro, ma è capitato spesso di scegliere una serie e come la scelgo? In base alla durata - certo anche in base al tema - ma se mi piace l’argomento il mio fattore di scelta è il tempo, se l’episodio di una serie dura più di un’ora lascio perdere, scelgo quasi sempre quelle che durano tra i 45 e 55 minuti. Succede lo stesso per i video su YouTube, devono durare meno di venti minuti altrimenti lascio perdere, il tempo ideale sarebbe un quarto d’ora, ma dipende dagli argomenti, non tutti possono essere trattati in breve tempo. Insomma preferisco guardare delle “pillole” di qualsiasi argomento, perché so che posso arrivare fino alla fine, se un video è troppo lungo non lo inizio neanche.  Forse per altri non è così, forse è un problema solo mio, ma io preferisco la sintesi. So che non è facile riassumere certi argomenti in uno slot di tempo limitato, ma proprio qui sta la bravura di chi vuole catturare l’attenzione, puntare sui concetti essenziali ed evidenziarli subito nelle prime immagini

Confesso che ho sempre avuto difficoltà a esporre concetti sintetici, più l’argomento trattato è complesso, più è difficile sintetizzare, però si può fare, con il tempo ho imparato a scrivere mail di lavoro che vadano subito al punto e detesto quelli che scrivono fiumi di parole senza dire nulla oppure sfumando il concetto importante in una frase nel contesto del discorso che non fa capire nulla, così come quelli che in una comunicazione con un oggetto specifico inseriscono altri argomenti su cui si apre una discussione infinita che non c’entra nulla con l’oggetto della prima mail. Così ti ritrovi in una “conversazione” con oggetto “bilancio” in cui si parla di organizzazione del lavoro e delle questioni di lana caprina di qualche collega, tanto per fare un esempio. Ora non sarebbe grave se stessimo al bar a parlare del più e del meno, ma nelle mail o nelle riunioni lavorative questo comportamento fa solo perdere tempo e non risolve il problema, perché se parli di organizzazione del lavoro al responsabile del bilancio stai parlando all’interlocutore sbagliato che non potrà risolvere la questione che ti sta a cuore. Tanto vale prenderne atto e non far perdere tempo agli altri che più che darti una pacca sulla spalla non possono fare. 

Ma la prolissità impera e dilaga, esistono per esempio quelle persone che se tu chiedi “come va?” per mera gentilezza, ti raccontano la storia della loro vita e magari ti fanno la lista delle loro sfortune (asserendo che non c’è nessuno che soffre più di loro) oppure coloro che per raccontarti una cosa partono dalle origini con dovizia di particolari e magari te lo hanno già raccontato più volte “ti ho già detto di quella volta che?” “sì certo almeno venti volte” “ah bene, ma adesso ti spiego meglio”. 

Ora, non è che stia dando i numeri, è solo che in questo momento della mia vita non ho più troppa voglia di perdere tempo, soprattutto nel tempo libero ho bisogno di scegliere bene le cose a cui dedicare il tempo, quindi il criterio della “brevità” mi sembra appropriato. Anche per questo mi sto disaffezionando alla tv (che resta sempre un ottimo rimedio all’insonnia) soprattutto perché i programmi serali cominciano sempre troppo tardi, nel frattempo ti propinano cose che non hai voglia di vedere, oppure argomenti interessanti ma di cui faresti a meno in quel momento perché sai che quando arriverà finalmente la fiction che stavi aspettando crollerai nel mondo di Morfeo. Sempre più spesso decido di spegnere la tv alle 20,30 e guardarmi un film oppure la fiction che ho perso dormendo, direttamente sull’iPad; non posso più perdere tempo con intermezzi non desiderati. Insomma ho sposato la tesi di Jep Gambardella de La grande bellezza, di quel film questo è il punto che mi è rimasto impresso (anche se non ho ancora 65 anni)…


E voi cosa ne pensate? State seguendo qualche serie che duri meno di un’ora?

24 commenti:

Davide CervelloBacato ha detto...

Argomento mooooolto complesso.
Io ci lotto ogni giorno con la necessità di sintesi (e al contempo di chiarezza e attrattività). Lavorando come copywriter e social media manager, sono sempre portato a sfidare questa crisi d'attenzione che l'utenza ha, perciò servono contenuti brevi, chiari e ingaggianti.
Dall'altro lato però, credo che questo proliferare di contenuti velocissimi, sia alla base del calo di attenzione delle persone, che non sono più abituate a fare un piccolo sforzo (che tra l'altro infine le premierebbe perché rimarrebbe davvero qualcosa dentro).
Questo per quel che riguarda la creazione di contenuti.
Sul resto sono abbastanza in linea con te. Non ho voglia di perdere tempo e cerco in tutti i modi di investirlo in persone a cui tengo, ma anche verso attività che, se pur impegnative, mi soddisfano.
Non che sia facile. Tante volte il tempo lo perdo dietro a minchiate colossali. Ma di questo, se mai ti andrà di curiosare, ne parlerò in un post la prossima settimana. Sarà breve, giuro! :P

Giulia Lu Mancini ha detto...

@Davide: ciao Davide, hai ragione, il contenuto veloce può non essere sufficiente, è ovvio che quando é necessario bisogna approfondire perché solo con gli approfondimenti si impara davvero, ma in questo caso si tratta di uno studio vero e proprio dove non basta una lettura veloce. Passerò dal tuo blog , a presto

Ariano Geta ha detto...

Si, anche io non guardo più la TV per gli stessi motivi che hai elencato tu.
Scelgo io orari e programmi su Amazon Prime e anche io evito cose troppo lunghe.
Riguardo la sintesi, credo di averla quanto basta. Già a scuola mi dicevano che i miei temi erano troppo brevi, però sostanzialmente dicevano tutto quello che c'era da dire.

Giulia Lu Mancini ha detto...

@Ariano: i tuoi temi forse oggi sarebbero rivalutati caro Ariano. Oggi più che mai ho imparato ad apprezzare la sinteticità, ma vorrei chiarire che riguarda sopratutto le lungaggini senza vero contenuto, perché spesso si dicono le stesse cose con parole diverse e inutili ripetizioni.

Sandra ha detto...

Il problema dei programmi prima serata che iniziano alle 21.40 dopo una valanga di pubblicità dà fastidio anche a me e credo a tutti. Quando Emanuele non è in casa io la tv la accendo pochissimo. Le serie Netflix con puntate brevi sono ottimali, al massimo ne vedi 3 di fila. Quando lo scorso inverno ebbi l'influenza mi vidi Mercoledì non ricordo se in due o addirittura un giorno.
Per quanto riguarda le lettura, io leggo anche sui mezzi, e se il libro è wow rimane il passatempo che preferisco quando non esco, anche con romanzi molto lunghi, il problema sono i libri sì belli ma non straordinari, quelli che alla fine si meritano magari anche un 8, voto dignitosissimo ovvio, ma lontano anni luce dal 10. Ebbene lì scatta la distrazione facile col cellulare, poi mi detesto ma ormai il tempo che ho perso è irrecuperabile.
La sintesi è una dote che ho, per quanto io sia una chiacchierona, quando necessario so argomentare in breve, mia mamma assolutamente no, e da lì le telefonate eterne, neppure mia sorella è tanto brava, soprattutto nella forma scritta, ma sul parlato la sento/vedo meno di quanto vorrei per cui anche se si dilunga mi va bene.

Giulia Lu Mancini ha detto...

@Sandra: ottimo Sandra, la sintesi è una grande dote, sarebbe bello che l’avessero anche le persone intorno, sopratutto quelli delle telefonate fiume…ma con gli affetti si è più disponibili. Sui libri hai ragione, se non prendono al 100 per cento c’è il rischio di essere distratti da altro, mi succede però soprattutto nella fase di transizione da un libro a un altro, per il tempo necessario per entrare nella storia

Marina ha detto...

Questa è la politica, quella della "pillola" che seguo anche quando scrivo i post per il blog: per me devono dire cose concrete in poco spazio, perché il tempo è prezioso per tutti e preferisco essere letta a pieno titolo nei ritagli di una pausa di lavoro o altro piuttosto che essere mordicchiata qua e là perché ho scritto un papello che nessuno ha voglia di leggere per intero.
Per quanto riguarda il resto, televisione e programmi, la penso esattamente come te: i siparietti preserali sono insopportabili e poi quante pubblicità! Non è possibile vedere un film fino all'una di notte perché dobbiamo divertirci con i pacchi di Amadeus!
Io seguo molte serie in programma su Netflix: la durata è perfetta e ti puoi gestire le puntate come vuoi. Meglio di così!

Giulia Lu Mancini ha detto...

@Marina: confesso che il gioco dei pacchi per me è insopportabile, non è un gioco dove conti un minimo di conoscenza o intelligenza, è del tutto affidato al caso, quindi cambio canale subito. Per i post prediligo quelli brevi ma capisco che, a volte per determinati argomenti, occorra scrivere di più, quindi se l’argomento è complesso sono abbastanza comprensiva anche sulla durata, magari lo leggo in più tappe.

Brunilde ha detto...

Non mi manca molto ai 65 anni ma la scoperta di Jep Gambardella l'ho già fatta da tempo, da cui una serie di scelte di vita. Voglio viaggiare più leggera ed eliminare il superfluo, per quanto posso.
Non sempre è facile disciplinare le scelte di letture e visioni di film e serie. Le stupidaggini sono sempre in agguato, sia per errore sia per debolezza, in quanto a volte cedo al bisogno di scollegare il cervello. Ma in genere sono piuttosto attenta, soprattutto con le letture. preferisco da sempre le parole alle immagini, quindi per me è importante scegliere libri he abbiano un certo spessore, anche quanto di stratta di letture da evasione.
Quanto alla sintesi, in tutta la mia vita professionale ho fatto forzatamente esercizio di sintesi, mentre scrivevo atti e documenti:forse proprio per questo ho iniziato a scrivere storie: volevo essere libera di usare le parole per raccontare!

Barbara Businaro ha detto...

"Il tempo è relativo" diceva Einstein e la frase continuava con "il suo unico valore è dato da ciò che NOI facciamo mentre sta passando."
Sottolineo il NOI perché mentre tu dici di preferire le serie tv di Netflix, Prime e compagnia per risparmiare tempo, io preferisco i film alla vecchia televisione per risparmiare tempo. Siamo concettualmente agli antipodi.
E mentre scrivi che apprezzi nelle riunioni e nelle mail il dono della sintesi, confesso di essermi attorcigliata in quel paragrafo che inizia con "Confesso", dove la prima frase è di 6 righe piene e solo 5 virgole. :) Questo per dire che davvero la percezione del tempo è relativa, personale, a tratti sbilanciata tra le nostre intenzioni e i nostri comportamenti.
Preferisco i film in tv perché sono solo due ore di storia ed è finita lì. Non che mi devo sciroppare 20 puntate da un'ora, che mi dimenticherò di guardare domani, e magari pure con un finale aperto. Perché io investa il mio tempo in una serie tv deve essere davvero eccezionale, fuori dagli schemi (e ce ne sono poche). La pubblicità in tv poi mi serve per seguire le mie attività multitasking al portatile sempre acceso. Se poi ho un bel romanzo in lettura, la televisione non esiste proprio.
Seguendo però la tecnica Feynman, premio Nobel per la Fisica nel 1965, chi non sa spiegare quel concetto in poche e semplici parole, in realtà non l'ha capito (ne avevo scritto un post sul blog perché avevo trovato illuminante un paio di suoi interventi).
Tornando alla tua domanda, non sto seguendo serie tv. Sono indietro persino delle stagioni di Outlander, devo ricominciare la 5 e sono arrivati alla 7 finita. Le uniche pillole video per me sono lezioni di lingua inglese, "English with Lucy" su YouTube la mia preferita. Perché è bionda e brava. :D

Giulia Lu Mancini ha detto...

@Brunilde: la scrittura, anche per me, è sempre stata un’area libera dove poter usare le parole senza costrizioni, in un certo senso mi ha salvato.
Riguardo alla scoperta di Jep Gambardella, l’ho fatta alcuni anni fa ma non ne ero forse del tutto consapevole, è che si ha sempre paura a dire dei “no” oppure si teme di essere scortesi non prestando attenzione a qualcuno che ti parla per un tempo eccessivo di cose che non ti interessano, ogni tanto ci può anche stare ma “il troppo stroppia”.
Per le letture anch’io preferisco le parole alle immagini e mi piace leggere un buon libro, però in questo periodo ho un momento di distacco dalla lettura (anche se sto leggendo lo stesso, ho solo un po’ rallentato) quindi scelgo di fare solo quello che mi sento di fare, anche solo per scollegare il cervello, che tra angosce lavorative e personali ne ho davvero bisogno.

Giulia Lu Mancini ha detto...

@Barbara: vuoi dire che nella frase in cui inizio con “confesso” sono stata prolissa e poco incisiva? l’ho detto che non sono brava nella sintesi, per me è un enorme sforzo compresa la punteggiatura, infatti apprezzo molto le tue lezioni su IG 😀
I film li guardo anch’io, ma la sera prima di dormire preferisco qualcosa di breve e gli episodi (autoconclusivi) una serie sono più semplici da seguire fino alla fine. Con i film, della durata di un’ora e mezza o più, finisco sempre con addormentarmi e poi mi tocca recuperarli quando posso. Se non sono troppo stanca e quindi resto sveglia approfitto anch’io della pubblicità per fare altre cose compreso leggere oppure scrivere pezzi di post sull’iPad. Ha ragione Einstein il tempo è relativo ma soprattutto soggettivo e legato all’età che passa ed io forse comincio a sentirmi vecchietta…

Elena ha detto...

Mi sono occupata spesso sul blog di sintesi, penso questo: la sintesi per essere efficace richiede una visione dell’oltre. Non solo di ciò che c’è ora, ma di ciò che c’è stato e di ciò che ci sarà. Una visione ampia che offra a chi deve compierla gli strumenti per realizzarla. Parlo soprattutto delle relazioni di contenuto, in cui spesso si ritiene che parlando (o scrivendo) molto si è più bravi, cool, intelligenti, apprezzabili. Invece... Quando ai tavoli di trattativa devo stringere parlo poco e nel modo più specifico e preciso che conosco. Di solito funziona. Sul blog invece la brevità non mi convince: post troppo brevi non mi permettono di stabilire la connessione con i miei lettori. Non so spiegare meglio, ma sento che è così. Quanto ai film/serie, ecc. io sono obbligata ad accorciare i tempi. A volte per vedere una puntata di una serie sospendo due volte... Fai conto...

Giulia Lu Mancini ha detto...

@Elena: concordo sul fatto che la sintesi richieda una visione ampia e approfondita di ciò di cui si parla, sul lavoro soprattutto.
Riguardo ai post mi pare che i tuoi siano della lunghezza giusta, però credo dipenda sempre dall’argomento che si tratta, a volte può essere necessario scrivere qualche riga in più per spiegare meglio un concetto.
Sulla visione di film o serie tv spesso anch’io sospendo la visione più di una volta, dipende molto dal tempo libero (e dal sonno) che ho…

Andrea Cabassi ha detto...

Io ho sempre avuto il problema opposto: la difficoltà a condire l'essenziale!

Andrea Cabassi ha detto...

(Vedi il mio commento da mezza riga :D )

Giulia Lu Mancini ha detto...

@Andrea: infatti sei super sintetico Andrea :D

Luz ha detto...

Mi sa che tutti prima o poi cadiamo in questa necessità, ma è fisiologico. Dopo in 50 sappiamo bene, all'improvviso, che il tempo stringe e diventa sempre più prezioso, pertanto utilizzarlo al meglio è troppo importante. Io fino a giugno ho letto seguendo le mie consuete tempistiche, poi da luglio ho avuto un tonfo, ma mi è capitata una crisi quasi di tipo "esistenziale" che non mi molla dall'estate, sebbene abbia fatto buoni viaggi. Sento una maggiore stanchezza, una sensazione che assomiglia alla tua.
Riguardo alle serie tv, ne vedo molte, anche contemporaneamente, ma dedicandoci solo la sera e per un'ora e mezza al massimo, e quando faccio tapis roulant, vado a rilento. Io amo quelle le cui puntate si aggirano attorno a un'oretta, o pure sui 50 minuti va bene. Ti consiglio Black Mirror, geniale. Puntate autoconclusive.

Giulia Lu Mancini ha detto...

@Luz: posso capire bene la tua crisi e il senso di stanchezza, io tra alti e bassi ne ho avute parecchie, direi però che nell’ultimo anno mi sento molto più insofferente del solito. Il mio livello di attenzione ormai tende a calare ed è forse per questo che apprezzo la sintesi. Black Mirror non l’ho visto, dopo vado a curiosare.

Cristina M. Cavaliere ha detto...

Al contrario di te, è un periodo in cui sto macinando tantissimi libri rimasti in attesa sullo scaffale. Ora che sono libera dall'università, sto recuperando sia con saggi che con romanzi. Il problema è che quando ho finito un libro "da scaffale", ne compro altri quattro! :D
La frase di Gambardella l'ho fatta mia da almeno una decina di anni.
Per quanto riguarda le serie tv, la nostra salvezza è amazon prime oppure raiplay (sebbene anche lì di recente compaiono due brevi pubblicità iniziali). In questo modo possiamo organizzare la serata guardando una puntata di Blanca, per esempio, la detective non vedente in una serie ambientata a Genova. Il palinsesto tv comunque è un delirio, iniziano tardissimo e non rispettano mai gli orari, e un film programmato alle 9:20 spesso inizia alle 9:45. C'è poco rispetto per lo spettatore, infarciscono tutto di pubblicità. Rai5 si salva abbastanza, di recente ho visto due film di Ken Loach, poi c'è tv2000 che fa spesso dei film davvero particolari e di qualità, ed è puntuale con gli orari.

Giulia Lu Mancini ha detto...

@Cristina: guardo anch’io Blanca, mi piace molto. In realtà la puntata me la guardo all’inizio poi per il resto me la “dormo” tutta sul divano, poi recupero su raiplay quando riesco. Stanotte mi sono svegliata alle 3,45 e mi sono vista la fiction su Elisa Claps. Ormai la sera sono un po’ zombie ma la mattina mi sveglio davvero presto, non posso farci nulla. È capitato anche a me di vedere dei bei film su rai 5, invece tv2000 la guardo poco.
Sulle letture mi fa piacere che, dopo l’università, tu stia recuperando, immagino che ora ti sembrerà di avere molto più tempo, e fai proprio bene a riappropriandoti del tuo tempo.

Giulia Lu Mancini ha detto...

@Cristina: mi sono svegliata alle 3,45 per l’insonnia non per la sveglia, rileggendo il commento posso sembrare matta, la sveglia è alle sei circa…

Cristina M. Cavaliere ha detto...

Brutta cosa l'insonnia, ne soffro anch'io sebbene con i medicinali omeopatici riesca a dormire anche sette ore filate, il che per me è un record.

Andrea Cabassi ha detto...

I medicinali omeopatici non sono medicinali, l'omeopatia è una truffa bella e buona!