sabato 3 agosto 2019

I novant'anni del giallo

Tempo fa ho scoperto per caso leggendo un articolo su una rivista che quest'anno il Giallo Mondadori compie 90 anni. Nel marzo del 1929 nasceva la collana Mondadori del genere Giallo con le famose copertine color limone. L'idea nacque dal desiderio di colpire il lettore alla prima occhiata con una copertina di un colore che consentisse un richiamo immediato e inequivocabile. 


Il segreto di questo successo è composto da tre elementi ricorrenti: cadavere, indagine, colpevole. Questa è la costante che si ripete a ogni trama, tutta la storia si sviluppa intorno a questi elementi, un comune filo conduttore che porta alla risoluzione del mistero finale. 
I primi quattro titoli che uscirono in quella occasione erano La strana morte del signor Benson di Van Dine, L'uomo dai due corpi di Edgar Wallace, Il mistero delle due cugine di Anna K. Green e Il club dei suicidi di Robert L. Stevenson (di quest'ultimo non sapevo avesse scritto anche dei gialli, di Stevenson ricordo soprattutto la sua più famosa opera L'isola del tesoro). 
Secondo le statistiche l'autrice di maggior successo, è Agatha Christie che continua ad essere tra le più vendute. Le autrici contemporanee più vendute sono invece Anne Perry, Tessa Harris e Rhys Bowen (ma nessuna italiana?) Ogni anno le vendite dei gialli Mondadori arrivano a 150.000 copie, numeri niente affatto trascurabili. 
In occasione del l'anniversario Mondadori è tornata in libreria con alcuni gialli, cito quello del compianto Andrea Camilleri Km 123


E a proposito di Camilleri, per anni ha rappresentato per me il mito del "non è mai troppo tardi per scrivere" avendo lui cominciato a scrivere romanzi dopo i sessant'anni. Stessa cosa pensavo per Luciano De Crescenzo, l'ingegnere filosofo, entrambi che ci hanno lasciato di recente, proprio nella stessa settimana. In realtà Camilleri - che intanto, nota importante, lavorava in Rai - ha scritto anche prima dei sessant'anni e ha pubblicato varie opere (la prima da un editore a pagamento, udite udite) ma con scarso successo, la prima opera si intitolava "Il corso delle cose" pubblicata nel 1978. Nel 1980 invece pubblica con Garzanti la prima opera ambientata nella cittadina immaginaria di Vigata e nel 1984 con Sellerio pubblica "La strage dimenticata" ma senza successo. Riprende a scrivere dopo dodici anni di pausa nel 1992 e da lì non ha più smesso grazie al successo scoppiato finalmente intorno al suo personaggio principale, Montalbano, cosa che avviene pienamente, con la serie televisiva, nel 1998 (quando Camilleri aveva 73 anni).
Non è mai troppo tardi per avere successo come scrittore, potremmo affermare quindi, basta vivere abbastanza. 
Proprio l'altra sera al telegiornale parlavano di Moby Dick di Melville che appena uscito - nel 1851 - fu un flop salvo diventare un classico della letteratura molti anni dopo la sua morte, nel 1921 (Melville morì nel 1891). Insomma c'è sempre speranza, anche dopo la morte. 
Ma torniamo al giallo, è un genere - sembra - di grande successo, ciò che è importante è presentarlo o pubblicizzarlo bene. Ricetta che io non ho ancora scoperto nella mia limitata realtà di self publishing.

Ma come si suol dire: mai dire mai!
Siete d'accordo?


* Fonti testo 
Donna Moderna 4/3//2019
Wikipedia



8 commenti:

Sandra ha detto...

Davvero mai dire mai e che fascino quelle copertine gialle.

Ariano Geta ha detto...

Non c'è dubbio che i libri "gialli" in Italia ormai non sono più semplicemente una collana editoriale ma un vero e proprio fenomeno di costume, tanto è vero che il termine "giallo" viene usato anche da persone che non leggono mai per indicare una situazione piena di misteri.
Io ti auguro di trovare la formula giusta per farti conoscere e in futuro - perché no? - essere un giorno pubblicata proprio nella celeberrima collana Mondadori.

Giulia Lu Mancini ha detto...

Eh già il giallo è un colore così energizzante, doveva attirare l'attenzione :)
È anche molto interessante leggere le vite degli autori, si trova un gran parallelismo con le loro opere (per esempio Melville ha lavorato diversi mesi su una baleniera...ti suggerisce qualcosa?)

Giulia Lu Mancini ha detto...

Grazie Ariano dell'augurio, vedremo, il futuro è sempre un'ipotesi...
Perfino Camilleri ha dovuto penare per affermarsi come scrittore, sono felice che abbia vissuto a lungo per regalarci tante avventure di Montalbano, nei suoi ultimi anni di vita, quando aveva perso la vista, sono convinta che questa passione e la possibilità di raccontare ancora storie sia stato per lui una grande energia positiva.

Giulia Pignatelli ha detto...

90 anni!?!? Cavoli!! Pensavo fosse una collana più recente 😲😲 Di Stevenson io ho amato molto Lo strano caso del dr jeckil e ne Hyde!! (Credo di aver scritto male 😒)

Giulia Lu Mancini ha detto...

Ciao Giulia, anch'io pensavo fosse una collana più recente, prima di leggere l'articolo. Il libro di Stevenson credo sia quello più intrigante (non preoccuparti per il titolo, hai reso lo stesso) :-)

Barbara Businaro ha detto...

Che il Giallo fosse solo italiano lo sapevo, all'estero quel tema rientra nella categoria più larga del Thriller, anche se pure Wikipedia English riconosce l'esistenza del Giallo come una particolarità tutta italiana: https://en.wikipedia.org/wiki/Giallo (più per i film però)
Su Camilleri è vero che come scrittore ha avuto successo tardivo, ma lavorare in RAI come sceneggiatore aiuta di parecchio il curriculum, anche solo per le conoscenze che si possono sviluppare.
Poi probabilmente ha avuto successo quando ha iniziato a scrivere sereno, per diletto, senza pensare alla pubblicità e alla royalties, quando si gli interessava, ma che vuoi, mi diverto.
Anche quello conta. :)

Giulia Lu Mancini ha detto...

Lavorare in Rai avrà aiutato Camilleri sicuramente per le conoscenze, stessa cosa si può affermare per Antonio Manzini, l'inventore di Rocco Schiavone, altro personaggio interessante. Il "giallo" è un termine tipicamente italiano che amo molto, mi fa venire in mente il sole, l'energia ed è quindi un po' meno lugubre...