sabato 30 gennaio 2021

La concorrenza perfetta forse esiste


Mi piace giocare con i titoli, il titolo famoso è il Gli effetti collaterali dei sogni, un libro uscito qualche anno fa, ma io pensavo agli effetti collaterali dei ribassi dei prezzi, guardando a ciò che accade quando c'è un prezzo ribassato su uno store, ve lo racconto.
 
Come sapete io pubblico su Streetlib e su Amazon.
Ho cominciato con Streetlib, nel 2014 quando ancora si chiamava Narcissus, ed è stata una esperienza nel complesso positiva perchè, per un autore alle prime armi che non sa niente di editoria e di altri meccanismi, è una piattaforma che fornisce molte informazioni dando un buon supporto. 
Intanto era un sito italiano e pubblicava dei tutorial su come operare sul sito (quando ancora i tutorial su yuotube erano poco frequenti), quindi io non ho mai abbandonato Streetlib anche quando ho cominciato a pubblicare con Amazon.
Con Streetlib puoi scegliere di essere presente su tutti gli store on line, Amazon compresa, e a me questa cosa piaceva molto anche se poi in realtà i miei romanzi, pur disponibili su tutti gli store, vendevano quasi esclusivamente su Amazon.
A un certo punto della mia vita da self ho deciso di pubblicare con Amazon, in particolare per provare l'esperienza e capire meglio certi meccanismi. 
Così quando dovevo pubblicare il romance "Insostenibili barriere del cuore" mi sono affidata solo ad Amazon e l'ebook andò benissimo, non so se fu merito del fatto che uscì in estate oppure di una congiunzione astrale favorevole, ma vendette molto e soprattutto ebbi un altissimo numero di pagine lette.

Dare l'esclusiva ad Amazon con Kindle Unlimited sembrava quindi un buon affare, tanto che il mio terzo giallo lo pubblicai solo su Amazon.
L'ombra della sera, credo forse l'episodio migliore (a sentire alcuni) il più completo come trama e il più intrigante sotto l'aspetto tecnico e di suspense, quando uscì non fu notato neanche un po'.
Forse non era il periodo giusto (19 aprile 2019) forse non ho spinto troppo la promozione, ma in quello stesso mese ho avuto un lutto in famiglia e quindi avevo altri problemi ben più gravi di cui occuparmi. 
Fu così che aprile divenne per me davvero il più crudele dei mesi, il dolore del lutto e il romanzo appena uscito che non vendeva neanche una copia; non che ciò potesse lenite il dolore ma sapere che un romanzo a cui avevo dedicato tempo ed energia non vendesse niente - neanche con le offerte a 0,99 - mi deprimeva ancora di più. 
 
Così, dopo essermi leggermente ripresa dal triste periodo, ho deciso di togliere il romanzo da Kindle Unlimited e pubblicarlo, attraverso la piattaforma Streetlib, anche sugli altri store.
Senza dilungarmi oltre il romanzo su Ibs e gli altri store ha recuperato moltissimo e poi ho potuto assistere a un fenomeno strano che si verificava, di cui ti rendi conto soprattutto se pubblichi anche su Amazon.
Ogni volta che parte una promo su IBS (che poi si estende quasi in automatico a Kobo, ad Apple e altri store) Amazon dopo un po' se ne accorge e si adegua, infatti abbassa il prezzo.
 
Insomma il meccanismo della concorrenza perfetta esiste.
 
Come forse sapete ho una laurea in economia ed è un corso di studi che ho amato moltissimo, gli argomenti del mio corso di laurea li ho sempre trovati stimolanti perchè agganciati alla realtà che ciascuno di noi viveva.
Quello che studi per dovere, se ti resta nella memoria, entra a far parte del tuo bagaglio culturale e diventa tuo per sempre. Ci sono delle norme o nozioni che sono rimaste impresse e una di queste è la teoria della concorrenza perfetta, conosciuta anche come la teoria del consumatore.

In economia, la concorrenza perfetta è una forma di mercato caratterizzata dall'impossibilità degli imprenditori di fissare il prezzo di vendita dei beni prodotti, che è fissato invece dall'incontro della domanda e dell'offerta, che a loro volta sono espressione dell'utilità e del costo marginale. L'impresa non può determinare contemporaneamente quantità e prezzo d'equilibrio del mercato.

La definizione di concorrenza perfetta fa riferimento a quella situazione in cui, per il numero degli operatori economici presenti sul mercato, ciascuno di essi (sia esso espressione della domanda ovvero consumatore e/o sia esso espressione dell'offerta ovvero produttore) crede fermamente di non avere la possibilità di influenzare in alcun modo, attraverso i propri comportamenti, il prezzo di vendita dei beni e/o servizi scambiati sul mercato.

Ho riportato uno stralcio da wikipedia.
 
In pratica se vendi un prodotto sarà il mercato a decidere il prezzo, ogni volta che un venditore abbassa il prezzo, anche gli altri venditori lo faranno e quindi il prezzo tenderà ad assestarsi sul livello determinato dal mercato.
Ricordo ancora le meravigliose lezioni del mio professore di Economia Politica I (cosiddetta microeconomia), il tempo con lui volava perchè trasmetteva il sapere in forma leggera coinvolgendoci nel discorso.
 
Un concetto però che non ho mai dimenticato e che lui non mancava di sottolineare è che 
la concorrenza perfetta nella realtà non esiste
perchè non esistono prodotti perfettamente omogenei e interscambiabili tra loro.
 
E poi perchè ci sono altri fattori che fanno sì che un consumatore compri anche a prezzo più alto, per esempio se compri il pane nel negozio sotto casa a 2 €, pur sapendo che nel negozio del centro puoi pagarlo 1 € lo comprerai lo stesso, perchè in quel momento il negozio sotto casa ha per te un valore aggiunto, è vicino, appunto.
Insomma il mercato non è uno spazio omogeneo con prodotti omogenei perfettamente interscambiabili, tranne forse per il web. 
Eh sì, perché con internet certe differenziazioni sono cadute, un eBook venduto su tutti gli store on line diventa un prodotto perfettamente omogeneo su quel mercato, se uno store abbassa il prezzo, lo faranno anche gli altri. 
Non so cosa accada per gli altri prodotti diversi dai libri, probabilmente avviene lo stesso meccanismo.
Cosa voglio trasmettere con questo post? Non ne ho idea, è la semplice condivisione di un'esperienza con qualche riflessione lanciata nell'etere.
Sarebbe interessante seguire oggi una lezione di economia all'università, sarà senza dubbio più aggiornata ai tempi odierni...
Credo che il mercato abbia subito molti cambiamenti in questi anni, tra globalizzazione selvaggia e diffusione degli acquisti on line con l'improvvisa accelerazione della pandemia, tanto che perfino i più recalcitranti, nel 2020, si sono ritrovati a comprare qualcosa on line visto che non potevano comprare direttamente.
L'anno 2020, deleterio per molti, è diventato una manna per altri che hanno puntato sul digitale.
Amazon ha perfino lanciato il suo concorso Amazon Storyteller.
Insomma l'evoluzione dei mercati negli anni potrebbe portare quasi alla concorrenza perfetta, ma certamente non alla perfezione del mercato o della società, quella è un'altra cosa.

Cosa ne dite?

Fonti testi
Wikipedia

Fonti immagini
Pexel
 

16 commenti:

Elena ha detto...

Ciao Giulia con questo post ho scoperto una cosa di te che non sapevo ,una giallista economista! Non sono in grado di dire dal punto di vista teorico se esista o meno la concorrenza. Credo si tratti molto di gusti e di preferenze. Anche io ho una brutta esperienza con la riedizione del mio romanzo , che non ha venduto niente anche perché è pubblicato con youcanprint e su quella piattaforma il prezzo non lo puoi gestire, nemmeno per l'ebook (devo aggiornare il mio post di confronto tra YCP e Streetlib ora che mi ci fai pensare). Ma penso anche che la ragione sia nella trama. Parlo di cose che oggi non sono al centro dell'attenzione ... Buona domenica!

Ariano Geta ha detto...

Le mie competenze economiche si limitano al mio diploma di perito commerciale. Sono un impiegato amministrativo, ma a bassi livelli e per una ditta di piccolissime dimensioni, comunque ho capito in pieno il principio che hai esposto e condivido anche la tesi del tuo professore sull'impossibilità materiale di una reale "concorrenza perfetta".
Posso dire che nel mio caso amazon è stata invece la piattaforma su cui ho avuto migliori riscontri, le mie esperienze su ilmiolibro e un'altra vecchia piattaforma di cui neppure ricordo il nome (è un settore in costante evoluzione) sono state decisamente deludenti.

Luz ha detto...

Mi aggrego alle parole di Elena, neppure io sapevo che avevi seguito questo corso di studi. L'economia è una disciplina che attira perché da essa dipende gran parte della Storia di ogni epoca. Molto utile il tuo post per chi voglia pubblicare in self. Leggere l'esperienza altrui è sempre utilissimo.

Giulia Lu Mancini ha detto...

Grazie Elena ma non mi considero una grande economista, a parte la laurea credo sia una materia da approfondire molto con studi costanti...
Riguardo ai mercati degli eBook Amazon è sempre in testa a tutti, però anche Apple (grazie alla grande diffusione di iPhone e iPad). Ho notato però che anche Kobo e iBS si stanno accaparrando una bella fetta di mercato. Sul fatto che poi che molto dipenda dalla trama concordo sul fatto che i gialli tendano a vendere più dei romance, tuttavia non è sempre detto, dipende molto dal momento è dal pubblico. Io ho trovato la dimensione giusta con Amazon e Streetlib e ne sono contenta per ora. Buona domenica anche a te, un abbraccio.

Giulia Lu Mancini ha detto...

Gli impiegati amministrativi sono preziosi, e non lo dico perché lo sono anch'io, ma perché il nostro sistema organizzativo ed economico non andrebbe avanti senza qualcuno che mandi avanti le pratiche amministrative, che si tratti di redigere contratti o di registrare e liquidare e pagare delle fatture elettroniche, pensa se tutto questo si fermasse, i pagamenti non arriverebbero ai fornitori portando altra crisi (questo è solo un esempio) la maggior parte della gente non sa cosa vuol dire "lavoro amministrativo".
Riguardo alla concorrenza perfetta, questa teoria era quella cardine dell'economia del mercato rivolto al consumatore, che è poi il mercato che a noi scribacchini di Amazon e dintorni interessa di più. Amazon ha sperimentato due anni di perdite quando è nata prima di decollare, questo la dice lunga sulla perseveranza di questa azienda, ma ha aperto la strada anche alle altre aziende che si sono buttate nel commercio on line...

Marina ha detto...

Oddio, sei pronta alla mia malafigura?
Ebbene, io non ho mai capito un tubo di economia (le materie economiche, all’università, prese con voti scarsi: 24 di economia politica e addirittura 21 di scienze delle finanze 🤦🏻‍♀️), dunque tu hai fatto un discorso bellissimo, che ho letto volentieri, ma non so dire di più! 😂

Giulia Lu Mancini ha detto...

Nella biografia in fondo alle mie pubblicazioni scrivo sempre di avere una laurea in Economia (allora il corso di studi si chiamava Economia e Commercio, oggi si chiama semplicemente Economia fa più fashion, ma ho controllato il piano si studi e gli esami sono gli stessi...a seconda degli indirizzi). La mia esperienza può servire a chi voglia farsi un'idea di come operare per pubblicare in self, c'è sempre un po' da imparare, qualche consiglio può servire.

Giulia Lu Mancini ha detto...

L'economia, a volerla studiare bene, è una materia complessa quindi posso capire che non sia nelle tue corde, neanche io sono una vera esperta, diciamo che ricordo alcuni concetti, cercando di applicare quelli che potrebbero essermi utili come la legge della domanda e dell'offerta di ... eBook 😉

Barbara Businaro ha detto...

Se Economia fosse stata a Padova, forse l'avrei scelta anch'io (l'ha scelta mia sorella dieci anni più tardi, quando però i corsi non erano più a frequenza obbligatoria). Comunque ho scelto Statistica Economica (poi diploma, poi di nuovo laurea, salti fatti per seguire il lavoro) e quindi avevo sia Macro che Micro, dentro gli esami di Statistica. La teoria me la ricordo bene, poi c'è tutto il discorso del prezzo, dei beni sostituibili e insostituibili, dei monopoli di fatto, ecc.
A casa dei miei devo avere ancora i libri e mi piacevano perché ogni capitolo apriva con un aforisma, devo recuperarli un giorno.
Tornando a noi, io ho osservato da lettore anche il contrario: quando Amazon mi ribassa un prezzo dei libri cartacei che ho nella lista degli acquisti futuri, automaticamente lo trovo ribassato anche in Ibs. La differenza tra gli store è che su Ibs ci sono delle offerte dirette delle case editrici (tipo un 3x2, oppure omaggio su libri in collana, oppure copie speciali firmate o con gadget). D'altro canto, su Ibs il magazzino è gestito malissimo e troppe volte l'ordine mi è stato annullato perché il libro non era in realtà disponibile. Questo almeno per i cartacei. Per gli ebook, acquisto su Amazon proprio perché conosco l'importanza dei feedback e dei volumi per voi self-publisher e quindi nel mio piccolo, cerco di dare una mano. :)

Cristina M. Cavaliere ha detto...

Anche a Cinisello Balsamo con la precedente amministrazione avevano disposto gli ombrelli colorati proprio come nella foto.:)
Sono un'emerita ignorante in economia e quando studio i miei saggi è la parte che faccio più fatica ad assimilare, però ho capito il succo del tuo post. Per fortuna ora su Amazon mi sta assistendo mio figlio che è laureato giustappunto in economia e sta portando avanti lui le campagne promozionali per il mio ultimo libro con le parole-chiave, rialzi e ribassi nelle offerte e quant'altro. Al momento i risultati sono molto buoni, però non saprei spiegare perché un determinato romanzo vada meglio di un altro. Per quanto riguarda l'ebook, posso dirti che è vero che molti leggono il formato liquido ma vedo che il cartaceo non tramonta mai, sia per i miei romanzi che per quelli di altri.

Giulia Lu Mancini ha detto...

Complimenti Barbara Statistica economica è una laurea bella tosta, con tanta matematica (oltre che statistica ovviamente) avevo letto il piano di studi di un mio amico che mi aveva parecchio impressionato. In Economia c'erano indirizzi diversi, c'era quello "economico" che era secondo me il più pesante, il mio indirizzo era quello "aziendale" che, sempre secondo il mio parere, era il più bello e anche quello con meno matematica (oggi corrisponde più o meno a Economia e Marketing). In realtà nella mia realtà lavorativa di marketing ne ho applicato, così come le teorie micro e tantomeno macro economiche, però restano materie interessanti.
Riguardo alle offerte ho notato anch'io che spesso IBS Kobo e Amazon vanno abbastanza a braccetto, seguo più gli eBook che i cartacei, questi ultimi di solito non li compro, salvo casi eccezionali.

Giulia Lu Mancini ha detto...

Davvero c'era la stessa disposizione a Cinisello Balsamo? Pensa che io ne ho vista una analoga a Catania proprio sulla piazza di un mercato rionale, ma la foto però del post è di Pexel. Gli ombrelli colorati mi mettono allegria...
Caspita Cristina fai bene a far gestire le promozioni da tuo figlio, ottimo, sicuramente lui è giovane e molto più smart, io non ci capisco nulla, ho provato ad applicarmi anche con i corsi di Amazon ma al momento ho sospeso la campagna, dovrei studiare molto per riuscire a orientarmi e non ce la faccio. Sicuramente il cartaceo ha sempre un suo pubblico affezionato, ne sono certa, tra l'altro anche per il cartaceo, grazie alle vendite on line, il prodotto "libro" tende ad essere "omogeneo" :)

Grazia Gironella ha detto...

Interessante questo scorcio di economia, per una persona che ne sa zero. La tua esperienza con la pubblicazione su diverse piattaforme mi dà spesso da pensare. Ho sempre dato l'esclusiva ad Amazon, e ogni volta che ipotizzo di toglierla, succede qualcosa che mi fa sperare in una promozione. Perché mi è chiaro: senza la collaborazione attiva di Amazon, un libro può restare invisibile in eterno. Dovrò decidermi a tentare il percorso multiplo e scoprire come va. Grazie per le informazioni interessanti. :)

Giulia Lu Mancini ha detto...

Sono felice che la mia esperienza possa esserti utile. Io credo che continuerò a pubblicare su più store, all'inizio parto con l'esclusiva ad Amazon ma poi cerco di estendere il mercato. Con il terzo episodio del giallo l'esperienza è stata positiva, sto prendendo tempo per il quarto episodio che è ancora solo su Amazon (un po' per pigrizia un po' perché sta andando benino).

Cristina M. Cavaliere ha detto...

Per quanto riguarda i corsi Amazon ne avevo seguito uno all'inizio, ma non era la tipologia giusta: addirittura parlava di come creare uno Store, cioè una vetrina. Ho capito dopo che era per rivenditori di oggetti e con un marchio proprio. Poi ne ho seguito uno sulle parole-chiave, molto più utile, e in seguito ho passato la palla a mio figlio, che ne ha seguito un paio come mio "agente". :) In effetti poi lui è laureato in Economia ed è anche bravissimo con excel, io non capisco un'acca di quello che fa con le campagne Amazon. Hai detto bene, le campagne Amazon non sono per nulla intuitive e bisognerebbe monitorarle quasi minuto per minuto. Anche se avessi tutto questo tempo, non lo farei...

Giulia Lu Mancini ha detto...

Anch'io ho seguito il corso Amazon sulle parole chiave, diciamo che ho capito che non è così semplice, per me quasi per niente ;-)