domenica 25 luglio 2021

Piccole ingovernabili paure

 

La vita si restringe o si espande a seconda del nostro coraggio. Anaïs Nin

Di che cosa avete paura di solito? 

ecco la mia lista

Paura di viaggiare (auto, treno e aereo)

Io ho paura di tutto, ogni volta che devo decidere qualcosa emergono mille timori. Per esempio per andare in Puglia nella settimana di ferragosto avevo pensato di andare in treno, primo perché volevo evitare l’ennesimo viaggio in auto con l’angoscia della fila in autostrada, degli incidenti, dei camion, del caldo, del traffico, dell’incubo stanchezza (una volta ci ho messo 14 ore per fare 500 km causa blocco sequestro viadotti da Porto San Elpidio in giù...). Così ho battezzato il treno, del resto adesso ho il green pass, poi però mi è venuta l’angoscia della variante inglese, del treno che si rompe e rimani ore fermo in mezzo al nulla, in attesa (è capitato anche questo), della rottura dell’impianto di aria condizionata, dell’attacco terroristico (memoria sempre viva della strage di Bologna) ecc ecc.

Insomma anche il treno mi sembrava a rischio, poi alla fine ho prenotato incrociando le dita. Mi ha fatto decidere l’ultimo viaggio in autostrada quando sono andata al mare a Pinarella di Cervia e al ritorno mi sono sorbita un viaggio con tanti bei Tir in colonna (era giovedì e il traffico era persino scorrevole, ma i camion tanti davvero, ottanta km di camion) e lì ho deciso che no, non potevo sorbirmi 500 km così...

Io odio viaggiare a ferragosto, ma finisco sempre per andare in Puglia in quel periodo perché con il lavoro ho più giorni di ferie, essendoci la chiusura e poi quest'anno con la pandemia e il blocco dei viaggi fino a maggio non avrei potuto incastrare una settimana prima di agosto, amen.

Poi c’è la paura di perdere tempo, in questo periodo non mi sento di spendere bene il mio tempo, avrei la possibilità di prendere dei giorni di ferie, ma per una serie di incastri nati male ecco che resto al lavoro ma con una sorta di sottile insoddisfazione. 

Una volta un mio amico mi disse: tu sei una persona solida non hai paura di niente. Ti sbagli, gli risposi, io ho paura di tutto, solo che affronto le mie paure in modo razionale, cerco di non farmi condizionare la vita. Anche se, ovviamente, non sempre ci riesco. 

Per esempio non amo viaggiare in aereo, eppure ho girato il mondo in lungo e in largo per vent’anni, il mio battesimo dell’aria è stato un volo di 14 ore...

Sono stata a New York, Los Angeles, San Francisco, Thainlandia, otto volte in Egitto, una volta in Tunisia, innumerevoli volte in Sicilia con volo da Bologna andata e ritorno, Barcellona, la prima volta, in Grecia e altri posti di cui ora non ho memoria. Prima della pandemia sono stata ancora in Sicilia per un week end lungo nella splendida Catania (ho un’amica che abita lì e mi invita spesso) e, in quella occasione, ho conosciuto la splendida spiaggia di Fontane bianche. Non volevo farvi l’elenco dei miei viaggi, in realtà ogni volta l’idea di prendere l’aereo mi creava una certa ansia, ma nonostante tutto non mi sono fatta condizionare, del resto se voglio andare in luogo lontano migliaia di km non ho molta scelta, c’è chi rinuncia al viaggio io invece cerco di gestire la paura (ma quando scendo dall’aereo la tentazione di baciare la terra è forte). 

Prima di ogni viaggio faccio i conti con l’ansia ma la gestisco rimandandola, nel senso che non ci penso finché non arriva il momento di affrontarlo. Però programmo tutto o, almeno, ci provo, così mi sento più tranquilla. 

Non ho mai avuto timore di prendere una nave, ho preso diversi traghetti per andare in Grecia e in Spagna e, a pensarci adesso, mi chiedo come mai la paura non mi abbia mai sfiorato visto che non so nuotare bene e ho paura della profondità. Mistero. 

Paura dei virus (che non ho...forse)

Cosa strana non ho mai avuto paura del Covid, nel 2020 mentre il 90% dei miei colleghi si barricava in casa (alcuni erano veramente terrorizzati) io continuavo imperterrita ad andare al lavoro in presenza, anche se costretta a “concedere” almeni due giorni a settimana in Smart working, non so se è stato meglio  o peggio, sicuramente ho lavorato abbastanza male e mi sono sentita molto oppressa dalla situazione, soprattutto dall’idea di non poter fare nulla al di fuori del lavoro o della spesa al supermercato. Per fortuna  la scrittura mi ha aiutato...Certo un po’ di paura del virus c’era, ogni mattina disinfettavo scrivania, tastiera del computer, maniglie della porta e interruttori della luce e mi lavavo le mani innumerevoli volte (cosa che faccio anche ora) ero prudente quindi, ma per niente ossessionata. Ora che sono vaccinata non sono particolarmente sollevata, né mi sento troppo al sicuro, del resto con le varianti non c’è da star tranquilli...

Riguardo ad altri virus o batteri o malattie non ho nessun timore al riguardo, certo l’idea di prendere una malattia mi fa paura in generale, come penso sia per tutti.

Paura dei luoghi chiusi

Ho paura ad andare in metropolitana, non mi piacciono i luoghi chiusi, quindi non amo neanche prendere l’ascensore, ma ci vado lo stesso, insomma se devo fare otto piani di scale corro il rischio, così se devo percorrere un tragitto lungo, che in metro bastano cinque minuti, mi adatto. Anche prendere il treno dell’alta velocità Bologna Firenze nella nuova stazione di Bologna (si scende per ventitré metri sotto terra) mi fa venire i brividi, ma l’ho già fatto. Del resto una volta dovevo andare a Roma per un corso di aggiornamento sul lavoro, un’altra volta dovevo andare a Firenze, insomma non potevo andarci in auto, né prendere il treno regionale che viaggia solo in superficie...

Paura degli insetti

E poi ho paura degli insetti (in realtà più che paura mi fanno ribrezzo, l’idea che mi vengano addosso mi da molto fastidio) ma cerco di salvare tutti i piccoli ragni che passano da casa mia, una volta ne trovai uno che scendeva da una ragnatela e lo spostai prudentemente fuori dalla finestra con tutta la ragnatela, ma non credo di poter fare lo stesso con una grossa tarantola, insomma ci sono insetti e insetti. Alcuni li posso gestire altri no. Nella mia immaginazione penso che i ragni portino fortuna e quindi quelli piccoli li tollero, tutti gli altri insetti, salvo coccinelle, farfalle e api,  se mi stanno lontano è meglio. 

Paura dei cani (superata)

Una volta avevo paura dei cani, anche di quelli piccoli (che poi sono quelli che abbaiano sempre con la vocetta stridula) poi mia sorella, per soddisfare le assillanti richieste di mia nipote, ha preso un cagnolino e, dopo la sua morte, ha preso un cane più grande. E così mi è passata, ora sono abbastanza tranquilla, ma con i cani più grandi e feroci - anche al guinzaglio - resto guardinga. Attualmente ho un ottimo rapporto con il cane di mia sorella (un dolcissimo bracco tedesco), quando vado in Puglia lo porto fuori con lei e so già che soffrirò per la sua morte, purtroppo comincia ad avere una certa età. 

Poi ci sono altre paure con cui purtroppo bisogna convivere, per esempio la paura del terremoto, in un paese come l’Italia c’è poco da fare, io ho vissuto quello del 1980 in Irpinia che in Puglia si è sentito molto bene, poi quello del 2012 in Emilia Romagna, per un anno ho dormito sul divano perché a letto restavo sveglia. Insomma ogni volta che la terra trema il pensiero e l’ansia ritorna, ma non possiamo farci niente, tranne incrociare le dita e sperare in meglio. Ci sono poi le paure che posso dominare evitando le situazioni che le causano, per esempio soffro di vertigini, ma non faccio scalate in montagna e così via. In generale evito le situazioni pericolose, insomma il buon senso è un buon modo per dominare le paure, anche se, si sa, può non essere sufficiente...

Ho capito che le paure si possono dominare, ma anche che la paura può salvarti la vita, voglio dire ogni tanto è importante temere qualcosa ed essere prudenti. Inoltre parlarne può essere anche un modo per esorcizzarle.

La smetto di elencare le mie paure piccole o grandi che siano, più o meno ingovernabili e vi chiedo: quali sono le vostre?

Fonti immagini: Pixabay

19 commenti:

Grazia Gironella ha detto...

Un bracco mi sembra l'ideale per fare passare la paura dei cani. Tutti i cani da caccia sono molto dolci. Io non volo volentieri, ma come te riesco a gestire la paura, o almeno ci riuscivo quando non avevamo cani e potevo programmare viaggi di quel tipo. Avendo lavorato per tanti anni in aeroporto, ho visto come se la passano i cani in stiva, e al mio cane non farei mai questo trattamento! La paura degli insetti, che in famiglia mi era stata trasmessa alla grande, in generale mi è passata. Alcune di queste... creaturine, insetti o coleotteri o altro, mi preoccupano, però, perché non so se possono fare male. E' il caso di una specie di vespe giganti che circolano di notte dalle nostre parti, lunghe 3-4 centimetri... per loro, mi dispiace, la parola d'ordine è "annientatele!", anche se non è da me. Non vedo il modo di conviverci.

Ariano Geta ha detto...

Se evitiamo le cose gravi come le malattie, tra le mie paure più "quotidiane" c'è certamente la paura di ritrovarmi disoccupato: non ho mai avuto un lavoro che offrisse ampie garanzie, sono stato sempre in piccolissime aziende e ho sperimentato contratti come co.co.co, cassa integrazione, lunghissimi periodi di crisi aziendale, stipendi pagati con molto ritardo, disavanzi finanziari rilevanti che impedivano di programmare anche solo una spesa di poche centinaia di euro perché persino una cifra tanto bassa rischiava di mandare il c/c aziendale in rosso... Diciamo che invidio chi lavora nella P.A. o in un'azienda di grandi dimensioni.
Un'altra paura forte è guidare l'auto in una grande città. Per fortuna vivo in una piccola, ma ogni volta che devo andare a Roma mi prende il panico, mi sembra di stare in mezzo al caos...

Giulia Lu Mancini ha detto...

Eh già purtroppo ci sono insetti che potrebbero farci davvero male (le vespe non mi sono troppo simpatiche, figuriamoci se sono giganti, ma temo soprattutto le cavallette brrr). Anch’io non volo ormai da molto tempo, tranne un volo a Catania prima della pandemia...

Giulia Lu Mancini ha detto...

Capisco la paura di perdere il lavoro, sono stata precaria anch’io per un certo tempo, ora sotto questo aspetto sono tranquilla, ma credo che ognuno avrebbe il diritto di vivere un lavoro con una certa stabilita proprio per programmare la propria vita. Purtroppo il mondo del lavoro sta diventando sempre più precario, anche nelle grandi aziende c’è questo rischio a causa di una politica miope che non fa leggi garantiste per il lavoro, le multinazionali prendono gli incentivi statali e poi, da un giorno all’altro, chiudono gli stabilimenti (come è successo per la Whirpool di Napoli).
Il traffico! Io se dovessi guidare a Roma mi sentirei come te, infatti ci vado solo in treno, il traffico nelle grandi città è davvero un incubo, concordo.

Rajani Rehana ha detto...

Beautiful blog

Marco Freccero ha detto...

Io soffro di vertigini, e salgo sulle scale, ma sporgermi dall'ultimo piano di un palazzo non lo faccio volentieri. Non ho mai preso l'aereo, né la nave, ma credo di non avere problemi a farlo.

Luz ha detto...

Quel che c'è di buono è che nonostante le tue paure, sai vivere, sai affrontarle. Io come te ho una certa ansia per gli spostamenti. Ormai se ne sentono di tante e tali che mi dico, forse non tornerò più. O forse sto chiudendo la porta di casa per l'ultima volta. Insomma, mi mette ansia, ma poi ovviamente cerco di non impedirmi di viaggiare.
Come te non sono aracnofobica (e ringrazio, perché la mia nuova casa in campagna è infestata di ragni anche se si pulisce spesso) ma alcuni insetti, come le cavallette, mi fanno uscire di senno dal terrore. E poi temo come la peste i gechi. Credo sia l'animale più ripugnante in natura. :(

Giulia Lu Mancini ha detto...

Per le vertigini capisco benissimo!
Certo che un viaggetto alle isole Orcadi dovresti farlo, così prendi sia l'aereo che la nave in un colpo solo ;-)

Giulia Lu Mancini ha detto...

Cerco di vivere e di dominare le paure per quello che posso, ci sono cose che vanno affrontate altrimenti si diventa schiavi, ma anch'io quando esco di casa penso sempre che potrei non tornare...
Per le cavallette concordo, i gechi invece sono creature miti, una volta me ne sono trovata uno in casa e all'inizio non ero tranquilla ma poi mi sono documentata, portano fortuna (dicono), sono del tutto innocui e mangiano gli insetti fastidiosi come mosche e zanzare. Dopo qualche giorno è andato via da solo...
Comunque se hai la casa in campagna devi convivere con qualche insetto, è il loro habitat naturale :-)

Elena ha detto...

Accidenti che bell'elenco, Giulia! Io come Grazia non volo volentieri. IN un certo periodo della mia vita ho avuto proprio il panico da volo, che ho gestito poi nel giro di qualche anno. Anche il Covid mi ha spaventato specie all'inizio. IN genere ho paura di ciò che non conosco. E della morte, naturalmente

Giulia Lu Mancini ha detto...

Il panico da volo non l'ho mai provato, ma con le turbolenze ho tremato moltissimo...
La morte mi spaventa parecchio,(soprattutto quella delle persone care) e le cose che non conosco mi angosciano sempre. Come vedi sei in buona compagnia.

Barbara Businaro ha detto...

A me la paura dell'aereo rimane, ma non ho ancora trovato un modo di avvicinare la Scozia all'Italia. E poi con quel disastroso viaggio a Parigi nel treno notte, con reclamizzata cuccetta extra lusso che in realtà era un buco scomodo, stretto e puzzolente, credo dovrò capitolare comunque anche per i viaggi così lunghi nell'entroterra. Vedremo, che per adesso i viaggi all'estero li rimando volentieri.
Mi è sempre piaciuto il treno, nonostante i continui ritardi e disagi in quindici anni da pendolare. Ho avuto un periodo in cui lo temevo, treno e metropolitana, dopo gli attacchi terroristici di Madrid e Londra. Vorrei dire che preferisco l'auto, ma anche lì per lavoro mi sono capitate trasferte davvero estenuanti: mi ricordo 3 ore di fila, sotto il sole cocente di 38°C in agosto in uscita da Milano, tutta bloccata per incidente, e ne avevo altrettante di strada davanti, da sola, stanca morta. Tante volte mi sono dovuta fermare in autogrill, fare un riposo e ripartire. E ho odiato con tutta me stessa chi, dalla frescura della propria scrivania e di un paio di ore in ufficio giusto per presenza, ti rispondeva che "le trasferte le devi prendere come un'occasione di svago". Tzè, come no. Io mi cuccavo otto ore e più di lavoro, col cliente già incazzato e poi pure tutto il viaggio in auto.
Però erano i tempi in cui non avevo il navigatore sul cellulare con le segnalazioni di blocchi. Adesso è tutto un altro viaggiare. Se vedo rallentamenti in strada, esco alla prima uscita e faccio strada normale, rientrando più avanti. D'estate per esempio, lo snodo di Bologna è off limits: si esce a Ferrara e si rientra dopo Riccione, e ci metto di meno!
Sono claustrofobica (da qui la paura di volare, mica puoi aprire il finestrino per una ventata d'aria...) e ho sofferto di attacchi di panico e ansia con tachicardia, in realtà legati a ben altro, ma la manifestazione era quella. Soffro il senso del vuoto ed è stato imbarazzante rinunciare a salire a nemmeno due metri di altezza di un albero al parco avventura, con i bambini che mi passavano davanti. Però, mi sento tranquilla sopra una moto ai duecento all'ora o in piega in curva, che non sto nemmeno portando io. Ok, ho molta fiducia del motociclista, anche perché, essendo io in genere ancorata alla cinghia del serbatoio davanti (le maniglie laterali del passeggero sono scomodossime) sono a portata di strizzargli i gioielli reali se azzarda qualche cavolata... :D :D :D

Giulia Lu Mancini ha detto...

Anche tu, nonostante la paura dell’aereo, riesci comunque a viaggiare all’occorrenza. Il treno non lo amo particolarmente ma lo considero un mezzo sicuro se non penso agli attentati terroristici e ai deragliamenti (Gulp!) c’è stato anche il periodo del killer dei treni (ricordi il serial killer nostrano Donato Bilancia?). Viaggiare in auto in autostrada è diventato per me un vero incubo, tra code, tir ed altri eventi imprevisti, tipo la grandinata di due giorni fa, quindi ti capisco benissimo. Sai che anch’io mi sento tranquilla a viaggiare in moto? Ma deve essere perché non guido io e il mio compagno é sempre molto prudente. Però sei stata bravissima a guidare una Ferrari! Io non so se ci sarei riuscita...

Barbara Businaro ha detto...

Sì che ci saresti riuscita! Guidare in pista è tutta un'altra cosa che guidare in autostrada. La pista è tutta libera, per te. Niente traffico, niente camion, niente svincoli (se non entrata e uscita dal paddock), niente incidenti, solo tu, l'auto e l'asfalto. Al fianco c'è un pilota qualificato e sta solo a te quando e quanto accelerare, e con un motore Ferrari alle spalle è impossibile non essere tentati di provaci, anche gradualmente. Fidati, che quando sei lì, è proprio tutt'altra musica. ;)

Giulia Lu Mancini ha detto...

Allora potrei provarci ;-)
non si sa mai...

Cristina M. Cavaliere ha detto...

Un elenco di paure molto diffuse, sebbene alcuni non ammettano volentieri le proprie "debolezze". Non amo volare e se posso lo evito, mentre adoro prendere il treno! Tra le mie paure maggiori c'è senz'altro la claustrofobia, e sono terrorizzata dai pipistrelli. Proprio non li sopporto, anche se molte persone tentano di convincermi che sono animaletti molto utili (e non lo metto in dubbio). ;)

Giulia Lu Mancini ha detto...

Caspita ho dimenticato i pipistrelli! Fanno paura anche a me, diciamo che non vado nei luoghi dove posso incontrarli...
Ammettere le mie paure mi è sembrato un modo per esorcizzarle, anche se poi credo di averne tante altre per così dire “immaginarie” la paura che succeda qualcosa di brutto ai miei cari, ma questa può riassumersi in generale nell’ansia. Abbiamo delle paure in comune Cristina.

Filippo ha detto...

Io purtroppo ho paura delle persone, specialmente dei giudizi e di cosa può covare il loro cuore...

Giulia Lu Mancini ha detto...

Benvenuto nel mio blog Filippo. Purtroppo le persone possono presentare dei lati terribili e non sempre evidenti, occorre sempre molta prudenza prima di scoprirsi e rischiare di prestare il fianco a giudizi non richiesti che possono ferire...