Voi occidentali, avete l’ora ma non avete mai il tempo. Mahatma Gandhi |
Parafrasando la famosa canzone “un’ora sola ti vorrei” vi racconto un escamotage che ho impostato per riuscire a scrivere. È diventato sempre più difficile ritagliarsi del tempo per la scrittura, ogni week end devo scegliere tra riposare o uscire per svagarmi un po’ oppure scrivere.
Ogni settimana mi ritrovo al sabato sempre più stanca e debilitata e l’ultimo dei miei pensieri é scrivere. Invece una volta, il sabato mattina mi svegliavo presto, scrivevo fino a mezzogiorno e poi per il resto della giornata facevo altro. Oggi mi ritrovo che il sabato devo fare ancora le pulizie di casa o la spesa o, peggio, entrambi, perciò la mattina la perdo così, dopo faccio qualcosa di bello con il mio compagno, se possibile andiamo fuori altrimenti restiamo in casa, se il tempo è brutto.
Durante la settimana mi sveglio prestissimo, lavoro sempre oltre l’orario e arrivo sfinita, per questo mi riesce sempre più difficile svegliarmi presto anche al sabato (o alla domenica) ho tanta stanchezza da recuperare e, diciamocelo, anche la voglia é scemata parecchio tra pandemia, lo spettro della guerra e gli anni -e la vita- che sembrano scivolare via sempre più veloci. Tuttavia la voglia di scrivere c’è sempre e i miei personaggi chiamano per poter vivere ancora attraverso le mie pagine...
Così, un giorno di un week end in cui avevo poco tempo e pensavo con rammarico alla mia scrittura che languiva, pensai che avrei potuto dedicarvi circa un’ora o forse meno, così ho acceso il computer ho puntato la sveglia dopo un’ora e mi sono messa lì a cercare di scrivere. Ovviamente non si scrive a comando, così non sempre sono riuscita a scrivere un capitolo, magari soltanto poche righe che però mi sono servite per scrivere le righe successive la volta dopo. È così che di ora in ora - che talvolta diventavano due quando mi sentivo ispirata - ho scritto parecchi capitoli, scoprendo che come l’appetito vien mangiando anche la scrittura vien scrivendo.
Il fatto é che iniziare a scrivere, nel senso di accendere il computer e mettersi lì fisicamente, può essere difficile ma poi una volta in mezzo all’attività riga dopo riga, pensiero dopo pensiero si va avanti un passo per volta. Lo scorso week end, approfittando del lunedì di festa, sono riuscita perfino a scrivere due capitoli fondamentali e, cosa importantissima, ho individuato il titolo giusto, forse. Di solito fin dal principio ho un’idea del titolo anche se nebulosa, invece per il sesto episodio del commissario Sorace ero nella nebbia più assoluta, il titolo mi aiuta anche ad avere una direzione più definita del percorso del romanzo, mi è capitato di avere un titolo in testa ben chiaro fin dalle prime righe, altre volte era un’idea che poi diventava più delineata dopo i primi capitoli della storia, con questa storia non è accaduto subito, tanto che il file si chiamava Sorace sei, a questo punto continuo a chiamarlo così per praticità (forse anche per scaramanzia). Insomma non so ancora se questo romanzo riuscirò a finirlo, ma ormai mi piacerebbe arrivarci un’ora alla volta, perché citando Walt Whitman “Per me ogni ora del giorno e della notte sono un indicibile miracolo perfetto”.
Procedere un passo alla volta è un sistema che vale per molte cose, per esempio lo uso anche per il blog, non scrivo un post dall’inizio alla fine tutto in una volta, di solito se mi viene un’idea per un post butto giù due righe su blogger con l’iPad (grande invenzione, se dovessi accendere il computer ogni volta non potrei farcela) poi scrivo un pezzetto per volta durante la settimana, di solito la sera dopo il lavoro per rilassarmi un po’ e distrarmi dai pensieri lavorativi logoranti, infine rifinisco il tutto nel fine settimana, rileggendo e aggiungendo un’immagine, una citazione o quello che più mi sembra adatto. Altro sistema che trovo molto utile ed evita di farmi perdere il filo è fare le liste delle cose da fare, sempre nel tempo libero, stilo una lista su un post it delle cose che vorrei fare nel week end e poi depenno man mano che lo faccio, in mezzo ci metto un po’ di tutto, scrittura e incombenze varie, ma ogni volta depennare una cosa fatta mi da una piccola soddisfazione, è qualcosa che mi aiuta a incasellare il tempo che vorrei ed è anche un trucco per liberare la mente, se scrivi una cosa sulla lista sai che non la dimenticherai (forse) e con la mente scaricata dallo sforzo di dover ricordare puoi fare altro. Con me funziona, non è detto sia così sempre ma la maggior parte delle volte va bene, se poi non rispetto tutta la lista ma faccio solo una parte sarà meglio di niente no?
Voi cosa dite? Cosa ne pensate del mio metodo di scrittura un’ora alla volta?
Fonti immagini: Pixabay
25 commenti:
È un metodo utile e pressoché inevitabile per noi "scrittori amatoriali". Sarebbe bello poter disporre di molte ore al giorno da dedicare alla scrittura, ma quello è un privilegio da scrittori professionisti. Per noi il tempo per la scrittura è limitato e dobbiamo - giustamente - gestirlo anche a "tozzi e bocconi" come si dice dalle mie parti. Se una cosa piace, anche un'ora può essere sufficiente per produrre un pezzetto di risultato.
È vero Ariano, c’ è un detto simile a Bologna “spizzichi e bocconi” quindi il senso è quello. Riuscire a dedicare una mattina di 4 ore era un privilegio, ma spesso non scrivevo neanche tantissimo, però erano ore dedicate totalmente alla scrittura, tuttavia per avere quella mattina dovevo impormi di fare le pulizie, la spesa e altre attività necessarie nel corso dei giorni lavorativi, era uno sforzo organizzativo notevole, oggi non più sostenibile dati gli orari di lavoro sempre più “estesi”. Per questo mi accontento di un’ora nel week end (trovare un’ora è più facile che trovarne quattro...), noi scrittori amatoriali dobbiamo sfruttare ogni minuto...
Penso che ognuno abbia il suo metodo che per forza di cosa si concilia con i propri imegni personali e lavorativi. Per quanto mi riguarda, quando devo pubblicare un post sul blog che non sia una poesia non mi organizzo, mi lascio guidare molto dal mio desiderio di scrivere. Se ho voglia posso scrivere anche tutto il testo, anche se non lo pubblico subito perchè lo sottopongo prima a una revisione. Viceversa, se non ho genio di scrivere o se sono impegnata, scrivo un pezzo per volta ogni giorno. Essendo un pò così anche nella vita, cioè che mi organizzo poco, poi ne pago il prezzo perchè dimentuco le cose da fare per cui fai bene tu a compilare la lista. Nelle poche volte che l'ho fatta è stata molto utile. Buona serata.
La poesia è più che mai legata all’ispirazione, quindi credo sia più difficile da programmare, per il resto anche tu scrivi un pezzo per volta per il blog, che può essere una soluzione quando non scrivi tutto il testo, cosa molto bella quando il tempo trova contestualmente la sua ispirazione.
Il tuo metodo è assolutamente valido. In particolare quando l'impresa sembra farsi inaffrontabile, suddividere in brevi, semplici fasi è il modo ideale per sbloccarsi. Ma certo che finirai il tuo nuovo romanzo. Ci giurerei. :)
Grazie per la fiducia mia cara, penso anch’io che, salvo gravi imprevisti, potrei farcela, ho scritto oltre venti capitoli e con un piccolo sforzo potrei arrivare alla fine della storia. E tu stai scrivendo, manchi un po’ dal blog, un abbraccio 🤗
Un metodo valido, soprattutto perché con te funziona! L'idea della sveglia puntata mi mette un po' di ansia, scrivere per me è quell'evasione dagli obblighi quotidiani che la sveglia richiama immediatamente, ma il concetto di un passo alla volta è buono. Soprattutto l'idea che il peggio in fondo è cominciare!
Quanto al blog, ho un metodo simile al tuo. Di solito, una settimana prima, butto giù la versione "vomitino" del post. Poi ijn settimana piano piano la rifinisco, aggiungo, taglio, modello. Insomma, un lavoro che mi accompagna per un po' di giorni prima di uscire... Oggi che è domenica ad esempio rivedrò l'articolo che deve uscire martedì e metterò mano al nuovo indice del progetto che ho in mente. Non è un romanzo. Ma presto se marcia ne saprete di più ;)
Benedetti siano i week end per le scrittrici lavoratrici!
La sveglia non è così male, quando la punto so che quando suona se sono ispirata posso posticiparla e scrivere ancora per un po’, altrimenti amen, salvo e faccio altro, ma lo faccio con la soddisfazione di aver dedicato del tempo a quello che amo fare, con un piccolo passo in più. Il peggio è cominciare ma sapere di farlo per un’ora alleggerisce il compito, è più un fatto mentale, in fondo. Allora aspetto le news dal tuo blog per l’indice misterioso di cui hai parlato 😀
Al momento sto lavorando alla revisione finale, ma davvero finale della biografia che era stata messa in stand-by. Spero di riuscire a pubblicarla entro qualche settimana... incrocio le dita. E' stato un vero effetto-tappo: dedicarci un anno e mezzo e poi dover stoppare tutto. Spero che ora il flusso riprenda, come scrittura e come blog. Ricambio l'abbraccio! :)
Incrocio le dita con te allora 😀
Con un'ora al giorno di scrittura si può andare molto lontano, secondo me. E poi come dici "l'appetito vien mangiando", ovvero a volte il problema è proprio trovare la voglia di mettersi al computer, soprattutto in questa stagione primaverile. Io sono parecchio svogliata in questo periodo, probabilmente dovrei fare come te!
Credo che sia stato un periodo di "svogliatezza" anche per me, per questo scrivere per un'ora può essere una buona soluzione, io ho trovato una piccola spinta per mettermi davanti al pc, senza sentirmi sopraffatta. Fai una prova Maria Teresa, poi vedi come va...
Il tuo metodo di scrittura è molto simile al mio, io lo chiamo "il metodo della formica". Di solito scrivo o revisiono il sabato sera, essendo il tempo della discoteca è tramontato da un pezzo. ;) Il sabato sera è sacro per me e nessuno mi disturba, ormai in famiglia lo sanno. Se non riesco il sabato sera opto per la domenica sera. In questo modo mi sono portata avanti moltissimo su "Il Tempio di Salomone".
Per il romanzo che è il seguito della rivoluzione francese, gli riservo un'oretta al giorno per la revisione. C'è da dire che lavoro in proprio, e quindi mi posso organizzare come meglio credo. Ora che ho finito con l'università, poi, mi sembra quasi di essere in vacanza.
Per il blog invece è ancora diverso, di solito ho spunti disseminati un po' qua e un po' là perché mi faccio prendere dall'entusiasmo. Gli argomenti interessanti sono potenzialmente infiniti...
Il metodo della formica, bello, è proprio il termine giusto, in effetti è proprio così, un piccolo passo alla volta si può davvero fare molto, io poi che mi sudo ogni singola parola di scrittura, quando scrivo 5 o 6 righe mi sento già a posto, anche se ci ho messo un'ora per scriverle 😁 Ti capisco sai, ora senza l'università sei quasi in ferie...
L'idea è davvero ottima e fattibile. Io ci ho provato e ho scoperto che non funziona per me. Posso scrivere davvero solo come prima cosa al mattino, prima che parta il treno dei pensieri e mi si riempia la testa di quel che devo fare quel giorno. Dopo posso provare a scrivere ma sono irrequieta perché mi sembra di "non star facendo niente" nel senso che non sono produttiva e la lista delle cose da fare (che continua a crescere anziché calare) è lì che mi aspetta. Scrivere con questa ansia non è piacevole per cui dopo pochi giorni abbandono l'idea, non mi viene quell'appetito di cui parli e che tanto mi manca.
Purtroppo mia figlia dorme pochissimo per cui non riesco a svegliarmi prima di lei e scrivere. Speravo che crescendo avrei avuto un po' più di tempo ma pare che dovrò aspettare la sua adolescenza per farmi una bella dormita! :)
Con una bambina piccola credo sia abbastanza problematico riuscire a trovare il tempo (e l'ispirazione) per scrivere, forse devi aspettare che cresca, magari che vada a scuola, spero non le superiori ma un po' prima... insomma te lo auguro. Che poi una figlia è il più bel romanzo che tu abbia potuto scrivere (rubo la frase di Donato Carrisi dedicata a suo figlio)
Beh, tutti i metodi sono utili, anche se temo che sul lungo periodo qualcuno potrebbe risultare ingabbiante. Nel mio caso, il mio metodo è quello di non avere un metodo.
Nel lungo periodo ogni metodo può diventare pesante, diciamo che per ora va bene, ma tutto può essere cambiato secondo le esigenze e le stagioni.
Awww grazie, mi fai scendere la lacrimuccia!
Non potrei tener fede a questo metodo. Io passo da periodi di zero ispirazione e stanchezza (e mi riferisco ai post nel blog di carattere generico e alle recensioni, che a volte sento faticosissime) a periodi in cui mi coglie una frenesia, e sarei capace di consumarmi tre ore di seguito a scrivere fittamente senza mai distrarmi. :)
Nel tuo caso probabilmente un'ora ogni tanto non è produttiva, credo che ognuno debba sperimentare il metodo con cui si trova bene. Io sono perennemente stanca e se aspettassi l'ispirazione non scriverei mai, è più semplice ritagliarmi un pezzetto di tempo in un week end, poi ogni tanto anch'io ho degli sprazzi di vitalità creativa che afferro al volo.
Sul blog scrivo in modalità molto libera, per questo reggo meglio.
Un'ora al giorno non mi è possibile, specie nei giorni di rientro quando sono fuori casa per 11 ore filate, a volte 12. Ma l'idea che avevo a inizio anno era di riservare un pomeriggio alla scrittura solo del testo lungo (non me la sento di chiamarlo romanzo finché non arriva alla fine della prima bozza). E poi tutto è andato storto, con le dimissioni di due mie co-admin nel gruppo di peakers (effetti psicologici della pandemia, per cui tutto ciò che aveva valore prima è stato rimesso in discussione) e altre due che hanno diminuito la loro disponibilità. Così ora mi trovo a lavorare (perché è un impegno a tutti gli effetti) il triplo, con una nuova risorsa in formazione. Mi sono chiesta spesso se io non debba mollare, ma da una parte ho l'impressione che sia ciò che vuole qualcuno nelle retrovie, dall'altra in quel progetto, in quella filosofia, io ci credo veramente. Non ci sarebbe nemmeno il blog, e nemmeno la scrittura, per certi versi. Perciò continuo con ciò che sento di dover fare. Spero che la scrittura avrà la sua occasione appena sarà passata questa tempesta. :)
Un'ora al giorno? Magari! Io parlavo di un'ora a settimana, due quando va meglio. Durante la settimana ho anch'io dei giorni in cui sono fuori oltre dieci ore e, anche quando lavoro meno ore, mi ritrovo le altre incombenze (spesa, pulizie, impegni vari) questa settimana ho saltato perfino il post sul blog. Tu comunque tra lavoro, blog e peaker hai già moltissimo da fare, per la scrittura ci sarà la sua occasione, hai detto bene.
Devo provare anche io ad adottare questo metodo. Un tempo avevo una metodologia per scrivere, scrivevo tutte le sere salvo eccezioni e in questo modo andavo avanti piuttosto spedita. Poi con la maturità e le successive priorità ho smesso. Sono anni che scrivo effettivamente solo post, non so neppure più quando è stata l'ultima volta che ho scritto una storia vera e propria. E in realtà anche poesie non ne scrivo da tempo. Tuttavia credo proprio che prima o poi dovrò riprendere, ho tante storie in mente e sarebbe davvero un peccato lasciarle lì ❤️.
Sai Enrica il problema del tempo è un po’ comune a tutti, poi con il passare degli anni possono cambiare priorità e situazioni e diventa sempre più difficile trovarne per scrivere. Eri molto brava a scrivere tutte le sere, una grande costanza. Forse puoi puntare a un’ora ogni tanto come faccio io, che poi per me diventa più di un’ora se trovo l’ispirazione è, allora, né approfitto per andare più avanti con la storia...
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