venerdì 14 marzo 2025

Le nuove frontiere del libro

 

Non ci sono amicizie più rapide di quelle tra persone che amano gli stessi libri. Irving Stone.



Alcuni anni fa andai a trovare un’amica a Catania. Ci sono tornata altre volte, ma quella prima visita mi è rimasta impressa: era la mia prima volta in città, e in quei giorni di vacanza - tre giorni pieni, tra Capodanno e l’Epifania -  ebbi modo di viverla intensamente. Catania mi sorprese piacevolmente per la sua frenesia culturale, la bellezza e la modernità. 

Un pomeriggio, dopo aver camminato a lungo tra negozi e luoghi da visitare, ci fermammo in un locale molto particolare. Non era solo un bar, ma anche un negozio e una libreria con sala da tè. La mia amica Carmen mi disse che ci andava spesso, perché lo considerava un posto speciale. Da un lato c’era un negozio vintage, poi si proseguiva nella libreria, dove si poteva scegliere un libro, sedersi in sala e ordinare un tè, un caffè o persino un aperitivo. Se il libro appassionava, si poteva acquistarlo al modico prezzo di un euro, perché si trattava di volumi usati, portati dagli avventori in un sistema simile al book crossing.

Era il 2005, e all’epoca trovai questo concept davvero all’avanguardia. A Bologna non esistevano ancora luoghi così e mi sembrò un’idea brillante: un modo per far riscoprire il piacere della lettura e al tempo stesso offrire un’alternativa ai soliti bar, un posto dove concedersi una vera pausa, senza fretta.

A Catania esisteva anche un altro bar-libreria, senza la parte vintage. Anche là ci fermammo per una tazza di tè e un momento di relax.

Negli ultimi anni sono nati molti locali simili. A Bologna, ad esempio, ci sono bar-ristoranti con un angolo dedicato al bookcrossing, dove il tempo sembra rallentare un po’ e la pausa diventa anche un’esperienza culturale.

Proprio per questo mi ha colpita un articolo di Donna Moderna (n. 1/2 del 24/12/24), che parlava dei book bar sorti in diverse città italiane.

A Trieste, nel cuore della città, si trova l’Antico Caffè San Marco, uno storico caffè letterario nato nel 1914. Qui, tra le sue eleganti sale, si incontravano spesso Italo Svevo e Umberto Saba, e ancora oggi il locale ospita quotidianamente presentazioni di libri.

A Siracusa c’è il Biblos Café, un luogo dove non solo si può leggere, ma anche guardare un film proiettato tra gli scaffali della libreria, assistere a un concerto o fermarsi nell’angolo dedicato al bookcrossing.

A Milano troviamo la libreria Verso, uno spazio di incontro e confronto attorno ai libri. Il sabato mattina ospita il Silent Book Club, dove si legge in silenzio, lasciando il cellulare in borsa, meglio se spento o almeno silenziato.

A Roma, invece, c’è Tra le righe, una libreria indipendente con bistrot d’ispirazione francese, dove scaffali ricolmi di libri si affiancano a bottiglie di vino da degustare tra una pagina e l’altra. Si può entrare per acquistare un libro e poi fermarsi per un caffè o un aperitivo. Qui vengono organizzati gruppi di lettura, presentazioni di libri, spettacoli e degustazioni.

A Firenze c’è perfino una libreria-cinema Giunti Odeon, nata nel 2023 da un progetto che ha ridato vita a un cinema degli anni venti, occupa le sale di un antico palazzo del centro di Firenze, il Palazzo dello strozzino, al suo interno c’è un grande schermo la libreria, una galleria e una platea di poltroncine in velluto dove leggere, disegnare, lavorare o godersi le proiezioni gratuite che ogni giorno fanno da sottofondo con film cult, film muti e corti. Tutto in un ambiente stile liberty che ha conservato il fascino di un tempo.

Tornando dalle mie parti, a Bologna c’è Baak libreria Bistrot “un luogo dove farsi guidare dalle emozioni in un’avventura consapevole tra libri e cucina” così recita il suo sito web che vi riporto Qui

Poi c’è la libreria Ambasciatori, situata in pieno centro, in via degli Orefici, una delle strade più belle di Bologna, a pochi passi da Piazza Maggiore. All’ultimo piano ospita il ristorante Eataly. Ci sono stata molte volte e, mentre mi perdevo tra gli scaffali, ho esplorato anche i piani superiori, dove si trova un’area negozio. Qui è possibile acquistare non solo libri, ma anche prodotti biologici, passando comodamente alla cassa con un romanzo e un barattolo di miele.

Dal sito della libreria riporto un breve stralcio descrittivo:

"Nata nel 2008 da un progetto innovativo che unisce Librerie Coop ed Eataly, la libreria si estende su 1.450 mq distribuiti su tre piani. Offre cibo, libri ed esperienze di socialità e cultura per accompagnare i diversi momenti della giornata. È aperta tutti i giorni dalle 8 alle 24."

In questa libreria ho assistito a diverse presentazioni di autori famosi e ho passato molti momenti piacevoli anche mangiando nel ristorante all’ultimo piano con amici letterari come me. Insomma le frontiere del libro non sono esaurite, si può sempre trovare un nuovo modo di immergersi nella lettura. 

Vi piacciono queste librerie? Le conoscete e ne avete nella vostra città? Magari ne ho nominata una in cui andate spesso, nel caso fatemi sapere nei commenti. 

Fonti immagini: Pixabay 




12 commenti:

Marco Freccero ha detto...

A Savona non esiste niente del genere. Solo librerie che al massimo organizzano incontri di lettura. Di bar ce ne sono, ma nessuno finora ha scelto questa modalità. Credo anche per ragioni di spazio.

Giulia Lu Mancini ha detto...

Sicuramente serve più spazio, ma forse neanche troppo, servono però competenze diverse del personale che vi lavora, quindi è un investimento più complesso. Anche gli incontri di lettura sono una bella iniziativa.

Ariano Geta ha detto...

Sono sicuramente luoghi interessanti anche per incontrare altre persone con la passione per i libri. Io vivo in una città di provincia dove non ci sono locali del genere e quindi non li ho ancora sperimentati, certamente mi piacerebbe provare.

Giulia Lu Mancini ha detto...

Ciao Ariano, se capiti in una di queste città (magari ce ne sono anche altre, io ho citato quelle dell’articolo e quelle che ho avuto modo di vedere di persona) può essere un’esperienza interessante, tanto quando si va in giro è sempre utile una pausa caffè o una pausa pranzo, oppure può essere una passeggiata tra i libri per curiosare sulle ultime novità. Chissà che non ne aprano anche nella tua città, ormai si stanno diffondendo.

Sandra ha detto...

La Verso di Milano è proprio bella, ci vado sempre volentieri anche se meno di quanto vorrei. In generale le librerie Feltrinelli RED (read eat and drink) sono quelle che, a differenza delle Feltrinelli senza RED, hanno il punto ristoro. Adoro la combinazione caffè o anche aperitivo libri, di recente ha aperto MaMi libri e birra peccato che sia al polo opposto rispetto a casa mia. Ora sono in grande attesa per la ristrutturazione della celebre Rizzoli in Galleria, al momento chiusa, che non ha mai ceduto al bar interno, chissà se avrà ceduto al trend.

Giulia Lu Mancini ha detto...

La libreria Verso mi piacerebbe visitarla, cara Sandra, magari in futuro potrebbe capitare, se riesco a venire a Milano. Ultimamente diventa sempre più difficile dedicare il tempo libero alle cose che amerei fare, perfino a Bologna. Ma mai dire mai.

Sandra ha detto...

Se vieni se ti va avvisami

Giulia Lu Mancini ha detto...

Volentieri Sandra!

Elena ha detto...

Ciao Giulia, a Torino qualche tempo fa c'erano alcuni bar lounge che offrivano questo tipo di servizio o soluzione, ma l'idea di acquistare a un euro un libro usato non l'abbiamo ancora importata, almeno che io sappia, e la trovo geniale! In un locale come questo, di cui non ricordo il nome e che ora ha cambiato gestione, ho "trovato" uno dei libri più importanti per me, El poder de l'ahora. In lingua spagnola, d'accordo, ma comprensibile e soprattutto molto molto utile. Insomma, credo che sia un modo molto bello per imparare a leggere e condividere. Ps: Catania, una delle città che non conosco e che desidero visitare, dev'essere bellissima!

Giulia Lu Mancini ha detto...

Ciao Elena, ti confermo che Catania è una città bellissima e che vale la pena visitare, con Bologna è collegata molto bene con molti voli diretti, l’ultima volta che ci sono stata era ottobre 2019 per 4 giorni con un volo Alitalia, pensa ora non c’é più la nostra compagnia di bandiera…
Riguardo ai libri a un euro forse oggi hanno un prezzo più alto visto che dal 2005 é passato un po’ di tempo, ma non è detto, ogni tanto in centro trovo delle bancarelle di libri usati a un euro (oppure due o tre)…
Bello che tu abbia trovato un libro così importante in uno di questi book bar di Torino!

minimo ha detto...

Catania è una città che definirei nervosa, chiassosa e culturalmente vivace; difficile da definire, per certi versi sfuggente per altri seducente, Del resto tutta la Sicilia è così, lo dico da siciliano catanese d'adozione ma palermitano di nascita. Sul book crossing che ritengo un bellissimo gesto io devo ammettere che non riuscirei mai a liberarmi di un mio libro...nemmeno di uno scadente, ma è un fatto squisitamente personale.

Giulia Lu Mancini ha detto...

Ciao minimo, benvenuto nel mio blog!
Purtroppo non ho mai visitato Palermo nè molte altre città della Sicilia, conosco bene Catania e altri bellissimi posti vicini (Siracusa, Taormina, Noto, le Eolie) ma non sono mai andata oltre, chissà in futuro se riuscirò. Credo che una città non si conosca mai a fondo, perfino quella in cui si vive, però la definizione di Catania sfuggente e seducente è molto bella.
Riguardo ai libri una volta anch’io non riuscivo a staccarmi dai miei libri, poi con il tempo ho imparato a mantenere nella mia libreria solo quelli che continuano ad avere un posto nel cuore, gli altri letti e mai più aperti li ho “liberati” nel book crossing.